Ma c'è chi lo ha difeso

Vespa e i Casamonica, ovverosia il tocco malvagio della televisione

Una volta tanto, finalmente, si è notato che la critica non è più unilaterale nel disapprovare la scelta del Vespone

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Vespa e i Casamonica, ovverosia il tocco malvagio della televisione

Quasi tutta la politica si è scagliata contro Bruno Vespa; i giornalisti e i dirigenti Rai, invece, lo hanno apertamente difeso.

Noi parliamo oggi della puntata con i Casamonica, a bocce ferme, senza la minima strumentalizzazione da parte di quel politico o quello schieramento giornalistico.

Una cosa è certa, però, l’interrogatorio di Vespa ha creato non poche polemiche.  

Una volta tanto, finalmente, si è notato che la critica non è più unilaterale nel disapprovare la scelta del Vespone. 

Certo ci sono state le solite “uscite” poco felici di Marino che ha replicato al conduttore dicendo “ Da cattolico, penso che a guardare Porta a Porta si faccia peccato e bisogna confessarsi. Questa non è informazione. Mi sento offeso come sindaco della capitale e come cittadino che paga il canone. Tutto dobbiamo fare meno che spettacolarizzare la mafia”; per poi esprimere un giudizio pessimo sulla trasmissione di Vespa: “ Non lo guardo da quando mi occupavo di una legge sulle cure del fine vita e Bruno Vespa mi invitò, proiettò immagini di malati non in stato vegetativo ma presentandoli come tali, facendo passare il messaggio che dallo stato vegetativo permanente sia possibile riprendersi”. Un sindaco anche vendicativo, dunque! Che, in seguito, inviterà chi di dovere a sostituirlo con “ tanti giovani giornalisti, meglio di lui”

Dopo la puntata di ieri l’altro sera, Alfonso Sabelli, assessore alla legalità di Roma, ha bacchettato Vespa perchè avrebbe dovuto invitare anche le vittime, così da poter creare un serio contraddittorio; come se adesso per ogni cosa dovesse valere la demenziale regola della par condicio. 

Il conduttore di Porta a Porta ha replicato che gli ospiti erano incensurati, quindi niente vittime. 

Lo show fra Vespa comprensivo e ambiguo e i Casamonica, che sembravano usciti dal set montato male di un film di mafia, è stato l’esatto contrario del significato di informare e che corrisponde a far capire, far ragionare, suscitare un punto di vista iper-critico.

Senza preconcetti, ma anche senza spingere il tutto in una vignetta di Vauro, in pura barzelletta.

Il conduttore ha messo magistralmente in mostra il tocco perverso della televisione, prima o poi, semplifica tutto e tutti, grandi sciagure e commedie comprese, in show spazzatura.

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