BUDAPEST OTTOBRE 1956

Avanti ragazzi di Buda. Quando il popolo insorse contro il comunismo

Imminente il sessantesimo anniversario della Rivolta d'Ungheria. A Firenze un importante convegno per ricordarlo, organizzato dal Consiglio Regionale insieme a Progetto Firenze Dinamo e Identità Europea.

di  Totalità

Avanti ragazzi di Buda. Quando il popolo insorse contro il comunismo

Era il 23  ottobre di sessanta anni fa, quando incominciò finalmente incrinarsi uno dei miti più falsi e sanguinosi della storia: quello del comunismo come salvezza dei popoli. Era, se mai, l’inferno delle genti.

Furono ragazzi, studenti, operai che minarono le basi di quel colosso dai piedi di argillosa menzogna.  La folla che distrugge la statua di Stalin, un crescendo di ribellione che mette in crisi  la ferrea burocrazia del partito; un politico, Imre Nagy, che da comunista si scopre ungherese e patriota e si schiererà dalla parte del suo popolo, pagando con la vita.

E’ doveroso ricordare tutto questo: il sacrificio di quei ragazzi che si immolarono davanti ai carri armati mandati da Mosca a “normalizzare” la situazione.  Tutto ebbe inizio a Budapest, il 23 ottobre 1956, da un corteo pacifico di alcune migliaia di studenti. In breve un numero imponente di cittadini, tra cui gli operai del sobborgo di Czepel ed alcuni reparti di soldati, si aggiunse ai manifestanti e la dimostrazione (inizialmente a sostegno della protesta degli studenti della città polacca di Poznan, violentemente repressa da quel governo comunista), si trasformò in una rivolta contro la dittatura dello stalinista Mátyás Rákosi e contro la presenza sovietica in Ungheria.  Quel grido di libertà, che continuò eroicamente fino al 10-11 novembre  fu represso nel sangue,  ma non soffocato e riesploderà poco più di trent’anni dopo, facendo crollare la “cortina di ferro”.

Chi militava a destra ha sempre ricordato i martiri ungheresi ,tra l’indifferenza e lo scherno di chi, come il PCI, aveva plaudito e addirittura incoraggiato la repressione.                              L’ intervento dei carri armati russi fu infatti all’epoca difeso a spada tratta grazie alla «volontaria complicità» della maggior parte del mondo culturale che gravitava intorno al Pci. Difeso anche quando era ormai evidente che l’ esercito sovietico stava schiacciando una rivoluzione di popolo in cui l’ unica vera contaminazione non era rappresentata da fantomatiche “forze restauratrici” bensì dai “consigli operai”.  I giovani operai vengono definiti “giovinastri”, “sfaccendati”, reclutati dai soliti fatidici elementi controrivoluzionari in ragione del loro  “primitivismo” e “infantilismo politico.

Morirono nella repressione circa 25.000 persone, i feriti furono migliaia e numerosissimi coloro che dovettero prendere la strada dell’esilio.

E’ giusto , oggi come allora, oggi più che mai, perché se è cambiato il nemico, il pericolo sull’Europa e sulla sua civiltà è sempre in agguato.

AVANTI RAGAZZI DI BUDA, AVANTI RAGAZZI DI PEST!

Progetto Firenze Dinamo, insieme all’associazione culturale “Identità Europea” e il consigliere regionale della Lega Nord Jacopo Alberti, vuole rendere omaggio agli eroi del 1956 e ricordare il loro sacrificio, in un incontro che si svolgerà presso il  Consiglio Regionale della Toscana. Porterà il suo saluto il Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani e  sarà ospite d’onore S. E.  l’ambasciatore delle Repubblica Ungherese presso la Repubblica Italiana.  Progetto Firenze Dinamo  è particolarmente orgogliosa di questa “partnership” con il Consiglio Regionale della Toscana su un evento che per molti anni è stato minimizzato o palesemente distorto, mentre oggi si sente evidentemente la necessità di ristabilire la verità storica andando oltre le divisioni di parte (del tutto legittime e anzi necessarie quando ci si confronta civilmente e serenamente sulle idee)  e gli steccati (un po’meno necessari e forse anche poco legittimi)  che qualcuno vorrebbe ancora innalzare. Un gesto “ istituzionale” di alto valore e significato che si spera possa continuare e dare nuovi frutti.

  Ungheria 1956, studenti, braccianti, operai : quando il popolo si ribellò al comunismo.

Venerdì 21 ottobre 2016, ore 17. Palazzo Bastogi (Salone delle Feste), via Cavour 18 – Firenze.

 

Saluto di

Eugenio Giani

Presidente Consiglio Regionale della Toscana.

Relatori

Prof. Adolfo Morganti , Console onorario di Romania presso la Repubblica di San Marino, presidente nazionale Identità Europea.

Prof. Domenico del Nero, giornalista e saggista, presidente Progetto Firenze Dinamo                                                

Dott.  Péter  Paczolay  Ambasciatore della  Repubblica d’Ungheria presso la Repubblica Italiana

Jacopo Alberti, consigliere gruppo Lega Nord alla regione Toscana

 

 

 


 

 

 

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