Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Un inizio davvero fuori dal consueto, con un personaggio del
resto che di “consueto” aveva davvero poco: Jacques Prévert. Gabriele Lavia, attore e direttore artistico del teatro della
Pergola, apre infatti domani 14 novembre la stagione 2017-2018 del Teatro della Toscana con
qualcosa di davvero speciale: Ragazzi che si amano, su testi del
grande poeta e sceneggiatore francese, senza dubbio uno dei protagonisti della
cultura del secolo scorso, amatissimo dai giovani delle generazioni del secondo
dopoguerra (ma non solo). Uno spettacolo in prima nazionale che dopo Firenze farà tappa a Rieti.
Due ragazzi si amano e si baciano al tramonto. La gente che passa, vedendoli, li disapprova indignata, ma loro non notano nulla, non ci sono per nessuno, vivono esclusivamente nel loro primo amore. Perché l’amore tra due giovani deve essere disapprovato, come se fosse qualcosa di proibito? Forse, perché i giovani hanno ancora il coraggio, che deriva dall’incoscienza o dall’innocenza dei loro anni, di manifestarlo liberamente, di viverlo come amore.
Mille anni e poi mille/Non possono bastare/Per dire/La microeternita’/Di quando m’ hai baciato/Di quando t’ ho baciata/Un mattino nella luce dell’ inverno/Al Parc Montsouris a Parigi/A Parigi/Sulla terra/Sulla terra che e’ un astro. Così il poeta nella lirica Il giardino, che rende perfettamente la sua concezione dell’amore: un amore salvifico che dà l’unico senso possibile alla vita, un qualcosa a cui aggrapparsi come naufraghi nel mare delle amarezze e ingiustizie dell’esistenza, un’esperienza totalizzante che rigenera e crea un mondo in cui non c’è spazio per altri, in cui non esiste più niente se non i due giovani amanti. Un recital fatto su testi di Jacques, con una guida d’eccezione come Gabriele Lavia, attraverso le “nebbie”, non solo del porto del celeberrimo film di Marcel Carné (scritto anche questo da Prévert), ma anche delle cave fumose in cui Juliette Greco cantava Le foglie morte (anche questa del Nostro) e delle immancabili sigarette Gauloises ‘papier mais’ tanto amate dal poeta.
“Inauguriamo la Pergola con un recital molto, molto difficile. Le parole di un autore come Prévert sono finite nel corso del tempo dentro i cioccolatini destinati agli innamorati… Ma che cos’ha di speciale Jacques Prévert? La sua specialità è di non essere speciale, eppure la sua epoca, è un’epoca di speciali. Prévert è come noi e noi siamo ed eravamo come lui. Prévert non vuole essere diverso da noi. Non vuole farsi notare. È vestito di grigio. Porta impermeabile e cappello. Chi sono I ragazzi che si amano? Siamo noi. E chi ha provato ‘questo amore / così violento / così fragile / così tenero / così disperato’? Siamo sempre noi. E siamo sempre noi ‘quel bambino strambo che rideva come un pazzo tutti i giorni e poi era contemporaneamente triste’. E tutto questo è detto semplicemente, senza distanze, né soggezione, né alcuna sacralità”. Così Lavia in una intervista ad Angela Consagra e non c’è dubbio che questo spettacolo farà vibrare in molti la spettatori le corde mai del tutto arrugginite dell’adolescenza.
14 – 19 novembre | Teatro della Pergola PRIMA NAZIONALE
(ore 20.45, domenica ore 15.45)
Fondazione Teatro della Toscana
Gabriele Lavia
I RAGAZZI CHE SI AMANO
uno spettacolo di Gabriele Lavia da Jacques Prévert
musiche Giordano Corapi
Un concerto per il venerdì santo al teatro del Maggio, tra Bach e Rossini
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