Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Thomàs e Carole si erano conosciuti in una nebbiosa mattina all’interno di un negozio di pane di Montmartre.
Con le baguette sotto il braccio i due, all’uscita dal forno, si scambiarono una lunga occhiata che terminò quando il ragazzo si decise a parlare a Carole.
Si conobbero e si piacquero all’istante.
Thomàs, alcuni giorni dopo, tardò qualche secondo ad aprire la porta di casa perché non riusciva a centrare la serratura, a causa probabilmente delle piccola sbornia che aveva in corso quella sera e, soprattutto, per aver ottenuto il consenso da Carole di tornare a vedere insieme un Dvd di Harrison Ford, idolo della giovane.
In realtà, il ragazzo, aveva pianificato tutto. I suoi genitori erano andati via per il fine settimana, e non sarebbero rincasati fino al lunedi seguente; era diventato l’indiscusso padrone della sua residenza.
- Beh, questa è la mia casa. Mettiti comoda, vado a prendere i Dvd e ce li vediamo in salotto con l’home theatre - Disse Thomàs.
-Sì, va bene – rispose Carole, un tantino nervosa.
Mentre il giovane saliva le scale, lei rimase in piede di fianco alla porta, alla sinistra del grande salone presieduto da un magnifico schermo gigante al plasma.
L’ambiente era completamente avvolto da una leggera oscurità, e vide che l'entrata proseguiva, deviando in un lungo corridoio.
A Carole venne la curiosità di sapere cosa ci fosse in fondo a tale androne, ma la sua vista era così velata che non poté scorgere nulla decidendo, pertanto, di rimanere sul posto, soprattutto al pensiero di non apparire a Thomàs come un’imperdonabile impicciona.
Benché, in fin dei conti, avesse accettato di venire a casa sua, pur conoscendolo da poco tempo.
Erano soli, cosa avrebbe pensato suo padre di lei sapendola in tale situazione? Meglio sorvolare…
Carole, tentò di calmare l’imbarazzo sfiorando con un dito un tavolo a lei vicino.
Notò che la sua bocca era asciutta, segno palese di nervosismo, e che desiderava che il giovane tornasse presto per chiedere qualcosa da bere, in quanto non si sentiva a suo agio.
All'improvviso, come per istinto, la ragazza rivolse lo sguardo verso il lungo corridoio, e vide un bambino piccolo, di quattro o cinque anni; con gli occhi luminosi ed il sorriso birichino di chi pretende di giocare.
Carole ebbe paura, perché pensava di essere sola con Thomàs... Non ce lo faceva un bimbo in quella casa.
Ma il suo ragazzo doveva saperlo e avrebbe dovuto dirglielo, pensò fra sé.
- Ciao – la saluto il piccolo.
- Oh, ...Ciao. Qual è il tuo nome?, rispose Carole.
- Françoise . Sei molto bella.
- Grazie, anche tu Françoise -.
Il tutto le parve alquanto strano, così decise di chiamare Thomàs, ma non ebbe riscontro alcuno.
Forse non aveva sentito.
In quello momento, Françoise le offrì un bicchiere d’acqua, con l'innocente sguardo del bambino che vuole piacere alle persone più grandi.
La giovane rimase stupita dal gesto, ma dal momento che aveva veramente sete, decise di accettare e bevve un sorso dal bicchiere.
Fu abbastanza fredda, ma ringraziò ugualmente il piccolo.
Françoise, riprese il calice e corse lungo il corridoio, perdendosi nell’oscurità, ridendo e cantando, come se ne avesse combinata qualcuna delle sue.
Subito dopo, Thomàs raggiunse Carole con alcuni dvd in mano.
- Scusami tesoro, ma non riuscivo a
trovarli e ho impiegato più del previsto a scoprire dov’erano.-
- Hey, perché non mi hai detto che tuo fratello era qui?
- Mio fratello? – Replicò sorpreso Thomàs.
- Sì, un ragazzino, di nome Françoise... Se né andato correndo per il corridoio; pensavo che in casa ci fossimo solo io e te-, tenne a puntualizzare la ragazza....
Ella, smise di parlare quando si accorse che il volto di Thomàs si era improvvisamente rabbuiato, diventando triste. Il giovane ora era bianco, con uno sguardo di incredulità vicino al terrore.
- Françoise? Ha detto che si chiama Françoise?, disse lentamente il ragazzo.
- Sì ... non è tuo fratello? E’ uguale, sarà il figlio del vicino, che è entrato di soppiatto in casa tua o qualcosa del genere, giusto?-
- No, è proprio mio fratello. – disse Thomàs con una certa rassegnazione.
- Ma che hai Thomàs, perché non può essere tuo fratello? ...
- Beh ... Françoise è morto tre anni fa, all’età di cinque anni, era così piccolo ...
- Ma io l’ho visto ... Vuoi scherzare vero? E’ tutta una burla, giusto? Una cosa che mi piace di più, nei film, di Harrison Ford è quando c’è la suspense...
- Non è uno scherzo ... L’ Ho visto anche io, certe volte ... Ma erano mesi che non appariva più...
- Mi stai dicendo che ho visto il fantasma di tuo fratello? Questo ... è assurdo, è impensabile e irrazionale ..
- Che cosa ti ha detto, Carole?
- Niente, solo il suo nome, che ero bella ... e mi ha offerto un bicchiere d'acqua.
A quest’ultima frase l'espressione di Thomàs divenne pervasa di assoluto terrore.
- Acqua? Ti ha dato dell’acqua? E tu hai bevuto?
- Sì ... La mia gola era secca, è la verità, solo un sorso d’acqua…
Carole, iniziò a sentirsi male mentre profferiva quelle ultime parole.
Un dolore lancinante al petto la fece sobbalzare, e sentì il respiro farsi sempre più corto.
I battiti del cuore cominciarono a aumentare, sempre con maggiore insistenza, sempre più forte.
L’ultima cosa che ascoltò fu la voce di Thomàs, che gridava dallo spavento.
- Non dovevi bere quell’acqua amore, non dovevi! Perché hai bevuto? Mio fratello ... mio fratello è stato avvelenato bevendo acqua contaminata ...
Quelle ultime parole risuonarono agli orecchi di Carole che si rese conto che stava perdendo conoscenza e cadeva lievemente in una specie di sonno oscuro.
Tutto il corpo gli ardeva, i polmoni, le gambe, la testa.
Tutto il corpo, eccetto la bocca.
Meglio no? Almeno ora non aveva più sete!
Inserito da Loredana il 18/06/2012 19:03:51
Occhio ai fantasmi vendicativi...anche se in forma di bel bambino! Ci voleva un bel brivido d'imprevisto in questa giornata caldissima, con un pizzico di Tarantino alla fine: la ragazza è in preda al fuoco del veleno che sta avendo effetto su di lei, ma, almeno, non ha più quella sete fastidiosa...un colpo da maestro, questo!
Inserito da angela Passera il 18/06/2012 18:21:26
ho appena letto il tuo racconto,e mi è venuto uno strano pensiero,ma forse accade sempre,un pensiero che non c entra niente , e cioè che la morte non mi fà paura, perchè è solo la porta accanto alla vita perchè tutto continua, ma senza dolore. é molto bello, si molto bello..bravissimo
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