Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Pietro Paolini - terraproject
Elementare, Albert! La tarda epoca vittoriana vista sotto la lente di una garbata parodia con l’Albert Herring di Benjamin Britten (1913-1976) uno dei più interessanti compositori del Novecento. Terzo e purtroppo ultimo titolo operistico del Maggio Musicale Fiorentino, il lavoro di Britten, che è un ‘opera “da camera”, sarà rappresentata a partire da domani al teatro della Pergola, invece che all’Opera di Firenze, per un totale di quattro recite.
La vicenda di Albert è quella di un romanzo di formazione al… contrario. Albert è un giovane casto e virtuoso, un ragazzo “per bene” figlio di una brava fruttivendola che viene scelto dalla matronale e dispotica lady Billows come “re di maggio”: si tratta di un concorso indetto annualmente dalla nobildonna nel villagio di Loxford (località inventata in cui è ambientata la scena) che prevederebbe, per la verità, l’elezione di una “regina”, ovvero di una fanciulla adeguatamente costumata. Ma in mancanza di una candidata idonea, la giuria decide di ripiegare su di lui, che non ne è precisamente entusiasta ma alla fine cede per le pressioni materne (ci sono anche 25 sterline d’oro in palio!). Ma da quel momento in poi le cose cominciano a cambiare …
Da un punto di vista letterario, il modello del libretto di Eric Crozier era molto poco britannico, anche se molto blasonato: nientemeno che un racconto di Maupassant, Le rosier de Madame Husson. La trama del racconto era strutturata in modo diverso: un medico amante del buon cibo racconta a un vecchio condiscepolo la storia di Isidore, giovane modello premiato per la sua virtù rovinato dalla improvvisa scopera dei piaceri della tavola e del vino che lo conducono addirittura alla morte. Un epilogo tragico del tutto fuori luogo per un’opera “comica” come era quella di Britten. Inoltre anche il profilo psicologico dei due personaggi è diverso: in Isidore la metamorfosi dalla virtù al vizio non è dovuta, come in Albert, da un impeto di ribellione contro coloro che intendono metterne in piazza il candore virtuoso, come accade invece in Albert, che alla fine dell’operaviene ad essere un uomo nuovo … con qualche macchia in più!
Si di un’opera “da camera” con appena dodici strumenti, come nel caso di The rape of Lucretia; ma come già in quel caso, il compositore riesce a trarre da un organico così ridotto effetti straordinari, come negli interludi posti tra scena e scena, ad esempio nel duetto di flauto e clarinetto basso nella ‘musica notturna’ del secondo atto. Tra l’altro, la tradizione inglese della comic opera presenta una alternanza di brani musicati e ampi dialoghi in prosa al posto dei recitativi ( come nella opéra-comique francese). In quest’opera però Britten scelse di musicare tutti i dialoghi, cosa quasi senza precedenti: al parlato il compositore sostituisce una sorta di “recitativo secco” con le voci però accompagnate dal pianoforte; una recitativo che guarda contemporaneamente alla prosa e all’aria, assumendo talvolta i connotati lirici e cantabili di quest’ultima.
Interessante, dal punto di vista musicale la caratterizzazione personaggi. Lady Billows e la sua arcigna cerchia, ad esempio, rientrano nei modi della parodia stilistica, ispirata all’amato e geniale Sir Arthur Sullivan, l’autore del Mikado: pomposità vittoriana ed edoardiana sottolineano il pesante e pedante moralismo, con toni da parata. Frequenti anche i riferimenti anche al Falstaff di Verdi.
La regia dello spettacolo è di Alessandro Talevi, che ha firmato la regia de L’amour des trois oranges nel 2014, l’ultima opera ad essere rappresentata nel vecchio e glorioso Teatro Comunale. Le scene e i costumi di Madeleine Boyd ambientano la storia, come da libretto, in una città immaginaria della provincia britannica, Loxford – presumibilmente ispirata nel nome a Lowestoft, città natale di Britten. “ partendo dalla componente autobiografica, ho spostato l’ambientazione dell’opera leggermente in avanti negli anni ’20 (…) Al di là dell’ovvia identificazione di Britten col protagonista, atri personaggi sono stati ispirati da persone a lui familiari durante la sua infanzia: Mrs. Herring e Lady Billows, infatti, pare siano comiche caricature di sua madre “ dichiara il regista. Una lettura dunque in chiave “autobiografica” del compositore, senz’altro di grande interesse. Sul podio Jonathan Webb, che ha già diretto a Firenze un’altra opera dello stesso compositore, il The turn of the screw nel 2015 per il 78° Maggio Musicale Fiorentino.
La trama dell’opera.
ATTO I
Nell’immaginaria cittadina di Loxford, il sindaco, la preside della scuola, il curato e il commissario di polizia si riuniscono a casa di Lady Billows per scegliere, assieme alla governante Florence, la Regina di Maggio. Le candidate proposte, a causa della loro discutibile condotta morale, si rivelano purtroppo inadatte e il commissario Butt suggerisce di eleggere per la prima volta un Re di Maggio, proponendo Albert Herring, il virtuoso figlio di una fruttivendola. Dopo un’iniziale opposizione, il comitato acconsente e si avvia ad annunciare la notizia al ragazzo. Intanto nel negozio di questo il macellaio Sid, scacciati alcuni ragazzi sorpresi a rubare delle mele, canzona Albert per la sua condotta irreprensibile e amoreggia con la panettiera Nancy. Giunge quindi il drappello di Lady Billows; Albert vorrebbe rifiutare la nomina ma la madre, attratta dalle venticinque sterline in premio, lo costringe ad accettare.
ATTO II
Nel giardino della canonica fervono gli ultimi preparativi per la cerimonia. Sid, visto solo da Nancy, versa del rum nella limonata di Albert che, vestito di bianco e incoronato di fiori d’arancio, dà inizio al banchetto. Tornato nel negozio, il ragazzo ripensa alla giornata appena trascorsa e interpreta gli sguardi di Nancy come segno di interesse. Quando però sente la ragazza rivelare a Sid di compatire Albert per la sua troppa remissività, comprende il malinteso e decide di vendicarsi. Intascate quindi le venticinque sterline esce nella notte.
ATTO III
Il pomeriggio seguente ancora non si hanno notizie di Albert e Nancy si sente in colpa per lo scherzo del rum. Quando viene ritrovata la corona di fiori nel fondo di un pozzo, tutti credono che il giovane sia morto. Ma Albert ricompare, sporco e scarmigliato, e rivela di aver rubato una bicicletta e di essersi ubriacato fino a finire in un canale di scolo. Tutti se ne vanno scandalizzati e il ragazzo, fronteggiata finalmente l’eccessiva autorità materna, riceve i complimenti di Sid e Nancy.
ARTISTI
Direttore Jonathan Webb
Regia Alessandro Talevi
Scene e costumi Madeleine Boyd
Luci Matthew Haskins
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
PERSONAGGI E INTERPRETI
Lady Billows, an elderly autocrat Orla Boylan
Florence Pike, her housekeeper Gabriella Sborgi
Miss Wordsworth, Head Teacher Anna Gillingham
Mr. Gedge, the Vicar Zachary Altman
Mr. Upfold, the Mayor Christopher Lemmings
Superintendant Budd Karl Huml
Sid, a butcher’s shophand Philip Smith
Albert Herring, from the grengrocer’s Sam Furness
Nancy, from the bakery Rachel Kelly
Mrs. Herring, Albert’s mother Manuela Custer
Cis, village children Bonnie Callaghan
Emmie, village children Sophie Gallagher
Harry, village children Nicholas Challier
DATE E ORARI
Sabato 21 maggio, ore 20:00
Venerdì 27 maggio, ore 20:00
Domenica 29 maggio, ore 15:30
Martedì 31 maggio, ore 20:00
TURANDOT: l'ultimo capolavoro di Puccini inaugura la parte operistica dell'ottantaseiesimo festival, con la splendida regia firmata da Zhang Yimou
Un concerto per il venerdì santo al teatro del Maggio, tra Bach e Rossini
Un don Pasquale da ... sposare. Un grande spettacolo al Maggio Musicale Fiorentino
DON PASQUALE : l'ultimo capolavoro buffo di Donizetti tra beffe, sospiri e un tocco di malinconia
NERONE: al teatro lirico di Cagliari rinasce un capolavoro
TURANDOT: l'ultimo capolavoro di Puccini inaugura la parte operistica dell'ottantaseiesimo festival, con la splendida regia firmata da Zhang Yimou
Un don Pasquale da ... sposare. Un grande spettacolo al Maggio Musicale Fiorentino
DON PASQUALE : l'ultimo capolavoro buffo di Donizetti tra beffe, sospiri e un tocco di malinconia
NERONE: al teatro lirico di Cagliari rinasce un capolavoro
Così é se vi pare, una grande lettura del dramma di Pirandello. Pieno successo della versione di Geppy Gleijeses al teatro della Pergola
TURANDOT: l'ultimo capolavoro di Puccini inaugura la parte operistica dell'ottantaseiesimo festival, con la splendida regia firmata da Zhang Yimou
Un don Pasquale da ... sposare. Un grande spettacolo al Maggio Musicale Fiorentino
DON PASQUALE : l'ultimo capolavoro buffo di Donizetti tra beffe, sospiri e un tocco di malinconia
NERONE: al teatro lirico di Cagliari rinasce un capolavoro
Così é se vi pare, una grande lettura del dramma di Pirandello. Pieno successo della versione di Geppy Gleijeses al teatro della Pergola