L’ Italia invasa dai penitenziari ombra

Tutti al "Grand Hotel Carceri dello Stivale"

Se queste strutture, da Nord a Sud della Penisola, traboccano di esseri umani e tutto ciò non fa notizia, pensiamo un po’ se, mai, s’ interesseranno di quelle abbandonate

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Tutti al

Se dopo aver prenotato, con tanto di caparra, un alberghetto a Torre del Lago, a Ostia, o in qualche località montana, ci ritrovassimo compressi in una cameretta, senza aria condizionata, insieme ad altre otto o nove persone mentre altre stanze da letto sono completamente vuote e il proprietario di tale ostello ci raccontasse che tanto l’anno prossimo ne saranno costruite altre più belle e spaziose, come giudicheremmo questo bel tomo?

 

Sicuramente un pazzo scriteriato, per andarci leggeri.

 

Ahimè, questo tipo di sistemazione è cosa normale soprattutto negli “Hotel” più spaziosi del nostro Bel Paese: è il premiatissimo e stimatissimo Grand Hotel Carceri dello Stivale.

Ormai è risaputo in tutto il mondo che le nostre patrie galere strabordano; ed è proprio per questo che abbiamo il non esaltante record di sovraffollamento tra tutti i paesi dell’ Unione Europea. Supremazia paragonabile a quella di certe Nazioni in cui i diritti umani valgono meno di una mela marcia.

Lamezia Terme, Brescia, Ancona sono edifici-galere collassati ormai da anni, che contengono addirittura il triplo dei carcerati ammessi.

 

Ma la cosa, veramente, insensata è ancora un’altra: lo spreco sbalorditivo di soldi dello stato in merito alle prigioni ombra, cioè a quei penitenziari fabbricati, di frequente persino inaugurati, e invece mai, e sottolineo mai, impiegati, abbandonati e ora preda del marcio e dell’umidità.

 

Quanto sopra viene continuamente denunciato dagli enti assistenziali che operano all’interno delle carceri, dalla Polizia Penitenziaria, dai vari gruppi di vigilanza, ma tutto senza il minimo riscontro.

 

Se i penitenziari da Nord a Sud della Penisola traboccano di esseri umani e tutto ciò non fa notizia, pensiamo un po’ se, mai, s’ interesseranno di quelli abbandonati.

L’associazione Antigone, Per i diritti e le garanzie nel sistema penale, ha puntualizzato nell’ VIII Rapporto nazionale sulle condizioni dei detenuti che di questi edifici abbandonati ne esistono ben 38 in tutto lo stivale.

Tale bilancio, però, non contempla le cosiddette strutture minori, quali le case mandamentali, quelle cioè che assicurano la custodia degli imputati a disposizione del giudice, ritornate frequentemente al demanio del comune ospitante l’edificio. Insomma scialacquamento a go-go da Bolzano a Marsala.

 

Queste prigioni, assieme alle varie case mandamentali, sorgono “inabitate” da più di 20anni e giacciono in totale abbandono fra erbacce e detriti vari; molto spesso diventando luoghi di prostituzione o spaccio.

 

Alcuni del settore carceri affermano che parecchie di queste costruzioni erano state create per reclutare condannati di crimini minori, ma poi ogni cosa è cambiata con la depenalizzazione e tutto è andato a morire, nel vero senso della parola.

 

Tale situazione ha fatto si che un penitenziario costruito con metodi innovativi, che doveva accogliere dai 60 agli 80 detenuti in circa 40-42 celle, terminato oltre 20anni orsono e costato, a noi tutti, dai cinque ai sei miliardi di vecchie lire, è oramai da tempo immemore in stato di abbandono e alla mercé di chiunque.

 

Ci sono poi anche le cause naturali ad aggravare tale contesto, come il carcere di Gragnano (Napoli) finito, inaugurato e richiuso immantinente a causa di una frana. Ma come mai le case dei potenti partenopei non cadono mai?!

In alcuni luoghi, con il fabbricato terminato, non si apre perché mancano le vie d’accesso.

In certe strutture, come quella femminile di Agrigento, solo 6 detenute ricoprono i 102 posti adibiti alla sezione donne.

A Barcaglione (Ancona) il nuovo penitenziario, già inaugurato quattro volte, dispone di 180 posti, ma solo 35 detenuti sono custoditi al suo interno: la motivazione è la mancanza di personale.

 

In tutto questo bailamme non potevano mancare certamente gli scandali edilizi, e di alcune procedure d’urgenza inventate (vedi il caso Sardegna).

 

Insomma, oltre al totale menefreghismo di chi crede non capiterà mai dietro le sbarre, agli sperperi realizzati e al sovraffollamento, la cosa veramente più dolorosa è la totale mancanza di un piano che decida e organizzi, anche in base ai flussi d’ingresso, i posti indispensabili.

Cosa che un normale amministratore saprebbe fare in breve tempo.

 

Un’altra incredibile vicenda è quella del carcere di Spinazzola, Barletta, una casa circondariale riservata ai molestatori sessuali, che assicurava fino a poco tempo fa validi e svecchiati  programmi riabilitativi con bassa percentuale di recidività.

Quindi, tutto a posto!

Macchè, l’ex ministro Alfano, forse terrorizzato dalle carceri come il suo tutor, l’ ha voluto chiudere per antieconomicità e carenza di personale, dichiarando che erano spese folli quelle di gestire una struttura di 100 posti che ne impegnava, invece, 40.

Una scelta bislacca, se analizziamo gli attigui penitenziari di Bari e Lecce, costantemente sovraffollati. Sembra ci sia un ripensamento, in questi ultimi giorni, da parte della Amministrazione Penitenziaria che vorrebbe riaprire quel di Spinazzola. Speriamo.

 

E’ un vero e proprio stato d’emergenza, come ho cercato di spiegarvi, quello delle carceri italiane. Non è la prima volta che il problema viene sollevato, non è la prima volta che entra nelle nostre famiglie, ma come sempre alla fine viene desolatamente rimesso nel cassetto.

La questione dovrebbe “indignare” tutti, anche coloro che si sentono più che sicuri di non approdare mai in simili lidi, l’amministrazione penitenziaria, il Governo e tutta la res-publica, non solo i familiari o gli stessi detenuti che talune volte vi entrano addirittura da innocenti.

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    6 commenti per questo articolo

  • Inserito da Mohahammed il 13/11/2014 11:15:42

    Il problema delle carreci in Italia ha toni drammatici. Ricordi, il ricorso vinto qualche tempo fa, dal detenuto croato alla Corte Europea? Non c'era lo spazio minimo sufficiente in cella. Non ci sono servizi adeguati, le strutture sono in molti casi vecchie e fatiscenti. Come sempre bisogna fare un applauso ai Radicali che sono gli unici che politicamente hanno sempre seguito queste vicende, fino ad organizzare la famosa gita di ferragosto che ha lasciato molti parlamentari "sconvolti", bhe8 ora ci si aspetta qualcosa oltre alle solite facce attonite

  • Inserito da ines giolli il 13/03/2012 21:20:49

    coloro che potrebbero non dico risolvere il problema ma mettersi d'impegno e lavorarci su.Bravo Massimo .

  • Inserito da marinicchi il 13/03/2012 14:36:21

    I ns benpensanti non hanno cuore

  • Inserito da giacomo il 13/03/2012 14:33:55

    Questo va' detto e con questo tono elegante.

  • Inserito da scilla il 13/03/2012 14:21:41

    No a questi cafoni interessa solo portarsi lo stipendione a casa eppoi sono pari con tutti

  • Inserito da isabella il 13/03/2012 14:12:57

    ... tutti a casa di Alfano

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