il dramma dell'europa

Quella morte che viene da giovani squinternati, che ghermisce giovani innocenti, che noi non sappiamo fermare

Si votano alla morte con la potenza di vita dei loro giovani anni, è perché nulla hanno trovato in questo nostro mondo civile che abbia alimentato la loro anima

di Marika Guerrini

Quella morte che viene da giovani squinternati, che ghermisce giovani innocenti, che noi non sappiamo fermare

Abbiamo lasciato che voci si susseguissero a voci, immagini ad immagini, confondendosi entrambi, entrambi accavallandosi. Ancora una volta tutto può essere messo a confronto con il passato recente, più, meno. Nel confronto abbiamo visto immagini da repertorio, voci da repertorio riciclate entrambi in ogni senso, sia tecnico visivo che di contenuto verbale. Così ci siamo trovati di fronte alle prime voci, le prime immagini, quelle necessarie ad una immediata divulgazione nell'attimo successivo all'accaduto, quando ancora non era stato  possibile procurarsi una reale diretta, per caos del momento e tempo insufficiente alla composizione di voci e immagini, quindi, video trascorsi, rintracciabili sul web, come l'immagine in aeroporto trasmessa da SkyTg24 il 23 marzo 2016 e quella dell'attentato all'aeroporto di Mosca nel 2011, chiaramente la stessa: numero dei passeggeri, posture,  bagagli, e così via. Così ci siamo trovati ad ascoltare identiche spiegazioni dei fatti: autori degli attentati conosciuti da servizi, da polizie, segnalati e segnalati dal Medio Oriente all'Europa, anche con puntate a Guantanamo,  e galere che si  erano chiuse e si sono aperte. Così Parigi uno e due, idem Madrid, idem Londra, idem la scorsa volta di Bruxelles eccetera eccetera. Le due recenti volte di Istanbul ed Ankara le tralasciamo ritenendole capitolo a sé stante. 
E' accettabile tutto questo, bisogna credere a quel che trasmettono voci ed immagini inquinate  che inquinano pensieri, sensazioni, sentimenti? No, non perché i fatti non siano accaduti e non accadano, accadono e sono accaduti ma non secondo i perché né secondo i come vengono divulgati. 
Se il terrorismo, inizialmente Al-Qaeda e accoliti, ora Daesh, non Isis, e accoliti, presente prima in area orientale e medio orientale ora anche in Europa, se questo terrorismo, sulle cui matrici e formazioni abbiamo detto e scritto alla nausea, resta tale e prolifera, non è solo per la volontà di mercanti di armi, di multinazionali del petrolio e gas, a breve anche dell'acqua, (Sahara e giacimenti acquiferi), di multinazionali estrattive di minerali preziosi (litio, niobio, oro etc. confine afghano-pakistano), né solo per la volontà di alcuni Stati, né perché non vengono smascherate ad alta voce, tanto meno divulgate sì da formare una pubblica opinione su basi veritiere, tutte le menzogne di cui si avvale, da cui è protetto e da cui è armato, no, è molto di più, fa perno in egual misura sulla capacità manipolatrice degli addetti ai lavori, e sull'abbassamento, quando non assenza, dei valori morali nella storia contemporanea europea. Questo il perno. 
Se questi giovani terroristi europei, perché sono europei, si votano alla morte con la potenza di vita dei loro giovani anni, è perché nulla hanno trovato in questo nostro mondo civile che abbia alimentato la loro anima, il loro essere superiore, l'uomo pensante, al contrario, quasi tutto è stato loro negato perché da noi distrutto e in via di distruzione. E allora cercano un cielo, un cielo qualunque, anche se ha solo parvenza di cielo. E cercano ideali per cui vivere e finiscono col morire per essi. E un ideale non è mai sbagliato anche quando lo è.
E' su questo che puntano assassini venduti e bugiardi, manovrati e manovranti, che non hanno patria come non hanno fede, macchine addestrate ad addestrare uomini e ridurli a strumenti di guerra. E' su questo che puntano per comprare le loro anime e farne bombe. Ai terroristi che si immolano viene dato in forma terrifica e capovolta quel che noi abbiamo loro negato o strappato e continuiamo. La ricerca di valori si fa assoluta disperazione, sottile, spesso inconsapevole, e allora si agisce per estremi, e gli estremi sono estremi sempre, che siano estremi armati di armi convenzionali o di sostanze stupefacenti o di devianze sessuali d'ogni tipo e misura, non fa differenza ai fini dell'anima, hanno tutti lo stesso disperato bisogno, tutti la stessa origine: è stato loro negato l'alimento dell'anima per cui la ricerca non può essere equilibrata perché non sa dove attingere l'equilibrio, non gli è stato dato il percorso, al contrario, è stato interrotto quel percorso naturale, che potremmo chiamare istintivo, quindi non sanno. E questo avviene da subito, avviene dall'infanzia e nell'infanzia. 
Certe naturali forze dell'uomo, una volta recise nell'infanzia non si formano più, non c'è psicanalisi o analisi di alcun tipo che tenga. E allora armi d'ogni tipo e tutte innanzi tutto contro se stessi. Persino la tragedia delle studentesse di Barcellona è ascrivibile in questo contesto, benché sia stato un incidente a provocarla, ma in realtà non è così, altro ha mosso, la festa di Valencia, Fallas, consumata nella notte dell'equinozio, da cui rientrava a Barcellona il pullman con le ragazze, nella sua ancestrale ritualità, altro non è stata e non è  che un saba, nel suo mettere al rogo il ninot, pupazzi di cartapesta allegorici di vita quotidiana, sparsi per le vie e dati alle fiamme. Anche in un simile contesto tutto può accadere e tutto accade, innanzi tutto dimenticare se stessi. La vita unisce con fili sottili vicende lontane solo in apparenza.

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