il nuovo spettacolo della Compagnia Mauri – Sturno

Un’inchiesta particolare sulla scena della Pergola

Un viaggio alla scoperta di se stessi, di quella che è stata la propria vita: la ricerca della memoria sotto le incalzanti domande all’interno di uno strano “commissariato”

di Laerte Failli

Un’inchiesta particolare sulla scena della Pergola

Roberto Sturno - Glauco mauri

Dal 28 Gennaio  il teatro della Pergola di Firenze ospiterà in prima nazionale il nuovo spettacolo della Compagnia Mauri – Sturno prodotto in collaborazione con la Fondazione Teatro della Pergola: Una pura formalità, tratto dal film di Giuseppe Tornatore.

Un viaggio alla scoperta di se stessi, di quella che è stata la propria vita: la ricerca della memoria sotto le incalzanti domande all’interno di uno strano “commissariato”.domanda dopo domanda, risposta dopo risposta verrà tracciato e riscoperto il passato del protagonista e le sue origini con continui colpi di scena, e come in un thriller che si rispetti,lo spettatore arriva alla verità con un inatteso finale.

C’è stato un delitto e viene accusato un celebre scrittore, Onoff. La storia si svolge come in thriller, con la sequenza di ricordi e la smania di voler ricordare.

Un inquietante commissario di polizia aiuta lo scrittore in questo viaggio nel passato che si è voluto dimenticare.

Tutto si svolge in una sperduta stazione di Polizia che alimenta i numerosi interrogativi e i “misteriosi perché” negli spettatori. Domande necessarie all’uomo per aiutarlo a cercare di comprendere quel viaggio a volte stupendo e a volte terribile ma sempre affascinante che è la vita.

L’opera è ispirata al film di Tornatore risalente al 1994. Le prime recensioni non sottolinearono  positivamente linquietante novità che l’opera rappresentava. Oggi invece è considerato uno dei suoi lavori più belli in assoluto; dove si dividevano la scena  attori come Gérard Depardieu, Roman Polanski e un giovanissimo Sergio Rubini.

“Un’opera tanto più è valida quanto più dona a un interprete la possibilità di scoprire sfumature umane e poetiche in essa nascoste -dichiara Glauco Mauri, che ha curato la versione teatrale e la regia   - L’intensità del racconto, il suo ritmo, illuminato da emozionanti colpi di scena, una razionale e al tempo stesso commossa visione della vita mi hanno spinto, in pieno accordo con Tornatore, ad una libera versione teatrale.”

Nell'allestimento teatrale Roberto Sturno è lo scrittore Onoff e Glauco Mauri il Commissario;  con loro in scena: Giuseppe Nitti, Amedeo D'Amico, Paolo Benvenuto Vezzoso, Marco Fiore. Le scene sono di Giuliano Spinelli, i costumi di Irene Monti, le musiche di Germano Mazzocchetti.

Dalle parole del regista si denota tutto l’entusiamo che l’ha accompagnato sia nell’iniziativa che nella realizzazione. La struttura in parte teatrale del film  ha semplificato il suo lavoro:  “E come negli “incontri” fortunati, la storia così magnificamente raccontata nel film, ha fatto germogliare in me emozioni inaspettate che diventavano sempre più mie”.

L’opera è dunque una rivisitazione con gli occhi di Mauri. Ha rafforzato la forza drammatica della sceneggiatura conservando l’intensità di cui il misterioso intreccio pervade il canovaccio. Si potrebbe individuare un climax ascendente che ha agli estremi un racconto oscuro e un finale inaspettato e commovente.

Da oltre trenta anni insieme sulle scene, Glauco Mauri e Roberto Sturno con immutato  impegno e  totale dedizione aggiungono nuovi capitoli alla storia di una “ditta” all’antica italiana che felicemente coniuga impresario, attore, regista per creare nuovi e inediti adattamenti.

Nei teatri di tutta Italia hanno portato i grandi classici: Sofocle, Shakespeare, Goethe, Molière, ma anche Ionesco e Beckett, Pirandello e Goldoni, Dostoevskji e Brecht, Mamet e Schmitt e Shaffer senza mancare di stagione in stagione l'appuntamento con il Teatro della Pergola.

Dopo Il Vangelo secondo Pilato di Éric-Emmanuel Schmitt, Sleuth/L’inganno di Anthony Shaffer e Quello che prende gli schiaffi di Leonid Nikolaevič Andreev, ecco dunque al debutto la versione teatrale del film di Giuseppe Tornatore Una pura formalità.

Spettacoli da martedì  28 gennaio a domenica 2 febbraio, orario 20,45, domenica 2 febbraio ore 15,45. 

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