Calunnie e doppiopetto blu

Il vero grande amore di Elizabeth (II e ultima parte)

Mentre Steven dormiva sotto il pergolato dell'osteria, la moglie invece era ben sveglia! (Cap.14)

di  

Il vero grande amore di Elizabeth (II e ultima parte)

Due amanti nel bosco

Gli sguardi e certi ammiccamenti diventavano di volta in volta sempre più eloquenti tra Elisabeth e Brad, l’importante era che i rispettivi compagni non si accorgessero di niente. Quando Brad si alzò, per andare a riempire il bicchiere di succo di pompelmo fu seguito all’istante da Elizabeth e quasi istintivamente lei sfiorò la mano dell’uomo mentre riappoggiava la caraffa di cristallo. Ambedue furono percorsi da un brivido cui la temperatura era estranea e questo lambire delicatamente la pelle dell’uno e dell’altra li attardò più del dovuto al tavolo imbandito della colazione.

Brad aveva deciso di andare per musei e, dopo semmai, arrivare ai famosi castelli romani e pranzare in una di quelle rinomate, caratteristiche osterie famose anche oltre Oceano. La proposta fu accolta da tutti con un sorriso di approvazione, ma già Elizabeth stava preparando nella sua mente un piano per isolarsi con Brad.

La loro prima meta furono i Musei Capitolini ove si resero conto dei sofisticati sistemi di sicurezza creati per preservare le bellezze millenarie della pinacoteca. Ebbero, anche, una scrupolosa perquisizione ad personam prima di entrare nell’Appartamento dei Conservatori, ma ne valse la pena non appena furono nella Sala degli Orazi e Curiazi. Lo spettacolo storico e leggendario rappresentato dai dipinti che raffiguravano la battaglia tra Roma (Orazi) e Albalonga (Curiazi) li trasportò immediatamente in un mondo sospeso tra storia e mito e anche un quasi analfabeta quale Steven riuscì ad interessarsi a qualcosa che non fosse il gioco delle carte o il baseball.

Passarono poi alla Pinacoteca Capitolina, soffermandosi sui dipinti del periodo medievale fino al rinascimento e, nei pressi del quadro rappresentante i santi Bartolomeo e Maddalena, vistisi soli - perchè Tick e Tanya si erano attardati in altra stanza –  Elisabeth e Brad suggellarono il loro primo appassionato, profondo bacio.

 Fu incanto dei sensi allo stato puro, si cercarono dappertutto, frugandosi ritmicamente e dimenticandosi di non essere soli. La frenesia di questa travolgente attrazione, fu di breve durata, perché si cominciavano a sentire in lontananza le voci dei rispettivi coniugi. La situazione aveva creato un forte desiderio sessuale che doveva in un certo qual modo essere ricomposto soprattutto in prossimità della zip dei pantaloni di Brad.

Steven, stava cedendo, e chiese quasi umilmente di interrompere la visita perché non riusciva più a trascinarsi per quelle infinite sale, proponendo di tornare il giorno dopo.

L’auto, presa a noleggio dall’albergo, li condusse alla trattoria Da Romeo posta sui colli romani e dopo essersi rinfrescati fugacemente dettero libero sfogo a tutto il loro appetito. Dopo un ricco antipasto, le portate di spaghetti alla matriciana anticiparono quelle della coda alla vaccinara e della trippa alla romanesca, il tutto accompagnato da un fresco e rigenerante vino dei colli. Sazi non rinunciarono a un dolcetto fatto in casa.

Elizabeth, non appena terminato, propose a tutti di digerire quelle montagne di carboidrati e proteine con una passeggiata per la campagna, visto che un venticello refrigerante ormai aveva iniziato a far muovere le fronde dei tigli che circondavano la trattoria.

Steven declinò l’invito dicendo che avrebbe preferito riposarsi sotto il pergolato della locanda, mentre Tanya e Brad assecondarono la proposta di Elizabeth.

I tre s’incamminarono verso un alberato declivio che in lontananza mostrava una fitta vegetazione con vecchie case coloniche abbandonate. Nel percorrere la strada quasi priva di mezzi di locomozione i tre scorsero, sotto un tornante, un suggestivo e romantico ruscello semicoperto da piante e fiori selvatici che davano al luogo un tocco pressoché fiabesco. Brad allora propose di cambiare strada dirottando verso quel rivo così coinvolgente e pieno di poesia. La richiesta fu accolta con gioiosa frenesia da Elizabeth mentre Tanya declinò l’invito dichiarando frequenti capogiri dovuti al vinello dei colli, ma esortando i due a continuare l’escursione: lei sarebbe tornata alla locanda.

Il piccolo ruscello, circondato da alberi secolari e da fiori multicolori, vide i due allacciati in un bacio lunghissimo e struggente. Elizabeth contro un albero....lui che premeva il suo corpo delicatamente, quasi a sfiorarla. Un silenzio rotto da qualche cinguettio li circondava, avevano atteso questo momento da quando si erano guardati intensamente negli occhi, lei dalla finestra, lui dal terrazzo dell’Hotel. 

Brad le teneva il volto fra le mani mentre le labbra vogliose sembravano aderire come colla e la lingua dell’uno e dell’altra si fondeva in unico afflato. Il loro respiro pareva un leggero alito di vento profumato e i loro occhi chiusi davano vita ad un mondo immaginifico e inatteso fino ad allora. Il loro cuore accelerava i battiti presagendo l’immediato: cosa ci sarebbe stato dopo i baci e le carezze.

Il loro sfiorarsi si tramutò ben presto in ricerca spasmodica delle loro nudità; la camicia di lui fu sbottonata febbrilmente da Elizabeth nel tempo in cui Brad le toglieva la maglietta di cotone; il desiderio cresceva a dismisura mentre i pantaloni e la gonna furono preda di un verde cespuglio che dava sul ruscello. Quando anche i boxer e il perizoma non crearono più ostacolo alcuno la mano di lui raggiunse il sesso di Elizabeth e nella loro testa vi fu solo l’anelito di unirsi l’uno dentro l’altra.

Le labbra continuarono a sfiorarsi e incontrarsi, mostrando una passione indefinibile, finché Brad la sollevò e la adagiò, guardandola profondamente negli occhi, in un letto di erba e fiori con le foglie di alberi che le facevano da cuscino dappertutto.

Iniziò a baciarla leggermente su tutto il corpo mentre il suo fisico, scolpito dalla natura, scivolava sulla di lei figura soffermandosi con le labbra nel suo fodero odoroso.

Elizabeth raggiunse l’acme del piacere almeno due volte nonostante il tentativo di ritardare le pacificate e quasi dimenticate sensazioni. Fu lui che condusse questa danza infuocata d’amore; lui che la rese felice e rilassata come non mai; e sempre lui che, con dolcezza e abilità, insegnò a Elizabeth nuovi passionali giochi d’amore .

Gli orgasmi della donna si susseguirono, ma quello più estasiante arrivò quando Brad, ormai al colmo della passione, esplose tutta la sua mascolinità dentro di lei facendola venire di nuovo. L’ urlo di piacere, quasi selvaggio, di Elizabeth si perse in una eco lontana, mentre lui la riempiva di complimenti e lei si sentiva nuovamente donna, nuovamente bella e desiderata, nuovamente appagata in tutto... anche grazie al suo corpo ormai dimenticato da Steven .

Il ritorno verso i rispettivi compagni fu accompagnato da lunghi attimi di silenzio e l’incontro fra di loro fu naturale e spontaneo senza che nessuno si accorgesse di niente.

In albergo Elizabeth e Steven erano già seduti al tavolo in attesa degli amici, un’attesa lunga, snervante per la donna, interrotta dalla comparsa di un cameriere che avvertiva loro che Mrs. Tanya era indisposta,  e dunque la coppia si scusava di non poter partecipare alla prevista cena a base di pesce.

Una vampata rosso sangue percorse il volto di Elizabeth e mille pensieri cominciarono ad assalirle la mente come quello che Tanya potesse aver scoperto la verità; ma no, non era possibile!, altrimenti non sarebbe rimasta in camera... ma sì ! - stava realmente male, indisposta! Almeno Brad poteva farsi vedere, comunicarla lui stesso questa indisposizione.

La notte non chiuse occhio pensando insistentemente alla mattina successiva, al loro incontro... sempre se Tanya fosse stata meglio. Un tarlo le rodeva la mente, e se Brad avesse voluto rimanere con sua moglie, e se il loro appassionato incontro pomeridiano fosse stato solo uno svago temporaneo dell’uomo che già la stava dimenticandola fra le braccia della legittima consorte?

Alle 8,30 si ritrovarono nella hall: Brad e sua moglie si comportarono normalmente, Tanya era stata veramente male.

Dopo colazione si sedettero su comode poltrone nel giardino adiacente e qui Tanya spiegò ogni cosa del suo malessere.

Elizabeth cercò insistentemente lo sguardo di Brad senza però ricevere interesse alcuno. Steven, vedendo che Tanya non si era del tutto ripresa, subdolamente -come era nel suo costume fare- chiese se fossero stati propensi a tornare nuovamente a visitare i Musei di Roma.

Fu lo stesso Brad a rifiutare con garbo la proposta, spiegando che la moglie era sempre debole e che quindi sarebbero rimasti in hotel a leggere e riposarsi.

Elizabeth fu pervasa immediatamente dalla dolorosa inquietudine della sera prima e un miscuglio di paura e collera s’ impadronirono della sua anima: paura di essere stata soltanto usata, lei che già era perdutamente innamorata di Brad, e collera di vederlo così premuroso e interessato di Tanya, un’altra donna che non fosse lei. Tutto questo, pensò dentro di se, è pura gelosia, un desiderio incontrollato di possedere e controllare Brad.  Questa sensazione creò subito forti dubbi in se stessa, dubbi sul suo fisico, sulle proprie capacità amatorie e  immaginò di non meritare un uomo così...uomo.

L’unica soddisfazione, di quel pessimo inizio di giornata, era la totale abulia di Steven che, concentrato a leggere una rivista italiana di cui non capiva una sola parola, non si era assolutamente reso conto della rabbia schiumante di sua moglie. Elizabeth decise allora di andare dal parrucchiere, sebbene avesse i suoi capelli in ordine; voleva assolutamente stare distante da Steven, dalla persona che la riportava alla mediocrità di tutti i giorni, alla passività emotiva di sempre.

Elizabeth rientrò nel tardo pomeriggio e trovò Brad, Tanya e Tick in the skin che l’attendevano di fronte alla conciergerie.

Preoccupata chiese come mai fossero tutti così schierati, quasi in attesa e la risposta arrivò per bocca di Tanya: ‒ Io e Brad partiamo Liz, non riesco proprio a star meglio, anzi mi sembra di peggiorare; forse sarà qualcosa mangiata da Romeo, comunque preferiamo tornarcene a casa.‒

Elizabeth allora guardò di scatto Brad quasi a implorarlo a rimanere; ma sì, chi se ne fregava di Tanya, lui doveva restare per la sua Elizabeth, tornare in quel boschetto col ruscello e fare l’amore fino allo sfinimento, cosa mai c’entrava Tanya con lui, adesso era solo di Elizabeth…

 

La realtà fu dolorosa come una pugnalata al costato quando Brad interruppe l’ingombrante silenzio dicendo che il taxi era già fuori che li attendeva. Restavano pochissimi secondi a Elizabeth per inebriarsi ancora degli occhi del suo Brad, pochi istanti per cercare un cenno di amore che non arrivò mai, almeno un sorriso per significarle “a presto”.

Lo squillante clacson del Taxi evidenziò la certezza che ormai stava finendo tutto. Brad la salutò per prima in maniera glaciale, distaccata senza degnarle uno sguardo.

Dieci minuti, solo dieci minuti e Elizabeth sarebbe rimasta isolata nel suo dolore recondito; appena dieci minuti e Brad sarebbe stato distante e irraggiungibile, si sarebbe aggrappata ai soli ricordi di un’ora d’amore, di un’ora di vita vera, e quella lacrima furtiva e inopportuna sarebbe stata spazzata via dal leggero venticello di Roma.

 

Donald non aveva descritto così poeticamente il suo racconto, ma era riuscito a far capire che il figlio di Elizabeth era stato concepito con Brad, grazie a Brad e alla sua virilità di uomo vero.

Elizabeth non rivide mai più il suo amante di un’ora, e quando si accorse di essere incinta, dalla sera stessa insistette affinché Steven giacesse con lei, fingendo multipli orgasmi e confermando al marito che, sebbene lui non se rendesse conto, l’aveva più volte inondata del suo seme.

Steven accettò di buon grado di essere il padre di questo maschietto inaspettato.

 

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    3 commenti per questo articolo

  • Inserito da thomas_81 il 08/12/2011 16:20:55

    Caro Melani, complimenti. Quando la prossima puntata? E' disponibile in libreria?

  • Inserito da foster_77 il 08/12/2011 12:12:13

    Sa che lei è veramente bravo? Potrei contattarla per una possibile collaborazione con la mia casa editrice?

  • Inserito da piero44 il 07/12/2011 11:55:27

    Melani mi ha fatto attendere, ma n'è valsa la pena. E' B E L L I S S I M O. E che scena delicata di sesso. Mia moglie è alla seconda rilettura

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