La storia dei «Modi di dire»

«Chi pecora si fa, il lupo la mangia», detto ripreso da una favola di Fedro

La fiaba fu scritta per tutte quelle persone che perseguitano gli innocenti con inganni e false scappatoie

di Il Raccontafavole

«Chi pecora si fa, il lupo la mangia», detto ripreso da una favola di Fedro

Chi pecora si fa, il lupo la mangia.


Quante volte abbiamo sentito dire, o detto, tale massima; essa deriva dalla favola del poeta latino Fedro, dal titolo Il lupo e l’agnello (Favole, I, 1), il cui insegnamento mette in guardia quando ci troviamo, o ci mettiamo, in situazioni di debolezza, e nè soffriamo le svantaggiose e deleterie ripercussioni.


Questa è la favola:

Il lupo e l’agnello, spinti dalla sete, erano giunti allo stesso ruscello. Il lupo stava più in alto e l’agnello più in basso. 

Il lupo rivolto all’agnello lo rimproverava di infangargli l’acqua. Ma l’agnello gli disse: “com’è possibile se l’acqua scende da te che sei più in alto verso di me?”. E il lupo di nuovo: “Sei mesi fa hai parlato male di me”. E l’agnello: “Ma se non ero ancora nato”. “Allora, continuò il lupo, tuo padre ha detto male di me”. Per questo lo prese e lo sbranò.


La fiaba fu scritta per tutte quelle persone che perseguitano gli innocenti con inganni e false scappatoie.

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