amene stupidaggini

Guri e paraguri: esoterismo per tutti

Siamo il paese più dotato di associazioni di vario genere: fra congreghe, sette, circoli, fratellanze, conventicole c'è l'imbarazzo della scelta

di Dalmazio Frau

Guri e paraguri: esoterismo per tutti

Francia, Inghilterra e Stati Uniti sono dei dilettanti al confronto dell’Italia. In nessuno di essi esiste un così alto numero di associazioni, congreghe, sette, circoli, fratellanze, conventicole, sodalizi d’ogni specie, tipo, ordine e grado aventi come tema l’”esoterismo”, come nel nostro paese. Certo, in America è consentito a chiunque fondare un proprio culto, purché paghi le tasse, cosa che da noi non sarebbe fattibile, non tanto per la mancanza di “sacerdoti” o di “adepti”, anzi, ma semplicente perché i fondatori del neonato culto troverebbero il modo di evadere anche su quello.

In effetti il “fenomeno dell’esoterismo per tutti” non è recente, data ormai dagli anni Sessanta del secolo scorso ed è appunto figlio di quel periodo, ma mai come adesso si è potuta riscontrare una diffusione del genere sul territorio nazionale, certo favorita dall’espandersi della rete digitale. Sarà la “crisi del mondo moderno”, sarà un “corso e ricorso storico”, ma è ovunque un fiorire di corsi appunto, accademie, “università” che trattano le più varie tematiche di quel mondo variegato che gl’incolti chiamano “Esoterismo”, miscelando allegramente insieme Vimana e Pitagora, UFO e cospirazionismo, armi segrete naziste e “non siamo mai stati sulla Luna”, tantrismo ed esicasmo… Insomma tutto va bene pur di avere seguaci e aficionados che sborsino il loro obolo per frequentare sedi, ascoltare conferenze e pendere dalle labbra – o da altre parti anatomiche – di sedicenti Guru e Maestri.

Da noi, nel fantastico mondo delle conoscenze iniziatiche per tutti, uno status di Maestro non lo si nega a nessuno. Se non lo sei, lo puoi diventare, e non sempre pagando, a volte basta riuscire a trovare una pletora di imbecilli – ambo sessi – per lo più con seri problemi psicologici, psicolabili, deboli, suggestionabili che accettino l’autoelezione a Guru o Magister del suddetto postosi a capo dell’associazione, gruppo, corso o quello che volete che sia.

Le ragioni di tutto questo andrebbero ricercate in vari campi, non tutti a carattere psicologico, e tralasciamo volutamente di addentrarci infatti nelle motivazioni più tenebrose della faccienda, che purtroppo esistono, limitandoci a notare come tutto questo pullulare d’interesse per argomenti svolti per altro in maniera quasi sempre superficiale e autoreferenziale stia accadendo hic et nunc.

La “debolezza psichica” delle persone non è legata al loro censo e alla loro cultura, ma è il frutto di un mondo – e di un paese come il nostro – che ha da tempo perduto ogni senso di legame con la Tradizione – o le Tradizioni se preferite – in primis con l’involuzione attuale della “Chiesa Cattolica” rappresentata da Bergoglio e dai suoi predecessori. Il vuoto, anche e soprattutto quello “esoterico” lasciato dalla Chiesa Cattolica, ha permesso tutto questo che, nella migliore delle ipotesi, si limita a qualche gruppo di decerebrati che crede di poter conoscere l’Alchimia o l’Ermetismo seguendo un corso, altrimenti è il triste e pericolosissimo fenomeno del cosiddetto “satanismo”, nome vago e generico che adombra una realtà molto più complessa di quella di quattro imbecilli vestiti di nero dediti a orge sadomaso.

Poi ci sono i casi d’involontaria comicità, e devo dire di averne visti molti, tra sedicenti “ermetisti” del tutto ignari della grammatica italiana che trattano di “coincidentia oppositorum” con gran sussiego ma non conoscono la “consecutio temporum”. O ancora di Maestri – chissà a quale titolo – che predicano dottrine soteriologiche prese pari pari da qualcun altro, in un’ininterrotta “catena” che li ricongiunge con Apollonio di Tiana, ma Apollonio non lo sa. Beato lui.

E poi ci sono i “riti” e i “rituali” che tanto attraggono e piacciono perché ti fanno sentire importante, “esoterico”, “iniziato”, “ricollegato a una catena o a un cerchio” perché così tu t’illumini di un satori trascendente e varchi le porte dell’infinito alla scoperta del tuo Se superiore intonando un mantra dravidico tibetano gnostico. Come diceva Teofilatto a Brancaleone: “ ti ribolle tutto, ti esce uno gran foco dallo didietro… et sei guarito!”.

Purtroppo per costoro, Maestri e adepti, non guariscono.

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