I libri di Totalità

Rassegna di novità librarie: aprile 2018

di Mario  Bozzi Sentieri

Rassegna di novità librarie: aprile 2018

Carlo Mastelloni, Cuore di Stato. Storie inedite delle Br, i servizi di sicurezza, i protocolli internazionali (Mondadori, pagg. 281, Euro 20,00)

Brigate rosse, Gladio, Aldo Moro: sono nomi che evocano alcune tra le pagine più drammatiche del nostro recente passato, su cui tanto è stato scritto. "Cuore di Stato" offre tuttavia una prospettiva inedita: quella della Legge, di chi ha dedicato buona parte della propria vita alla difesa delle Istituzioni e ha indagato con tenacia la criminalità politica nel suo retroterra logistico, morale, ideologico. Attraverso il racconto in prima persona delle numerose inchieste condotte dal giudice Carlo Mastelloni, emergono verità dirompenti: strategie occulte e intrecci istituzionali che hanno pesantemente condizionato la nostra vita democratica. Indagare sulle Brigate rosse e sull'assassinio di stampo politico ha infatti significato ampliare il raggio della ricerca a tutti coloro che all'epoca rivestirono un ruolo di primo piano e al contesto generale della politica italiana degli anni Settanta: ecco allora le inchieste sulla tragica vicenda di Aldo Moro e di numerose altre vittime della lotta armata e la minuziosa ricostruzione delle attività del Superclan, l'organizzazione clandestina costituita da Corrado Simioni, i cui componenti poi confluirono nella scuola di lingue Hyperion di Parigi. Tuttavia, come afferma l'autore, «il crimine in cui ci si imbatte può rappresentare la punta di un iceberg, il semplice sintomo di un fenomeno ben più vasto»: e così, l'inchiesta sui rapporti tra Br e Olp - che condusse Mastelloni a incriminare Yasser Arafat - ha fatto emergere misteriose triangolazioni di armi congegnate dallo Stato italiano; mentre le indagini sulla caduta nel 1973 dell'aereo Argo 16 si sono rivelate utili alla lettura da un lato dei segreti protocolli del nostro governo con l'Olp (il cosiddetto «Lodo Moro»), dall'altro del meccanismo della struttura segreta Stay-Behind/Gladio nonché dell'operato, anche sul nostro territorio, dei Servizi segreti israeliani. L'obiettivo di Carlo Mastelloni è quello di aiutare a capire meglio la ragione del susseguirsi dei delitti perpetrati dalle varie organizzazioni eversive di estrema sinistra contro il «cuore dello Stato» e al contempo di illustrare gli aspetti più occulti del «cuore dello Stato» e le difficoltà in cui ci si imbatte nell'affrontare verità scomode per il potere politico, che spesso rispose a tali inchieste opponendo il segreto di Stato. Una storia dell'Italia sconosciuta ai più, che non mancherà di suscitare nuovi interrogativi.

IN PRIMO PIANO

Mauro Mazza, Bergoglio e pregiudizio. Il racconto di un pontificato discusso (Pagine, pagg. 210, Euro 18,00)

Nessun papa è stato applaudito come Bergoglio dal mondo esterno ed estraneo al cattolicesimo. Ma nessuno come lui è stato contestato all'interno della Chiesa. Da questa stridente contraddizione prende le mosse questo libro: un bilancio a cinque anni dall'elezione del cardinale argentino dopo le clamorose dimissioni di Benedetto XVI.
Quanto pregiudizio c'è nelle critiche di Bergoglio? Quanto pregiudizio anti-romano ha ispirato pensieri e opere del papa? Perché non si sono realizzate le riforme promesse? Quanto influisce il "cerchio magico" di Santa Marta sulle scelte di Francesco? E' fondata l'accusa di migrazionismo? Cosa nasconde la misericordia? Come superare divisioni e fratture? La comunione nella chiesa non  è più importante e preziosa della comunione per i divorziati risposati?  Mauro Mazza, giornalista di valore e volto noto della Rai, dove ha occupato incarichi di responsabilità, a partire da  queste domande riesce a districarsi nella grande massa di articoli, riflessioni ed opinioni, dando vita ad un pamphlet, di taglio giornalistico, che sintetizza i cinque anni del pontificato di Bergoglio, invitando ad ulteriori approfondimenti

ITALIA

Antonio Socci, Traditi. Sottomessi. Invasi. L’estinzione di un popolo senza figli, senza lavoro, senza futuro  (Rizzoli, pagg. 316, Euro 18,00)

Fra pochi anni la nazione italiana non esisterà più: per il crollo demografico che si sta consumando; per la sparizione dell’Italia come Stato sovrano e indipendente; per il dissolvimento della nostra millenaria civiltà, come storia, cultura e fede, che saranno sostituite da altri costumi e religioni portati da altri popoli. I mass-media, soprattutto quelli legati al capitale finanziario internazionale, ci stanno bombardando di comunicazioni con l’obiettivo di anestetizzarci, tentando di ‘normalizzare’ la duplice verità: l’estinzione italiana e il futuro multiculturale e multirazziale della nostra comunità. Esattamente come per una qualsiasi altra moda, l’intellighenzia radical-chic, cosmopolita e progressista, si domanda ‘divertita’, con leggerezza e fatuità, su quale sarà la nostra identità etnico-culturale fra qualche decennio. È compito di ciascun italiano di decidere se reagire o subire con rassegnazione questa sorte; è necessaria una grande tensione ideale per opporsi alla dittatura della globalizzazione, che cancella ogni identità e sottomette ogni Stato nazionale, con le proprie strutture sociali, alla ‘finanza senza volto’. Gli individui ed i popoli sono trasformati in anonimi produttori e consumatori, che possono essere spostati a piacimento su ogni angolo del pianeta, come un carrello della spesa o una qualsiasi mercanzia. Socci compie una lunga ricognizione nella storia d’Italia, alla ricerca delle ‘radici’; per comprendere da dove ripartire per evitare il disastro cui andiamo incontro.

MONDO

Philip Mansel, Aleppo. Ascesa e caduta della città commerciale siriana (Leg Edizioni, pagg. 308, Euro 22,00)

Aleppo è una delle città più antiche al mondo; una tavoletta di argilla risalente al 2250 a.C. cita un suo Re e, secondo la leggenda biblica, era lì che Abramo mungeva il suo gregge e ne donava il latte come elemosina. La sua posizione geografica, favorevole ai commerci, la rendeva preda appetibile; fu governata in sequenza da: ittiti, assiri, babilonesi, persiani, seleucidi, armeni, fino alla conquista romana. Con la dominazione musulmana, prima degli omayyadi di Damasco poi dei califfi abbasidi di Baghdad, quindi con l’Impero ottomano, Aleppo conferma la sua vocazione mercantile, restando la città più cosmopolita, tollerante e moderata della regione. Luogo dalla bellezza delicata e dai cibi raffinati, dallo stile di vita all’insegna della gioia di vivere, Aleppo è da sempre punto d’incontro fra il Mediterraneo e l’Asia profonda; essa era pronta ad accogliere ogni minoranza religiosa e politica. La pulizia etnica ed i massacri perpetrati da Bashar al-Assad, così come le decapitazioni in nome della legge islamica fatte dall’Isis, stridono con il passato ‘accogliente’ della città. Il racconto della storia di Aleppo, dalla sua fondazione all’inferno odierno, è arricchito con le testimonianze dei viaggiatori, degli avventurieri e dei militari che, negli ultimi secoli, visitarono la regione.

ECONOMIA E SOCIETA’

Charles  Gave,  Gesù economista. Ricchezza, proprietà privata e giustizia sociale  (IBL, pagg. 122, Euro 15,00)

Questo non è un libro sulla religione, ma un saggio di economia che si basa sui Vangeli. Mentre molti hanno trovato nel Nuovo Testamento una giustificazione di natura morale al socialismo e all'intervento dello Stato, Charles Gave accosta i testi sacri per mettere in risalto il messaggio di libertà e responsabilità individuale che caratterizza la predicazione di Gesù Cristo.Secondo l’autore, gli scritti di Matteo, Marco, Luca e Giovanni non sono stati adeguatamente letti e compresi dagli economisti, con il risultato che il loro significato sociale è stato in larga misura travisato. Con la semplicità delle sue parabole, Gesù ha invece saputo parlare in maniera assai interessante di questioni economiche, riuscendo a piantare i semi di una riflessione che è tuttora attuale per comprendere la realtà produttiva e finanziaria dei nostri giorni.

STORIA

Jean-Pierre Vernant (a cura di) , La guerra nella Grecia antica (Cortina, pagg. 394, Euro 29,00)

Jean-Pierre Vernant e altri studiosi come Marcel Detienne e Pierre Vidal-Naquet, oltre a delineare una panoramica delle istituzioni militari e a elaborare il ritratto psicologico del combattente, definiscono qui il ruolo, lo statuto sociale e il significato stesso della guerra nella civiltà greca.
Il mondo miceneo, il sistema classico e l’epoca ellenistica costituiscono i tre momenti in cui si articola il nuovo volto della guerra. Nel mondo miceneo, essa sembra costituire una funzione specializzata. Con la polis classica, la guerra diventa “politica” e l’attività guerriera si confonde con la vita in comune del gruppo. In epoca ellenistica, la guerra si separa dalla politica, per assumere la forma di un’attività professionale al servizio dei sovrani. Armi e tecniche di guerra, reclutamento e formazione dei combattenti, motivi dei conflitti e definizione dei nemici: tutto l’insieme degli aspetti dell’attività guerriera viene esaminato, in tutte le sue variazioni storiche.

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Vittorio Strada, Il dovere di uccidere. Le radici storiche del terrorismo (Marsilio, pagg. 204, Euro 16,00)

Chi è il terrorista? Qual è il suo mondo interiore? Cos’ha di diverso dal soldato e dal criminale? Per Vittorio Strada è nella Russia della seconda metà del xix e dell’inizio del xx secolo che ha avuto la sua più grande affermazione il terrorismo, prototipo delle ondate successive che avrebbero suscitato in intellettuali come Dostoevskij, Nietzsche, Mann e Camus riflessioni morali, religiose e politiche ancora di grande attualità. Dalle prime avvisaglie fino alla svolta storica dell’ottobre 1917, il libro ripercorre episodi cruciali e figure significative, analisi problematiche e illuminanti, a cui si affiancano nuove interpretazioni di opere letterarie considerate non come materiali illustrativi, ma espressioni vive di una drammatica pagina della storia russa ed europea che aiuta a capire non soltanto un recente passato ma anche il presente. Oggi che il terrorismo riappare, sia pure in tutt’altre vesti, come manifestazione aggressiva di una civiltà diversa, intrecciata a quella occidentale a cui si oppone, conoscere la vicenda russa può far emergere la segreta affinità tra nuovo e vecchio terrorismo, per provare a immaginare delle soluzioni.

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Josè Semprun, Corpi franchi. Verso il III Reich  (Settimo Sigillo, pagg. 278, Euro 34,00)

La Prima Guerra mondiale termina l'11 novembre 1918, ma è allora che cominciano ad affiorare i primi problemi dovuti ad essa. L'attività bellica proseguì per alcuni mesi in Europa centrale e orientale, in un susseguirsi di conflitti, qualche volta civili, qualche volta internazionali, di cui forse i più importanti sono quelli che hanno avuto origine dalla rivoluzione tedesca.
Quei mesi di lotte confuse configureranno molti degli elementi che modelleranno la successiva situazione politica e strategica europea: essi pertanto costituiscono un legame indispensabile tra il primo e il secondo conflitto mondiale. Reduci dalle trincee della Prima Guerra mondiale, i Corpi franchi riemergono per combattere sia nel fronte interno contro le sovversioni bolscevico-spartachiste che nel fronte esterno a difesa dei confini che erano diventati facile preda delle mire annessionistiche dei paesi confinanti.
Questa è la storia militare e politica dei Corpi franchi, senza il contributo personale di questi uomini e, in particolare, dello spirito di queste formazioni, così diverso dal vecchio esercito imperiale. risulterebbe difficile capire aspetti importanti del regime nazionalsocialista e soprattutto delle sue èlite militanti, come le SA e le SS.

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Giampaolo Pansa, Uccidete il comandante bianco. Un mistero nella Resistenza (Rizzoli, pagg. 294, Euro 20,00)

Con "Uccidete il comandante bianco" Giampaolo Pansa restituisce  alla memoria collettiva Bisagno, figura chiave della resistenza italiana. Durante la seconda guerra mondiale Aldo Galstaldi, a poco più di vent’anni, diventa il leader della Divisione Garibaldi Cichero di Genova, dando una svolta a tutta la lotta partigiana ligure, ma dando un eco della sua figura a tutta la resistenza italiana. Bisagno era una figura molto scomoda e per Pansa fu proprio per questo che a soli ventiquattro anni morì in circostanze poco chiare. Gastaldi era un cattolico molto convinto con idee forti e chiare e che cercò di imporre a tutto il suo gruppo. Le regole imposte a tutta la divisione da lui comandata erano molto ferree e chi trasgrediva veniva buttato fuori dal gruppo senza possibilità di appello. Per Gastaldi, detto appunto Bisagno, la vita umana era preziosa e uccidere doveva essere l’ultima possibilità rimasta. Il motto del comandante bianco, chiamato così appunto per la sua connotazione fortemente cattolica, era “ci vuole più coraggio ad uccidere che a essere uccisi”. Su questo si basava tutta la conduzione della divisione genovese. Amatissimo da molti dei suoi uomini che avevano, per questo giovane, rispetto e ammirazione, da altri era odiato proprio per la sua imposizione di alcune regole molto rigide. Pansa qui ricorda la sua figura e la riabilita riconsegnandola alla storia, ma indaga anche sulla sua morte che, per il giornalista e scrittore, non fu accidentale, ma è da ricondurre proprio all’odio che alcuni uomini e alcuni comandanti di altre divisioni vicine avevano per lui.

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Francesco Caccamo, La Cecoslovacchia al tempo del socialismo reale. Regime, dissenso, esilio (Società Editrice Dante Alighieri, pagg. 261, Euro 19,00)

Questo volume esamina attraverso una pluralità di prospettive la storia della Cecoslovacchia- un paese oggi scomparso, ma che nel corso della sua esistenza fu un autentico "sismografo d'Europa" - nei quattro decenni segnati dalla dura esperienza del socialismo reale.

E'una storia che solo a uno sguardo superficiale può sembrare omogenea e indistinta. Come e forse più di altri paesi del blocco sovietico la Cecoslovacchia socialista fu percorsa da tensioni, fermenti e progetti di riforma, che in alcuni casi rimasero sotterranei, in altri vennero prepotentemente alla superficie: basti pensare al colpo di Praga del febbraio 1948, al sessantottesco esperimento di socialismo dal volto umano o alla rivoluzione di velluto di fine 1989. Attraverso queste e altre vicende meno note la Cecoslovacchia socialista assurse a un ruolo di considerevole rilievo nella scena globale del secondo Novecento e rimane ancora oggi uno stimolante tema di riflessione.

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DOCUMNENTI

Pierfranco Malfettani, Francesco Tuo, Carlo Viale, I caduti della R.S.I. – Genova 1943-46 (Tradizione, pagg. 930, Euro 70,00)

2.600 nominativi di caduti della R.S.I. a Genova e in Provincia suddivisi per categoria (appartenenti a formazioni politiche, reparti militari, civili, etc.):  di ognuno  viene fornita una scheda quanto più completa possibile, comprese le circostanze della morte e le fonti documentali relative; a  corredo centinaia di immagini, fotografie, documenti ufficiali, articoli di giornali, cartine, etc. Il lavoro è il frutto di oltre trent'anni di studi, basati su complesse ricerche incrociate effettuate presso gli archivi di stato civile di tutti i Comuni della Provincia e di quelli delle Provincie confinanti, archivi di Stato e militari, di cimiteri e parrocchie, di Associazioni d'Arma e reducistiche, di enti e collezioni private, di fondazioni, e ancora consultando centinaia di volumi storici (di ogni schieramento) e attingendo notizie da biblioteche, emeroteche, siti web, ma anche da famigliari dei caduti, reduci, abitanti dei luoghi, etc.  A testimoniare tale sforzo bastano forse le quattro pagine di ringraziamenti e le otto di fonti bibliografiche. Il volume, inteso come omaggio a chi ha dato la vita sotto le insegne perdenti in uno dei periodi più oscuri della vita nazionale, è indirizzato a quanti vogliono attingere informazioni attendibili sulla Guerra Civile nel genovesato, e in particolare a studiosi e cultori di storia, ricercatori, giovani studenti.  

Per acquisti: Circolo Il Ramo d'Oro, Corso Buenos Ayres, 21 D, 16129, Genova.

Tel. 010 566718, Mail: ramodorogenova@gmail.com

PERSONAGGI

Gennaro Malgieri, Corridoni (Fergen pagg. 104, Euro 10,00)

Breve profilo politico e intellettuale del sindacalista Filippo Corridoni, una delle figure più controverse e complesse del movimento rivoluzionario del primo Novecento. Ma anche un anticipatore di "nuove sintesi" politiche, foriere di sviluppi teorici e pratici di indiscutibile portata storica. Una vasta letteratura ce lo consegna nei modi più disparati: tutti sono plausibili ed è legittima qualsivoglia interpretazione del suo breve eppure intenso cammino tra le intemperie degli anni Dieci fino alla tragica ed eroica morte in battaglia. Il suo sindacalismo rivoluzionario, come mostra  Gennaro Malgieri in questo profilo politico ed intellettuale, si caratterizza per l'originalità interpretativa e per la moralità con la quale egli ha perseguito il suo scopo, sposando estetica rivoluzionaria e revisionismo marxista ed assurgendo ad “anticipatore” del fascismo.

MUSICA

Julius Evola, Da Wagner al jazz  (Jouvence, pagg. 181, Euro 16,00)

Questo volume raccoglie gli scritti di argomento musicale prodotti da Julius Evola tra il 1936 e il 1971 e pubblicati su testate giornalistiche quali "Roma", "Corriere Padano", "Il Regime Fascista", "Il Popolo Italiano", "Rivolta Ideale" fino a culminare nel testo qui in appendice che riproduce un capitolo di Cavalcare la tigre, libro fondamentale per conoscere il pensiero del filosofo romano. L'esposizione in ordine cronologico e il relativo apparato critico permettono di conoscere le riflessioni musicologiche e quelle correlate di costume del filosofo, avendo come sfondo gli stravolgimenti storici, politici e di pensiero del Novecento. I fenomeni e le teorie musicali sono sempre analizzati in rapporto al clima culturale di cui sono espressione e l'autore non risparmia mai il suo punto di vista agendo con spirito costruttivo anche quando la critica si fa serrata. La mitologia wagneriana viene demistificata in quanto si nutre di fonti spurie e seriori mentre la fase aurorale del jazz viene esaltata come contributo positivo alla dissoluzione della musica romantica. I ritmi dell'Europa centrale vengono contrapposti al dilagare dei balli sudamericani mentre una critica impietosa viene svolta ai danni della produzione canzonettistica di massa, che a parere dell'autore annega nel luogo comune e, manifestando una tendenza tuttora prevalente, ci fa apprezzare la capacità di Evola di guardare avanti. Testi specialistici si alternano a pezzi di costume e proprio in ciò consiste la gradevolezza della lettura, perché si apprezza come il filosofo si sappia confrontare col quotidiano ben al di là delle posizioni formali. Prefazione di Massimo Donà. 

LUOGHI

Carlo Tosco, Andare per le abbazie cistercensi (Il Mulino, pagg. 155, Euro 12,00)

Nato in Borgogna all’inizio del XII secolo l’ordine cistercense ha promosso la fondazione di numerose abbazie in tutta l’Europa cristiana. Nel nostro paese ha trovato un terreno privilegiato, che ha favorito la costruzione di complessi monastici di grande bellezza, annoverati fra i vertici dell’arte e dell’architettura medievali. Ma ai cistercensi dobbiamo anche una grande opera di valorizzazione del paesaggio così come lo sviluppo e la bonifica di molti territori. Dal Piemonte alla Sicilia l’itinerario tocca i maggiori centri cistercensi in Italia: il primo, a Tiglieto vicino a Ovada, e molti altri fra cui Chiaravalle Milanese, San Galgano, Chiaravalle di Fiastra, San Martino al Cimino, per finire con l’abbazia palermitana di Santo Spirito. …la «piccola storia» delle abbazie s’intreccia sovente con la «grande storia» dei sovrani, dei papi, delle battaglie politiche e religiose che hanno segnato l’Italia medievale.

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