Calunie e Doppiopetto blu

Forme di chiaroveggenza

Capì, in galera, di essere stato circondato, nel periodo alla Roughoaks, da gnomi cattivissimi, ignoranti al limite della rozzezza (Cap. 18)

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Forme di chiaroveggenza

Lo Gnomo Roughoaks

Peter, anni addietro, si era recato con la famiglia a visitare il Grand Canyon (Arizona settentrionale) dove si era fermato tre notti, al Best Western Hotel Grand Canyon Squire Inn a pochi passi dal Grand Canyon National park.

La seconda mattina di soggiorno gli era capitato di dirigersi verso uno stravagante market-store per assicurarsi il  "New York Times" e qualche guida che trattasse del luogo .

All’uscita, una vecchia e rauca voce proveniente da una donna seduta sopra un mezzo tronco di albero adibito a sedia, si era rivolta a lui invitandolo ad avvicinarsi.

Dapprima su Peter aveva prevalso l'istinto di proseguire ignorando la richiesta, ma poi ripensandoci, quasi spinto da uno strano presentimento, si era avvicinato  all’anziana pellerossa.

Vista da vicino, gli aveva ricordato di primo acchito, un personaggio da film western di John Ford, sembrava messa lì per propaganda commerciale, una sorta di cartellone pubblicitario vivente che attirasse la gente al market-store.

-Mi chiamo, Cuore di Lontra, e sono nativa, da sei generazioni, di questa terra-, gli aveva detto la moderna squaw. Non era vestita coi tipici costumi dei nativi americani, ma con jeans e una felpa verde al centro della quale vi era raffigurato la testa di un capo indiano, e questo contribuiva a rendere la situazione inusuale.

-Noto tanta serenità nei tuoi occhi, e il tuo volto baciato dal sole esprime buona salute in tutto il tuo corpo- aveva proseguito Cuore di Lontra con voce cantilenante.

-Tu vivi per la tua famiglia e loro contraccambiano con un grande amore verso di te. Tuo figlio raggiungerà grossi traguardi, tua madre vivrà ancora a lungo e tua moglie ti resterà sempre fedele e innamorata.- Aveva proseguito la vecchia pellerossa.

Peter, quasi risentito, gli aveva chiesto perché in questo elenco familiare lui non ci fosse, se doveva preoccuparsi e se l'omissione non fosse dovuta al tentativo di estorcergli qualche dollaro per sentirla continuare a prevedere anche su di lui.

Cuore di Lontra, offesa da questa illazione di Cummings, aveva replicato che la ritrosia a parlare in merito a Peter era dovuta a qualcosa di non puramente piacevole che aveva letto nei suoi occhi.

Cummings a queste affermazioni era diventato paonazzo e aveva preteso di sapere tutto quel che la donnna diceva di sapere.

-E sia: non ci sono cose bruttissime all’orizzonte, malattie o perdite di amici o familiari, ma vedo, vedo nei tuoi occhi che questa tua serenità sarà avvicendata da momenti di profonda angoscia e amarezza, spargerai lacrime amare e sarai più volte tradito e ostacolato nel tuo cammino. Sarai colpito duramente nell’animo e dovrai lottare per uscirne fuori. Guardati da chi ti circonda, non dai tuoi cari che ti amano, ma da altri che frequenti giornalmente, che ti accarezzano con un sorriso, ma ti colpiscono alle terga per farti vacillare. Attento a questi, attento Peter Cummings.-

Al sentire il suo nome Peter  era rimasto di stucco, come poteva conoscerlo quella donna, che ne sapeva lei della sua vita, del suo lavoro? una previsione funesta si può fare a chiunque, ma quella faccenda del nome... Chi poteva averglielo detto? Era stato purtroppo impossibile rivolgere queste domande a Cuore di Lontra ormai catturata da altri che attendevano di sapere da lei qualcosa del loro futuro, ella era infatti molto conosciuta e rispettata da quelle parti.

Cummings nella sua cella di Rykers Island, spesso, molto spesso, pensava all'incontro con l’indiana e malediva se stesso per non averla ascoltata fino in fondo, per non essersi reso conto della perfidia che lo circondava, dei falsi abbracci che lo cingevano, delle risate che dopo si trasformavano in digrigno di denti, le false promesse, le invidie sotterranee...

Capì, in galera, di essere stato circondato, nel periodo alla Roughoaks, da gnomi cattivissimi, ignoranti al limite della rozzezza e soprattutto affetti dalla stupidità più subdola e cattiva.

È noto, la cattiveria dello stupido è la peggiore, perché esercitata in maniera irrazionale e dunque imprevedibile. Non ci si può difendere dallo stupido cattivo o dal cattivo stupido perchè egli si sottrae ad ogni logica per quanto malevola e, proprio perché stupido, è in grado di convincersi di non fare e non voler fare del male, anzi può addirittura sentirsi una vittima nel momento stesso in cui compie le sue nefandenze distruttive.

Questi sono come gli gnomi malefici delle fiabe, descritti dalla tradizione popolare con pantaloni e maglia verde bottiglia, stivaletti rossi come il cappello sempre in giro alla ricerca di cavalli dal manto nero a cui fare delle treccette alle code.

Essi sono molto sleali e ingannatori e sembra preparino le loro cattiverie durante la notte dopo aver selezionato la vittima da sacrificare.

Si narra che solo sfilandogli il cappello perdano molto del loro potere, ma allo stesso tempo occorre stare ben attenti alla loro reazione rabbiosa, al loro sguardo mellifluo che cerca di incantarti, al loro alito pestilenziale che crea sonnolenza e pruriti vari.

Peter, anche se ormai non era più tra le strette mura della sua cella, ma trascorreva finalmente la notte nella propria casa non potè impedirsi di immaginare che i Roughoaks la notte subissero una diabolica metamorfosi e si riappropriassero dei loro primitivi lineamenti da silfo.

Con l'animo sempre più ulcerato e dolente cadde in un sonno agitato e angoscioso, popolato di incubi abitati da orrende creature che avevano i volti ben noti della famiglia Roughoaks.

 

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da myrtamerlino il 04/01/2012 09:43:54

    Carissimo Capo Redattore, ma è per caso una storia vera? Complimenti anche per la sua fotogenia. Saluti

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