spigolando dai giornali

La sinfonia stonata dei cattolici, degli ecclesiastici e della sinistra a spese dei cittadini italiani

di Vincenzo Pacifici

La sinfonia stonata dei cattolici, degli ecclesiastici e della sinistra a spese dei cittadini italiani

Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, con l’appello sulla situazione nel Mediterraneo rivolto all’ONU è incorso indubbiamente in una colossale svista. L’elefantiaca organizzazione è storicamente inconcludente ma va notato che il porporato, superiore dell’infausto mons. Galantino, che per la carica potrebbe ricevere presto (ahinoi!) la berretta cardinalizia, e del vescovo di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo, che ha vietato una preghiera da 80 anni recitata dagli alpini per “non offendere gli immigrati”,  si muove in singolare (?) sintonia con il ministro degli Esteri, il cattolico Paolo Gentiloni, dal quale è arrivata una proposta del genere. Il direttore di “Libero”, in un editoriale per una volta condivisibile, ha smascherato la precarietà di una iniziativa affidata all’ONU ed ha prospettato misure diverse, più concrete e più utili per il ristabilimento della pace e dell’armonia nel Mediterraneo.

D’altra parte è l’intero mondo cattolico a tornare a muoversi anche per interessi profani e non morali, tanto da riservare nel programma del Meeting di CL lo spazio politico esclusivamente ad esponenti della sinistra, da Renzi a Galantino, al direttore del “ Corriere”, Luciano Fontana, da Rutelli a Sansonetti, da Veltroni a Violante, al primo deputato appartenente ai grillini, Mattia Fantinati. E’ il settore cattolico poi ad essere impegnato in contatto con i fondi sovrani arabi per l’acquisto o l’intervento nelle Bcc, e ad essere condizionato dalla paura dell’Ici alle scuole cattoliche e alle fratture sul tema delle famiglie.

   In questo quadro confuso eppure velleitario ed ambizioso i cittadini, in barba alle demagogiche e false affermazioni del “presidente del Consiglio”, sentono più pesante ed asfissiante il carico fiscale, anche se la sostanza non muta affatto, proveniente grazie allo spending review, dalle imposte locali. Non deve sfuggire poi il “particolare che nel I semestre del 2015 le entrate contributive mostrano nel complesso un aumento di 3.252 milioni di euro. 

   Il consigliere politico di Berlusconi, Giovanni Toti, dopo aver puntualizzato “di non essere stati avvertiti” da quel bricconcello e soprattutto indisciplinato Salvini della sua proposta di blocco dell’Italia, ha riportato la situazione, al pari dell’ex falco Brunetta, ad una prospettiva di una vaga e fumosa critica all’esecutivo, senza soluzioni immediate. Prima Storace e poi la Meloni hanno manifestato, senza preoccuparsi delle sculacciate, il loro favore, pur sottolineando la necessità di conoscere il progetto nei tempi e nelle articolazioni, progetto che andrebbe innanzitutto depersonalizzato dall’egemonia autocratica di Salvini, da convincere ad imparare ed usare un linguaggio più civile e più corretto e toni meno ultimativi.

  In un editoriale del “Corriere” Daniele Manca ha raccolto la domanda, “che si pongono i cittadini e dovrebbero porsi i leader dei Paesi membri dell’Unione: Abbiamo ancora voglia d’Europa?”, rispondendo con il timore di “un burocratico “sì”, accompagnato subito dal retropensiero di un’Europa non sintesi delle sue anime ma a fatta a misura e somiglianza del proprio Paese”. Per l’Italia si avrebbe il nulla, a giudicare dalle puerili esibizioni del “premier” Renzi, che, a scorta e piedistallo della Merkel a Milano, ha ricordato il saltimbanco di Giusti , “che muor di fame, e in vista ilare e franco, Trattien la folla”.

   Dal cattolico ministro per i Beni culturali Franceschini non poteva che provenire un altro sgarbo per la cultura italiana e una pesante umiliazione, impossibile da passare sotto silenzio da parte dei funzionari incredibilmente delegittimati, con la decisione di nominare 7 stranieri alla guida di importantissimi musei e siti artistici. Questa novità sarà gratuita?  

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