L'amore eterno

Tutto è successo in una notte simile a questa

Alessandro era un donnaiolo impenitente che, però, amava sua moglie

di Il Raccontafavole

Tutto è successo in una notte simile a questa

Alessandro e Sofia

Il tempo ha una sua caratteristica, quella di cambiare le cose, trasformando, luoghi, persone e situazioni da com’erano prima. La maggior parte di noi crede che solo il tempo può dimostrare che l'amore durerà eternamente. Questo è proprio quello che Alessandro aveva promesso a Sofia quasi dieci anni fa, in questo stesso luogo a Grezzano sul lago.

E’ successo in una notte molto simile a questa: la luna era piena, e risplendeva d'argento sull'acqua...

Sofia era scivolata fuori di casa subito dopo cena, per stare con lui.

Alessandro era il suo grande amore segreto, i suoi genitori le avevano proibito di vederlo, una volta scoperto che non era un giovane benestante.

Tuttavia la giovane era follemente innamorata di lui, e credeva che Alessandro sentisse la stessa cosa per lei. Notte dopo notte, si sedevano abbracciati sulla riva del lago ad ascoltare il mondo intorno a loro, dopo il lungo e gelido inverno ormai alle spalle.

Lui la teneva stretta, spostando di tanto in tanto le trecce color miele dal viso, e sussurrandole parole appassionate al suono delle quali Sofia sospirava appassionatamente.

 - Ti amo Sofia, lo farò per sempre, sono l’uomo più appassionato della terra… ecco, come mi fai sentire -.

- Oh Ale, ho aspettato tanto tempo di essere fra le tue braccia in questo modo, di sentire che mi ami. Voglio essere tua, ma solo se mi prometti che staremo sempre insieme. Promettimi, Alessandro, che il nostro amore durerà per l'eternità! -

- Il mio amore per te è già eterno, e niente potrà mai trasformare il mio profondo affetto, vita mia, nemmeno la morte.-  Sussurrò, il giovane, mentre delicatamente la stava spostando su una specie di giaciglio ricoperto di foglie e muschio. Le sue mani erano forti e sicure, i suoi teneri baci acquietarono le paure di Sofia e, quasi magicamente sottomesso da questi delicati gesti, il suo corpo innocente si arrese al vortice della passione.

Erano quasi le undici e mezza, quando la giovane coppia si separò, ambedue sorridendo e salutando, con la ragazza che rientrava silenziosamente all'interno della casa.

Che Sofia fosse importante era vero, ma non ne era innamorato.

Lui e la giovane avevano condiviso una storia d'amore segreta per mesi. Infatti, egli aveva raccontato alla ragazza quasi tutto di sé, ma c'erano alcune cose che aveva omesso di dire, perché non c'era motivo per farlo, lui che abitava a Valle Fiorita, dall’altra parte del monte. In piedi dietro l'alta e vetusta quercia aveva atteso che la ragazza spegnesse la luce della sua camera, aveva controllato l’orologio e si era diretto verso casa.

Grezzano sul lago, il paese di Sofia, distava circa trenta minuti di auto da Valle Fiorita e Alessandro aveva promesso che non avrebbe fatto molto tardi.

Il giorno dopo sarebbe stato il compleanno di Valentina, e voleva essere a casa prima della mezzanotte, se si fosse affrettato ce l’avrebbe fatta appena in tempo. Dopo tutto, non voleva litigare con lei proprio il giorno del suo compleanno. Ale amava sua moglie, ma ultimamente sembrava che lei mettesse in discussione ogni sua mossa. Per il giovane questo era il tormento costante, e giustificava l’infedeltà con Sofia.

La moglie stava salendo le scale, quando Alessandro aprì la porta di casa. Lei non era mai apparsa così bella, appena illuminata da una lampada difettosa che si spegneva e si riaccendeva, rischiarando ogni volta il fisico perfetto di Valentina. Appena ella lo vide disse:

- Ale sei in ritardo, ma solo di un secondo, per cui, stai tranquillo, io non ce l’ho con te -.

- Valentina, ho cercato di allontanarmi dall'ufficio, ma sai com’è Francesco, una volta che si mette in mente di concludere un progetto, non lo abbandona finché non è finito.-

-Sì, so chi è Francesco, e io conosco te. Vi assomigliate molto. Vieni, andiamo a letto, io ho la mia ovulazione! "

-Amore non posso, stasera sono davvero stanco, e Franci ha convocato una riunione presto, domattina.-

- Ma certo Ale, sarà colpa del lavoro, comunque vado a letto .

 “Accidenti a te e all'inferno marito del cazzo, mi avevi promesso

il tuo amore eterno, e che presto avremmo avuto un bimbo. Mi hai mentito, così come hai mentito a Sofia stasera. Ma la pagherai per avermi tradito, la pagherai per entrambe ! -

Così Valentina, aveva  silenziosamente urlato nella sua mente tormentata.

Aveva conosciuto Sofia alcuni giorni prima, in realtà aveva scoperto della sua esistenza quasi per caso. Tuttavia ricordava quell’incontro casuale come se fosse avvenuto pochi istanti prima.

Lei era in piedi, all’interno della farmacia di Tor della Forra, alla ricerca di alcuni kit per l’ovulazione, quando un’altra giovane donna si apprestava a scegliere dallo stesso scaffale un test di gravidanza. Poi, di lì a poco, la ragazza dai capelli biondo miele aveva preso a parlare con un’amica, tale Franca, menzionando più volte un nome che aveva causato un profondo brivido lungo la schiena di Valentina e catturato la sua attenzione.

- Che cosa hai intenzione di fare in caso di gravidanza Sofia, e cosa ha detto Alessandro Maieri in merito? -, le chiese Franca.

- Non so cosa sto facendo, e no, ancora non gli ho detto che sono in ritardo, e sento di non essere così forte. Io adoro Alessandro con tutto il cuore, ma i miei genitori ci uccideranno entrambi, se vengono a sapere della situazione. Potrei anche fare il test qui, e se io non sono incinta, allora non dovrò minimamente preoccuparmi di affrontare i miei genitori, o Ale -.

Preso il pacchetto dallo scaffale si era diretta verso il bagno delle signore: era decisa a scoprire quel che l’attendeva, non importava quanto il suo cuore minacciasse di esploderle dentro il petto. Si era nascosta nel primo abitacolo libero, ritirando i piedi dalla fessura per non essere vista. Infatti, stava entrando Valentina.

Era così tranquilla e silenziosa quella stanza che si poteva realmente sentire scorrere la pipì della ragazza, che silenziosamente piangeva.

- Oh mio Dio, il segno sta diventando rosa, sono incinta!-

Sofia uscì trafelata dalla toelette per raggiungere e avvertire l’amica che, dopo averla ascoltata, le aveva sussurrato:

- Calmati cara, devi dirlo a Ale, sono certa che ti sposerà! Altrimenti, sicuramente contribuirà a prendersi cura di te e del bambino.-

- Tu non capisci, - aveva risposto Sofia - Alessandro ha molti problemi da risolvere: sta cercando di diventare socio dello studio di architettura, deve finire di pagare l’auto, e in aggiunta i miei genitori mi hanno proibito di vederlo. Comunque, ci dovremmo incontrare giù al lago sabato sera, di solito ci vediamo il mercoledì e il venerdì, ma purtroppo si è mezzo di mezzo il compleanno del suo capo che ricorre questo venerdì. Dovrò aspettare angosciosamente e poi dirgli tutta la verità, ma so che se lui non potrà sposarmi prima che partorisca il bambino, i miei mi costringeranno ad abortire. Voglio tornare subito a casa, così posso riflettere con calma e prepararmi all’incontro con lui–aveva concluso Sofia.

Valentina aveva abbandonato le due ragazze appena venuta a conoscenza dell’incontro di Sofia col marito il sabato seguente.

Avrebbe aspettato la partenza di Alessandro in macchina, dietro gli alberi che costeggiano la loro casa... Aveva già tutto in mente.

Due volte pensò di averli persi, ma premendo sull'acceleratore ben presto riuscì ad essere in scia, rallentando ogni volta che l’auto dei due sembrava fermarsi.

Aveva seguito suo marito fino a Grezzano sul lago, fino alla grande casa in stile coloniale che si affaccia su un bellissimo lago. Era proprio il tipo di abitazione che lei e Alessandro avevano pianificato di comprare un giorno, ed aumentare la loro famiglia. Ma lui aveva rovinato tutto con le sue bugie e i continui inganni, il tempo e il destino gli stavano oramai per presentare il conto.

Valentina l’aveva atteso tutto il giorno certa di ascoltare la menzogna che sapeva sarebbe puntualmente arrivata. Tuttavia, quando l'inganno scivolò così, con noncuranza, dalle labbra di suo marito, cercò di nascondere dentro di sé il dolore.

- Vale, devo andare in ufficio a finire un lavoro che non ho completato ieri. Non ti dispiace vero? - Le disse Alessandro.

- No, ma hai intenzione di fare tardi, come sempre?- Rispose Valentina.

- Ho paura che potrei non tornare a casa se non dopo l’una – puntualizzò il marito-, forse anche un po’ più tardi. Francesco deve finire quella presentazione del plastico in ogni modo per lunedi.

- Bene, io ho alcune cose urgenti da fare a casa e poi andrò in farmacia. Ci vediamo più tardi, buona fortuna per la presentazione-, concluse Valentina.

Alessandro aveva lasciato la casa e la moglie, di nascosto, lo aveva seguito sino in ufficio. Valentina, parcheggiata l’auto dietro a un pannello pubblicitario, si era avvicinata a un telefono pubblico posizionato dall'altra parte della strada.

 -Pronto, ciao Cinzia sono Valentina, c’è Franci, per caso?-  - No carissima è a pesca con i ragazzi e con mio padre, e non tornerà che domani sera.

- Posso fare qualcosa? – Aveva aggiunto la moglie di Francesco. 

- Beh, volevo sapere se Ale aveva detto nulla a Franci in merito al suo compleanno del mese prossimo. Lui per il mio, mi ha regalato fiori, una collana di diamanti e mi ha portata a cena e a ballare. Vorrei avere solo un’idea da Francesco su cosa desidera lui -, mentì Valentina.

Cinzia, le aveva risposto che sarebbe stata molto attenta a ciò che gli avrebbe raccontato Francesco in merito al regalo per Alessandro, e che appena saputo qualcosa le avrebbe telefonato per ragguagliarla. Poi, le due, avevano fissato di uscire a pranzo la settimana successiva.

Valentina sapeva che suo marito sarebbe uscito presto dall'ufficio, per raggiungere Sofia. Ma aveva comunque tutto il tempo necessario per perfezionare il suo piano.

Come aveva anticipato al marito, entrò in farmacia dieci minuti prima dell'orario di chiusura, una farmacia dall’altra parte del paese; fece il suo acquisto e si diresse verso il mercato notturno a fare altro shopping, quaranta minuti dopo la sua auto era parcheggiata e ben nascosta sul sentiero boscoso in riva al lago, luogo conosciuto perché il giorno che incontrò Sofia l’aveva seguita fino a casa, ed è lì che era cominciato a montare il piano dentro di lei.

Come sempre, Alessandro, aveva parcheggiato la macchina nel massimo silenzio e a fari spenti ai margini del lungo sentiero, tanto che Valentina quasi non aveva notato la mossa. Tuttavia, il leggero click della porta dell’auto aveva catturato la sua attenzione, e d’istinto si era incamminata verso il percorso alberato, mantenendo le ombre più vicine al lago.

Ale passò davanti a sua moglie quasi a sfiorarla, tanto era vicina, ma ben nascosta dalla grande quercia. Valentina aveva un piano, e doveva attenersi a esso, non le conveniva sbottare di ira proprio in quel momento per quanta voglia ne avesse. Trattenne il respiro, quando il marito, finalmente, arrivò al luogo prefissato. L’uomo notò che Sofia aveva provveduto a stendere una coperta in riva al lago, con un cestino da picnic sopra.

- Oh mia dolce Sofia, avrei voluto personalmente pensare a questo tocco di romanticismo- disse Alessandro a bassa voce. E si mise ad aspettarla seduto. All'interno della casa c’era ancora una luce, ma lui sapeva che presto Sofia sarebbe arrivata attraverso il prato gettandosi fra le sue braccia in fremente attesa.

Erano ormai trascorsi quasi venti minuti, e Ale aveva deciso, nell’attesa, di versarsi un bicchiere di vino. Sofia, era giunta con notevole ritardo, era un groviglio di nervi e quasi per calmare il tumulto che sentiva in fondo al cuore aveva offerto con le dita tremanti un altro bicchiere di vino all’uomo.

- C'è qualcosa che ti dà fastidio amore, che cos'è?- 

- Ale aspetta un po’, il tempo di bere il tuo vino, e di promettermi di stare calmo, solo per un po'-, rispose la ragazza

-Mi stai spaventando Sofia! Ti prego, dimmi, ti prometto che ascolterò con calma assoluta e con tutto il mio infinito amore-, ebbe a rassicurarla Alessandro.

- Davvero mi amerai per l’eternità, succeda quel che succeda?- domandò la giovane.

- Te l’ho detto prima, e lo giuro adesso mia adorata, niente farà sì che  il mio cuore non sia totalmente tuo. Sì non importa, quel che sarà, sarà e, prometto di amarti per tutta l'eternità! Raccontami ora Sofia, dimmi cosa è successo -, la pregò Alessandro.

- Per prima cosa ho bisogno di un bicchiere di vino anche io, poi faremo l’amore e solo allora ti racconterò tutto – replicò la ragazza

con voce tremula. Sofia poi volle ancora del vino, quasi per darsi la spinta e la forza necessarie alla temuta confessione.

- Quanti bicchieri di vino vuoi bere, amore? –

- Non lo so, tre forse quattro, perché?- disse barcollante la ragazza non avvezza ai liquori.

 - Anche io ho bevuto quattro bicchieri di quel vino, e mi sento un po’ ubriaco. Non mi era mai successo prima, quella roba è veramente potente. Dove l'hai preso? chiese il giovane uomo.

 - Come? Non l’hai portato tu, assieme alla coperta? -, replicò Sofia.

 - Era già tutto qui, quando sono arrivato io! Se nessuno di noi l’ha fatto allora significa che qualcuno sapeva del nostro incontro, e questo non va assolutamente bene!

 - Ale ho paura, e mi sento così male e assonnata. Cosa mi sta succedendo, il mio intestino sembra strapparsi e divincolarsi.

Il bambino, il bambino, devo dirtelo, sono incinta. Oh Dio, Alessandro che mi succede, non riesco più a muovermi!-

- Non addormentarti Sofia, io vado a casa tua per chiedere aiuto. Credo che qualcuno abbia avvelenato il vino. Non ti muovere, rimani lì distesa-, la tranquillizzò il giovane, anch’egli colpito da dolori lancinanti allo stomaco.

Iniziò a camminare, poi cadde e si aiutò con i gomiti trascinandosi. La ragazza lo vide lottare con tutte le sue forze, ma notò che si stava muovendo verso la sua auto, non verso la casa. Stava per lasciarla lì a morire da sola.

 - Bugie, erano solo bugie, Alessandro, tu non mi ami! – urlò Sofia.

 

L’uomo non riusciva più a sollevarsi e anche gli occhi stavano per chiudersi al sonno eterno. Poi vide un’ombra scura su di lui da dietro la quercia che in silenzio lo guardava annaspare e imprecare. Poi fu il buio.

Anche se i suoi occhi ormai erano delle piccolissime fessure, essi permisero a Sofia di notare quella tenebrosa ombra, ma soprattutto di vedere il suo amante legato mani e piedi, alla quercia centenaria, con una corda pesante. Poi udì il rumore di un nastro strappato dal suo rotolo, e subito appresso vide sopra di sé l’ombra che le stava appoggiando la striscia sulla bocca. Poi quella sagoma scura si avvicinò sempre di più, fino a quando si trovò faccia a faccia con essa.

- Non ti preoccupare Sofia, non lascerò che Ale ti abbandoni, infatti, non è il caso di parlare di lasciare te o me. È necessario, prima di tutto, chiedersi chi sono io? Ebbene, il mio nome è Valentina Maieri, sono la moglie di Alessandro. Già!, aveva promesso eterno amore anche a me, e indovina un po', farò in modo che tu ed io riceviamo quello che ci ha promesso. Ora tu aspetta qui, ho intenzione di avere quanto ci spetta -, queste le ultime parole di Valentina mentre si muoveva lentamente verso il corpo ormai piegato del marito.

- Che cosa hai messo nel vino, Valentina? Perché stai facendo questo a me? Alessandro ha mentito a tutte e due, non solo a te, io non merito di morire – disse singhiozzando Sofia.

- È qui che ti sbagli, lurida puttana! Tu hai preso mio marito e mio figlio insieme. Sì, il mio bambino cresce nel tuo grembo, e non posso vivere senza mio figlio, o senza Ale! Avremo il nostro amore eterno -ringhiò agitatissima Valentina.

Detto ciò, la donna, iniziò a legare alla gamba della giovane un pesante blocco di marmo e a riavvolgerle la bocca di nastro adesivo.

Finito con Sofia, una volta di più Valentina mise tutta la forza a disposizione per riservare lo stesso trattamento al marito oramai da tempo collassato. Lo spinse girandolo su se stesso verso il bordo dell’acqua e lì lo lasciò cadere col blocco legato alla caviglia. Poco dopo il corpo scomparve nelle nere e gelide acque del lago. Rapidamente tornò a prendere la giovane, avvicinandola a bordo acqua, non prima, tuttavia, di avere ingoiato una manciata di pillole, col residuo dalla bottiglia. Una volta fatto questo, mise fianco a sé Sofia, legandosela stretta al corpo con una corda, legò anche a se stessa un blocco di cemento e afferrò le braccia della giovane per spingersi entrambe nell’acqua.

Sofia aveva il volto cosparso di terrore e fango, ma il veleno associato al vino le rendeva difficile rimanere sveglia, o addirittura lottare per la vita. Nonostante la situazione la ragazza ebbe la forza di emettere un grido smorzato attraverso il nastro, ma la droga e quel sonno indotto la stavano facendo capitolare definitivamente.

- Adesso chiudi gli occhi Sofia, perché noi tre ce ne stiamo andando all'inferno!- disse Valentina, gettandosi nel lago.

-La mattina seguente vennero rinvenuti i corpi di Alessandro e consorte. Alcuni dicono che Sofia con un ultimo disperato tentativo fosse riuscita a salvarsi, ma non fu mai più rivista in giro.

Comunque, io so che non è vero, so che Valentina li ha uccisi entrambi riservando a se stessa uguale destino. Lo so perché quella notte ero lì e stavo guardando quella spaventosa scena. Volevo vedere la reazione di Alessandro quando Sofia gli diceva che sarebbe diventato padre.

 - Avete visto cosa è successo e non avete mai cercato di aiutarla, perché? – chiese la donna coperta da un foulard e da cromatici occhiali neri alla fine del racconto.

- Sofia era la mia migliore amica, ma io ero innamorata pazza di Alessandro, e l'ho odiata per essere incinta di un uomo simile. Proprio come Valentina deve avere odiato entrambi. Non hanno mai trovato il corpo di Sofia, ma so che lei è in fondo a quel lago da qualche parte!- Questo è quanto raccontò la giovane donna alla turista che le aveva detto di essere scesa in un hotel a Grezzano sul Lago attirata dalla leggenda nera che si raccontava.

 - Ecco dove vi sbagliate cara Franca, Sofia è viva, è proprio qui, davanti a lei! -

Tornando a guardare con più attenzione la visitatrice, Franca si accorse di riconoscere un volto che non vedeva più da dieci lunghi anni. Era la faccia di Sofia, in tutta la sua bruttura di odio e vendetta.

- Sai, ho aspettato a lungo questo momento Franca. So che mi hai fregato quel giorno in farmacia. Tu hai aiutato Valentina in quella mortale azione!-

- No Sofia, amica cara, giuro che non lo sapevo! -

- Stai zitta cagna, c'è una cosa che posso dirti della morte: che si scopre tutto quello che non si sapeva in vita! – sentenziò Sofia a Franca, mentre l’ afferrava per un braccio, scaraventandola giù nelle acque del lago.

Urlando, dimenandosi per la paura, implorando pietà, ma non c'era nessuno che potesse salvarla! Franca aveva conosciuto le acque ghiacciate del lago, che la tirarono giù nella più profonda oscurità, nel totale buio assoluto, proprio come era accaduto a Sofia.

-Benvenuta all'inferno Franca, dove risiede l'amore eterno di Alessandro!-

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da RITAORSENIGO il 08/12/2011 12:14:40

    Notevole, raccontafavole sei notevole.

  • Inserito da giuliafattori il 07/12/2011 11:44:13

    Mazza che bravo!!! Raccontastorie sei un grande e te lo dice una abituata a leggere ii gialli Mondadori. Ma tu sei n'atra cosa!!!!!

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