Tutti Casanova?

Il corsetto, ovvero il seducente gusto dell'alta moda retrò

Da indumento intimo a di seduzione a nuovo trend del fashion

di LORD BRUMMELL

Il corsetto, ovvero il seducente gusto dell'alta moda retrò

Fu il sarto personale dell’ Imperatrice  Eugenie, moglie di Napoleone III, a far indossare alle attrici Sarah Bernardt e Lillie Langtry, con audacia e spudoratezza, i suoi abiti talmente stretti in vita e gonfi sulle terga da caratterizzare la tipica silhouette a “S” tanto di moda nel periodo Vittoriano.

Adesso la maison Worth ripropone un’intera collezione avendo come oggetto questo indumento.

E sapete chi mai fosse stato il sarto di cui sopra? Charles Frederick Worth, imprenditore del Lincolnshire che da titolare di una minuscola sartoria divenne, nel giro di pochi anni, la prima casa di high fashion con sede a Parigi.

Come punto di riferimento di ogni creazione c’era immancabilmente il leggendario corsetto coi lacci che oggi un giovane stilista italiano, incaricato di rilanciare l’antica Maison, ha riesumato facendone il perno portante della collezione. Lui è Marco Bedin, direttore creativo di Worth.

Dal 1952, la casa di moda inizialmente a carattere familiare, navigava da un lido all’altro del fashion occupandosi di abbigliamento, oggettistica e profumi (il famosissimo Je Reviens attualmente in commercio). Dal  1990, Martin McCarthy,  anche lui di Lincolnshire si prende l’onere di svecchiare l’immagine della Worth ormai appannata da anni.

Le creazioni, però, sono -come detto sopra-  appannaggio di Bedin sin dal 2002, grazie alle quali creerà la prima linea di lingerie-couture incentrata, indovinate un po’, sul corsetto. 

Lo stilista italiano spiega che tale indumento è sempre stato cavallo di battaglia della Worth ed ecco perché insieme al suo entourage sono partiti da lì.

Il corsetto è il magister delle mise femminili per eccellenza, il vero sarto modellatore, l’haute couture della vestibilità perfetta, quella da non ritoccare.

Dopo un po’ Bedin, si è accorto che era veramente uno spreco nasconderlo sotto i vestiti e nel giro di pochi mesi ha disegnato una linea ove esso imperasse in tutto il suo splendore, come a celebrare la storia della Maison.

Creato alla perfezione e ornato con rigide fette di bambù, ricami elaboratissimi, tulle, grandi fiocchi e piume di struzzo, questo ammaliante busto, ha assunto le forme più diverse, dalla giacca aderentissima, allo stile tutù, al lungo abito da sera. Rispettando sempre i canoni dei modelli Vittoriani.

La storia del bustino o corsetto come indumento intimo deriva dai famosi bustini usati dagli antichi soldati romani in guerra. Nella società dell'epoca la lingerie ancora non c'era , ma esisteva solo l'intimo e non era considerato un intimo di seduzione. Il corsetto a differenza della guepiére è costituito originariamente da stecche di legno o da ossi di balena che irrigidiscono il busto mettendo in evidenza il seno e stringendo la vita costringendo la donna a veri e propri supplizi.

Di gran voga nel 1700 /1800 con l'avvento dei grandi seduttori come Casanova e, appunto, alla corte di Francia, il bustino veniva indossato come indumento di abbigliamento e non come intimo. Alla base del bustino veniva cucita la gonna molto ampia che veniva sorretta da un telaio in vimini flessibile fissato con una cintura ai fianchi. Sotto la gonna le donne dell'epoca portavano calze che in realtà erano più dei gambaletti in tessuto. Tali calze venivano sorrette dalle giarrettiere, ma a causa di problemi di circolazione che esse davano, la leggenda dice che Gustave Eiffel inventasse il reggicalze, mentre in realtà fu il sarto Francese Paul Poiret ad inventarle nel 1910. Il reggicalze fu giudicato inizialmente un indumento poco seduttivo, ma di lì a poco diventò invece un simbolo sensualità  e di perdizione.

 

Tornando a Giacomo Casanova per i suoi numerosi detrattori fu un bieco maschilista, uno sciupafemmine spietato e inarrestabile, che seduceva e poi abbandonava ingenue ed illuse donzelle. Moralisti, femministe, perbenisti vari, intellettuali di vario orientamento (cattolico, di destra, di sinistra), critici improvvisati contagiati dall’ipocrisia del politically correct, hanno speso pagine e pagine per tentare di screditarlo o di smitizzarne vita e conquiste. Sì, perché il percorso esistenziale del veneziano è spesso stato recepito come scandaloso, “socialmente” e “sentimentalmente” diseducativo, un pericoloso esempio per le influenzabili menti dei giovani. Ed ecco allora, come isterica reazione, una congerie di velleitarî impegnati a distruggerne l’immagine.

Si narra che il famosissimo seduttore amasse particolarmente andare a letto con donne che indossavano, in primis, un seducente corsetto e tanto ne era innamorato che lo portava egli stesso . Adorava parlare con le sue amanti, vestite solo di questo indumento, magari con l’aggiunta di una parte superiore di tendenza monacale, al punto da riuscire ad avere un'avventura solo con chi comunicava la sua stessa lingua. Con le parole e il leggero articolare delle mani che liberavano la fortunata da quella stretta mozzafiato, lui riusciva a creare una felicità fatta di ammirazione, accettazione, riconoscimento.

Altre volte prediligeva la donna vestita solo di un ricchissimo bustino appena sopra l’ombelico, ferma,immobile come una statua alla quale si avvicinava con il membro eretto e la penetrava da dietro sorreggendosi al di lei corsetto. Quest’azione, diceva lui, serviva a rimanere in equilibrio nel momento dell’orgasmo. 

Dopo questi accenni storico-leggendari, mi riapproprio dell’oggetto dell’articolo per aggiungere che la rinascita della griffe Worth ha suscitato un certo clamore in Francia e nel mondo.  Perché essa è tornata a far splendere una delle più antiche aziende inglesi, con sede in Francia, grazie ai migliori artigiani e alle più prestigiose materie prime provenienti da Roma, Londra e Usa.

Givenchy ne ha seguito l’esempio e presenta ogni suo evento in ambienti particolarmente intimi dove è possibile ammirare da vicino le stupende rifiniture caratterizzanti questi capi.

A questo punto per tutte le ragazze o donne che non possiedono un Worth, di Bedin, consigliamo vivamente di leggere la “Storia della mia vita” di Giacomo Casanova. Un classico del genere autobiografico, e non solo...

E se volete sapere qualcosa sui moderni maniaci della vitina  del diametro di un barattolo di marmellata e delle loro folli stravaganze...

Cathie Jung, detentrice del record mondiale per il girovita più sottile, ha una vita di 38,1 cm. Questa particolare donna inglese da 15 anni indossa il corsetto 24 ore a giorno per mantenersi in forma. Una clessidra umana. (http://sonosceltedirecord.wordpress.com/2009/03/24/la-vita-di-cathie-jung/)

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