Morire di paura!

Caterina si sentiva avvolta da una vaga inquietudine

Piero non riuscì mai a dimenticare quello che vide nella sua camera da letto

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Caterina si sentiva avvolta da una vaga inquietudine

Come ogni volta, Caterina, schiacciò il tasto del telecomando al momento della comparsa dei titoli di coda del film.

Però, questa volta, una vaga inquietudine, cominciava a coglierla.

Nessuno dovrebbe guardare film horror a così tarda ora, si ripeteva.

Era, infatti, mezzanotte e la sua unica alternativa era quella di sdraiarsi sul letto e spegnere la luce. Era sola in casa, a eccezione del suo piccolo bambino, Paolo, di un anno e mezzo, che dormiva tranquillamente nel lettino di camera sua. Suo marito aveva il turno di notte all'ospedale e sarebbe tornato solo dopo le sette del mattino.

Si era sentita annoiata e aveva messo un Dvd di Piero, una storia di non-morti che l'aveva impressionata più di quanto pensasse. Il disco era durato oltre la mezzanotte e ora, Caterina, non aveva altro rimedio se non quello di cercare di addormentarsi al più presto, poiché l'indomani avrebbe dovuto alzarsi presto per andare a lavorare.

Guardò l'orologio sul comodino, guardò sotto il letto e tentò di cancellare dalla mente il ricordo di quelle crude e impressionanti immagini del film. Spense la luce, ma la riaccese subito dopo per guardare verso l'armadio. Rispense la luce e il buio l'avvolse sembrando, ad ogni battito di cuore, sempre più minaccioso e inquietante. Il guardaroba, aveva notato prima di coricarsi, aveva l'anta leggermente aperta; lei si alzò e la chiuse. Quelle fenditure di oscurità l'avevano sempre spaventata, gli sembrava che, all'improvviso, potessero cominciare ad ampliarsi, provocate da una mano invisibile che spingeva lentamente la porta. Notò come il polso stava accelerando e pensò ancora una volta che non avrebbe dovuto vedere quel film. 

Ciò che le sembrava divertente alle dieci di sera, quando aveva ascoltato la discussione dei vicini che gli arrivava dalla finestra socchiusa, ora le pareva qualcosa di terrificante. Il silenzio si estendeva per tutta la casa e a lei sembrava di udire un ronzio nelle orecchie, decisamente angosciante. Alla fine, decise con forza, di volersi addormentare per placare la sua mente a caccia di paure assurde. Tuttavia, non poté non ripetere, ancora una volta, il suo imprescindibile rituale: prima di spengere la luce guardò sotto il letto e verso l'armadio, come ogni sera.  Caterina, non aveva mai trovato nulla che potesse turbarla, ma, sin dall'infanzia, non aveva mai smesso di controllare. Sebbene suo marito avesse sempre deriso le sue paure alla fine aveva accettato questa sua eccentricità e fatta eccezione per qualche scherzo occasionale, aveva sempre cercato di non approfondire la cosa.

Dopodiché, come al solito, schiacciò l'interruttore della luce e si infilò nel letto, con le lenzuola che le coprivano la testa così da sentire battere il cuore più forte del solito. L'oscurità la terrorizzava, da sempre. Provò a concentrarsi pensando a cose allegre e gioiose, al marito che l’avrebbe baciata l’indomani, al figlio, all’ultima visita della sua migliore amica; però ogni  tentativo fu un insuccesso.

Quando dormiva da sola, prima che il sonno s’impossessasse di lei,  le venivano alla mente solo oscuri pensieri e terrificanti idee. Iniziava a pensare ininterrottamente a mani scheletriche che le afferravano le caviglie facendosi un varco da sotto le coperte, e che la porta dell'armadio aprendosi, con un rumore sinistro, desse vita ad un incubo terrificante. Le sue dita, allora, stringevano con forza il bordo della coperta, pregando che il sonno sopraggiungesse presto e il mattino arrivasse velocemente inondando la stanza di luce.

Pensò fosse trascorsa una buona mezz'ora quando si sentì invadere da una piacevole stanchezza, da una debolezza delle membra che la sua mente aveva sempre identificato con l'arrivo del sonno salvatore. Ma qualcosa fece scomparire bruscamente quella sensazione di pace e benessere.  Udì un rumore inspiegabile provenire da sotto il letto.

Il suo cuore iniziò a battere forsennatamente, la bocca aperta si mise ad ansimare, senza per altro riuscire a emettere il minimo grido.  Pensò a un topo, a questa piccola bestiola dalle movenze rapide che poteva essere entrato nella sua camera da chi sa quale pertugio del muro.

Caterina si aggrappò a quest’idea con disperazione, pur rendendosi conto che quel rumore non poteva certo causarlo un volgare sorcio. Erano alcuni sinistri scricchiolii indefinibili, seguiti da uno spaventoso e deformato respiro, qualcosa di simile al soffio che emette un asmatico durante una crisi, un impressionante e cavernoso gloglottare.

La mente di Caterina cominciò a fuggire verso le regioni oscure della follia infinita e dell’orrore.

Qualcosa stava strisciando sotto al suo letto, muovendosi sinistramente nelle tenebre, e quel respiro sibilante sembrava quasi umano. In qualunque momento un tetro artiglio avrebbe potuto manifestarsi da sotto il suo letto e ghermirle la mano stretta alla coperta per il terrore, e qualcosa di mostruoso avrebbe potuto essere, di lì a poco, sopra di lei.

Ora, ora, ora! Questa parola si ripeté sempre di più in fretta nella sua testa, mentre Caterina aspettava il momento fatidico e il suo cuore batteva impazzito minacciando di esplodere. Ora, ora, ora...!

Piero non riuscì mai a dimenticare quello che vide nella sua camera da letto quando tornò dal lavoro. Le sue grida disumane, pervase di terrore, svegliarono tutto il vicinato.

Continuava a gridare impazzito quando i Melzoni, dirimpettai di corridoio, lo trovarono dopo aver forzato la porta.

Sua moglie giaceva supina nel letto, gli occhi spaventosamente aperti, le mani contratte e strette afferravano il bordo delle lenzuola.

Morta. Morta di paura. Ma non meno orribile fu quello che trovarono sotto il letto.

Un piccolo corpo soffocato che andando gattonando si era impigliato in due teli di plastica con cui rinvolgono gli indumenti le lavanderie; era morto asfissiato dopo una orribile agonia.

Suo figlio piccolo morto soffocato sotto il letto di sua madre che moriva di paura!

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    3 commenti per questo articolo

  • Inserito da fausto il 17/01/2012 21:01:52

    Ma sei da tutte le parti Melani? Interista ma bravo scrittore.

  • Inserito da Ginger il 09/01/2012 10:01:05

    Melani, ne scriva un altro e io la porto nell'olimpo degli scrittori di gialli. Fenomenale!

  • Inserito da piero44 il 07/01/2012 22:37:37

    Caro Melani, lei è un genio del Thriller.

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