Stile più che bellezza

Vademecum dell'eleganza maschile

I quattro pilastri fondamentale per essere un perfetto gentleman

di LORD BRUMMELL

Vademecum dell'eleganza maschile

Eleganza d'altri tempi

Il concetto di eleganza è oggi a un bivio, sebbene sia vero che, nel corso della storia, abbia subito una evidente evoluzione, di ciò che costituiscono i suoi elementi essenziali. 

Il significato di eleganza non è stato mai sottomesso a criteri tanto eterogenei e confusi, come al giorno d’oggi. 

C’è molta frivolezza riguardo la parola "elegante", dimenticando che deriva dal latino "elegere" che significa scegliere, qualità questa della natura umana, e si presume che gli esseri umani sappiano sempre scegliere il meglio e al meglio. 

Questa confusione, nel decifrare correttamente tal vocabolo, deriva da svariati fattori.

In primis, perché questo concetto ha trasceso il mero riferimento, sempre più personale, a cui si fa riscontro, non infrequente ora vederlo applicato, per estensione, a un numero sempre maggiore di idee che vanno oltre l'individuo, e quindi a qualsiasi tipo o classe di oggetti, e persino ad elementi immateriali. 

Se facciamo un esercizio di breve osservazione e considerazione possiamo trovarlo applicato alle piante, case, mobili, automobili, musica ... 

In secondo luogo,confuso con altre astrazioni diverse come la bellezza, lo stile, il glamour, il lusso, il dandismo ... 

Inoltre, l'emergere di molte griffe differenti di abbigliamento, ha causato che tale parola sia sempre più vincolata con la con la necessità di vestire con quelle marche.

L’eleganza è un concetto che non è mai stato uguale in tutte le epoche.

Vi è stato un tempo in cui il dandismo era il paradigma per eccellenza di eleganza, portamento, classe, dimensione, stile e buone maniere. 

A metà del XVIII secolo, per esempio, era elegante vestire in forma stravagante, caricandosi di pizzi, merletti e ricami con fili d'oro, oltre all’indossare parrucche e tacchi spropositati. 

Anni dopo, c’è stata una reazione a questa tendenza, introdotta in Inghilterra dai soci del club Macaroni e dal dandismo.

Un dandy, era l’uomo che si considerava elegante e raffinato, che prestava molta attenzione al proprio abbigliamento, ed era una persona educata e colta.

Il movimento fu una dottrina di eleganza, raffinatezza e originalità.

Il suo stile andò a influenzare soprattutto la lingua e l'abbigliamento.

Più tardi, nel XIX secolo, e per l'influenza del dandismo, gli abiti per uomo vennero creati con molta più semplicità, sostituendo il fascino decorativo con i dettagli di taglio e cucito. 

Il mutamento nella moda maschile è sempre stato meno evidente di quello femminile.

In quest’epoca gli abiti maschili copiavano particolarmente, in molti casi, elementi primari che provenivano dal vestiario militare, durante il periodo delle guerre napoleoniche.

Sorgono così capi d'abbigliamento come frock coats o leve, Ulter, Chesterfield, Newmarket e giacche Eton

A seguire negli anni, prende campo nella moda maschile l’abbigliamento marino, molto popolare tra le persone ritenute eleganti, come il principe di Galles, Edoardo VII.

Negli anni ’70, la giacca da uomo avrà ampi revers e frontale inclinato. 

Intanto, c’è una forte trasformazione con l’aggiunta di larghi colli e mantelli dalla vita aderente e dal fondo dei pantaloni molto largo; tipico riflesso dell’abbigliamento femminile di allora. 

Verso la fine del secolo la tendenza è quella di presentare un aspetto delicato. Sono anche evidenti, benché meno vistose, le innovazioni dell’abito maschile, come l'invenzione di nuovi elementi di legatura per chiudere da dietro i gilet, ed il miglioramento del design dei bottoni.

È agli inizi del XX secolo, concretamente negli anni 20, che si progettano gli abiti che stiamo usando anche al giorno d’oggi, poiché il vestito attuale si basa, nella sua maggiore parte, degli stessi pezzi che gli uomini portavano alla fine del 1920.

Come si può vedere, l'eleganza si evolve, ma non strettamente ai dettami della moda, la quale può contrassegnare tendenze più influenti in quello che deve considerarsi l'eleganza classica, in tempi passati più di quelli attuali.

Per esempio, negli anni '60 del XX secolo, una persona vestita con i jeans non era considerata elegante. 

Oggi, invece, il capo può essere tranquillamente indossato e combinarsi in modo informale, così da permettere a chi lo indossa di avere un'immagine e un portamento di classe.

In realtà, non è raro scoprire che sono più eleganti certi signori che indossano jeans, di molti altri che vestono abiti ingessati, con un taglio e un tessuto talmente banali, che fanno di lui il modello dell'immagine grottesca , trasandata, trascurata, in breve, l'antitesi dell'eleganza. 

Ciò significa, prima di tutto, che per essere elegante non occorre indossare un abito firmato dozzinale, e in secondo luogo l’abbigliamento che anni fa veniva considerato fuori moda, o non elegante, oggi può essere valutato in maniera assolutamente diversa.

L'intiero approccio non può essere compreso se si parte dall'idea che l'eleganza non è solo un modo di vestire. 

Come espresso più volte dal leggendario Georges Brummell, "L'eleganza non è un vestito, è una filosofia." 

Questo suppone partire da una premessa che condividiamo. 

L'eleganza è più una filosofia di vita, di comportamenti, di modi e attitudini, che di puro e semplice protocollo sociale o di forma di vestire.

Essa, in realtà, costituisce un insieme di propensioni delle persone che si sostenta nel modo di essere e di comportarsi, che è un modo di presentarsi, e che deve manifestarsi in forma esterna ed interna nel suo modo di vivere, vestire, muoversi, e relazionarsi nella società, con grazia, nobiltà e semplicità, rispetto per gli altri, naturalezza e buon gusto.

Dobbiamo prendere atto dell’esistenza di quattro pilastri fondamentali dell’eleganza, che sono le caratteristiche di ciò che si intende con tal parola. 

Il primo, è il valore estetico, inteso come il buon gusto e la classe innata. 

Il secondo, è la naturalezza. Non c'è eleganza vera se non è accompagnata dalla schiettezza, intesa come spontaneità ed autenticità;  cioè, l’essere sempre se stessi.

Moderazione e sobrietà sono parte del patrimonio naturale, al contrario del dandismo, che ha sempre cercato gli eccessi in molte delle sue manifestazioni. La vera eleganza è sempre agire spontaneamente, con gusto e stile. 

La terza caratteristica, è la distinzione, cioè tutto quanto differenzia una persona da altri e la rende nobile. In realtà è il contrario di ciò che è comune, volgare e rozzo. 

E’ il momento allora di ricordare le parole di Honoré de Balzac «Il bruto si copre, il ricco si adorna, il fatuo si maschera, l'elegante si veste».

Infine, la quarta nota distintiva dell'eleganza è il gusto per la bellezza. È essenziale ricordare che la bellezza significa in primo luogo armonia e proporzione, e che devono associarsi tanto all'aspetto come al portamento.

L'eleganza è la presenza del bello nella figura, negli atti e nei movimenti, insomma, nel suo decoro. Una volta identificati gli elementi che devono configurare l'eleganza, si percepisce con facilità che detti elementi si svelano in due dimensioni, un'interna ed un'altra esterna della persona.

Oggigiorno, al contrario, non è importante essere eleganti ma avere una bella immagine. 

Si noti che, al momento, si parla molto più dell’immagine che dell’eleganza, fino al punto di abbandonare il termine tipicamente italiano ed importare l’inutile, e meno precisa, parola  "look" . 

Si dimentica, con ciò, che non è più importante l’aggraziato fisico di una persona, ma bensì l’essere elegante nei movimenti, negli atteggiamenti e, soprattutto, nell’amabilità.

Tutto quanto ogni volta ammantato dalla necessaria prospettiva della discrezione che è stata, e sempre sarà, una costante dell'eleganza.

Dobbiamo, inoltre, ricordare a questo proposito le famose parole di G. Brummell «Se qualcuno si gira a guardarti il vestito non vuol dire che sei elegante», o l'altrettanto illuminante frase di  Balzac, «L'eleganza è la scienza di non fare nulla uguale agli altri, sembrando di fare tutto come fanno loro». 

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da renzo il 29/08/2012 10:49:10

    bell'articolo!!!

  • Inserito da Loredana il 25/08/2012 15:14:16

    Si potrebbe aggiungere anche la precisione, come fattore di eleganza...Lord Brummell è sempre preciso nelle sue spiegazioni e descrizioni, e anche stavolta ha raggiunto l'obiettivo!

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