Teodosio, l'amore

Isadora, non sopportava più quel mago insistente e ossessionante

Tra l'uomo e la ragazza, la lotta doveva portare solo alla morte, e non importava il modo...

di Il Raccontafavole

Isadora, non sopportava più quel mago insistente e ossessionante

Il Mago Teodosio e Isadora

Non potrà mai essere detto che l'infelice Isadora omise ogni mezzo lecito per evitare l’insistente ossessione di Teodosio, che la perseguitava senza lasciarle attimo di riposo.

Iniziò col mettere terra in mezzo, viaggiando per rompere l’incantesimo che subordinava l’anima al luogo in cui compariva il mago Teodosio.

Precauzioni inutili, perdite di tempo, perché il picaro rapace salì sul retro della carrozza, accovacciato sotto al baule dei bagagli, e poco dopo s’infilò nella borsetta a mano, e, infine, nelle tasche della viaggiatrice. 

Ad ogni sosta della carrozza, Isadora scendeva per sgranchirsi le gambe, mentre Teodosio il mago, con sorriso malizioso e scaltro bisbigliava con fiducia: "Non mi separo da te. Stiamo insieme, l’un con l’altra!”

Allora la fanciulla, che dopo quel viaggio non riuscì più a dormire tranquillamente, fece costruire un’altissima torre per proteggersi, con cubi di pietra, tronchi di alberi, fossati, contro-fossati, guardie dentro e fuori, enormi e massicce porte laminate e chiodate di ferro, notte e giorno chiuse a triplice mandata.

Ma quando, una sera, aprì la finestra perché tormentata dalla noia e dal desiderio di guardare la campagna e godere la luce della luna, tranquilla e malinconica, il mago scivolò nella stanza, attraverso le fessure del muro, su cui era stata cementata la finestra.

Furiosa, fece riempire le crepe e calafatare gli interstizi, credendosi, stavolta, in salvo da audacie ed eccessi; ma non considerò la tenacia e il desiderio di un mago sì tanto innamorato. Il maledetto Teodosio, dunque, ebbe a dissolversi negli atomi dell'aria, e avvolto in essi entrò nella bocca e i polmoni di Isadora che, durante la giornata, respirandolo, si sentì esaltata, folle, con una strana frenesia addosso.

Ormai, quasi fuori di senno, disperando di potere aver ragione di lui, la bella fanciulla cominciò a pensare alla maniera di liberarsene definitivamente, ad ogni costo, senza risparmiare in mezzi né trattenersi in scrupoli.

Tra il mago e la ragazza, la lotta doveva portare solo alla morte, e non importava il modo con cui Isadora vincesse, l’importante era sconfiggerlo definitivamente.

Ella era ben nota a tutti, non perché fosse molto riflessiva, bensì perché possedeva istinto sagace e scaltro; e conoscendosi, sapeva d'esser capace di raggirare, con sdolcinature e moine, lo stesso diavolo. Perché non tentare con Teodosio, allora? Così sensibile e, facilmente, seducibile?

Pensò, dunque, di invogliare il mago, per poi sbarazzarsi subito dopo di lui, uccidendolo a tradimento.  

Teodosio accorse volando, allegro, gentile, felice, stordito e fiducioso come un bambino, impetuoso e presuntuoso come un giovanotto, sereno e calmo come un uomo vigoroso.

Isadora l'accolse nella sua camera da letto, abbracciandolo con felina elasticità;  le offrì del tè;   lo cullò dolcemente affinché s’ addormentasse tranquillo, e quando lo vide appisolarsi , si preparò a pugnalarlo, spingendogli la lama con rabbia e decisione.

Un sentimento di pena e vergogna la trattenne per un attimo.

In fondo, quel mago, era tanto asfissiante, ma anche tanto bello.

Sopra le sue guance di madreperla, impallidite per la felicità, cadeva una pioggia di riccioli biondi, fini come fibre di luce; e della sua bocca purpurea, sorridente ancora, tra quella doppia fila di bianchi pinoli sbucciati, usciva un soffio aromatico, e puro.

I suoi occhi azzurri, la bocca semi aperta, bagnata, ebbe a mantenere il languore beato degli ultimi momenti, e il suo corpo ripiegato in proporzione ellenica, faceva di lui una divinità.

Isadora, sentì il desiderio di piangere.

Non c'era altra scelta, doveva ucciderlo se voleva vivere dignitosamente, rispettata, e libera ... Chiudendo gli occhi per non vedere quel volto, strinse energicamente le mani al manico del pugnale, affondando con maestria nel collo dell’uomo. Colpì più di una volta, inorridendo al rantolo che sentiva, a quel lamento sordo e lugubre esalato da Teodosio il mago.

Alla fine, la fanciulla, si discostò dal corpo e lo contemplò: né respirava né si agitava; era morto, e lei mesma si sentì morire .

Al momento stesso che si accertava dell’accaduto, l’ assassina percepì un dolore terribile, estraneo, inspiegabile, qualcosa come un'onda di sangue che ascendeva al suo cervello, come un cerchio di ferro che opprimeva gradualmente il suo petto, asfissiandola.

Comprese il suo misfatto…

Teodosio che credeva di aver solo abbracciato, era più dentro, nel suo stesso cuore, e Isadora , assassinandolo, aveva ucciso l’amore… e stava morendo a sua volta. 

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    3 commenti per questo articolo

  • Inserito da cinzia il 21/08/2012 17:06:26

    LA VANA LOTTA CONTRO L AMORE, DIO SA SE LO CAPISCO, MURI, CAVALI DI FRISIA, DIFESE MENTALI COME GUARDIE ARMATE, FUGHE LONTANE, FUGHE DA SE , FUGHE DAGLI ALTRI. POI DECIDERE DI COMBATTERE AD ARMI PARI, CHE PARI NON SONO, PERCHè L UNO SI è DICHIARATO INNAMORATO E Sà, L ALTRA CHE VUOLE UCCIDERE L AMORE, NON Sà CHE è GIà DENTRO DI LEI. SONO DUNQUE UNITI DALLO STESSO AMORE ANCHE DOPO LA MORTE. BATTAGLIA VANA.

  • Inserito da claudia.bonafè il 21/08/2012 16:49:57

    Un fia d'altri tempi scritta col cuore e la sensibilità di un vero racconta storie d'epoca. Sei magistralmente bravo, e della foto direi anche bello e intelligente e... Mi immagino sposato. Bravissimo, Cluaudia

  • Inserito da Loredana il 21/08/2012 16:44:32

    ...la scaltra Isadora, capace di circuire il diavolo, nulla poté contro l'amore. Se s'insedia nel cuore, non lo si può strappar via. Ha lottato, fatto finta di nulla, tentato tutte le strategie, vacillato qualche istante, si è rinchiusa nel piccolo io testardo, e...negando l'amore, ha negato la sua stessa vita. Bravo, Raccontafavole, ci hai rammentato una lezione fondamentale...

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