Editoriale

Guida pratica per ottenere e dare lavoro e vivere felici (e falliti)

Berlusconi rese la cultura agonizzante, renzi l'ha seppellita in via definitiva e ora si cercano solo i mediocri (per ogni posto)

Dalmazio Frau

di Dalmazio Frau

o dico ormai da tanto tempo. Uno dei peggiori mali che affligge la nostra società e perciò anche la sfera politica è l’incapacità unita all’incompetenza. È ormai assodato un predominio del mediocre che si rivela essere sempre la scelta fatta da parte di chi “comanda” per i propri collaboratori. Un caso eclatante e manifesto è sempre stato Berlusconi, che ottimo imprenditore, purtroppo come politico ha scelto di regnare su uno stuolo di persone non proprio elevatissimo intellettualmente e culturalmente. Anche Fini fece lo stesso triste errore ed orrore, e con loro moltissimi altri.

Atteggiamento che è – tanto per dare qualche lezioncina sul nostro passato a qualcuno che non lo conosce – l’esatto contrario di ciò che fecero i nostri Principi e Papi e Banchieri nel Rinascimento. Se tra Quattro e Cinquecento vi era una vera e propria gara tra i potenti per acquisire al loro servizio artisti, intellettuali e uomini dotti e di cultura, oggi si persegue l’obiettivo opposto non comprendendo che la Politica – quella vera, quella fatta per il benessere del popolo, non quel ridicolo inseguimento di poltrone che è oggi tanto a destra come a sinistra – si nutre e si mostra nel suo lato migliore attraverso un’attenta presenza culturale. Il che si riferisce alla scuola, alla formazione dei giovani, alle famiglie, in modo reale e attivo, non soltanto quando viene di moda come è capitato un anno fa circa.

Qualcuno di voi ha più sentito la parola Cultura nei dibattiti politici in TV? Qualcuno l’ha più letta nei programmi sia di destra sia di sinistra? Ah, lo so, gli amici intenti a scorrazzare per l’Italia in campagne politiche mi diranno che ci sono cose più importanti. Purtroppo per coloro che ritengono questo, io non sono dello stesso avviso, perché senza un’adeguata formazione culturale si permetteranno scempi e vessazioni sempre, soprattutto da parte dei più forti sui più deboli.

Questo mi conduce anche ad affrontare il tema per ciò che riguarda il “lavoro” in una maniera che però vorrei ombreggiare d’ironia volta soltanto a  sottolineare quanto detto sopra.

Da alcune mie attente e accurate osservazioni “in corpore vili” – e “vile” è l’aggettivo corretto – ovvero da alcune mie esperienze recenti su come vengono assunti alcuni lavoratori italiani, mi permetto di darne contezza e fornire sagge indicazioni ad eventuali “datori di lavoro” o “imprenditori” che volessero assumere oggidì giovini ambosessi, automunuti, militesenti etc.

Innanzitutto l’azienda, il titolare, o comunque appunto il cosiddetto “datore di lavoro” all’atto di scegliere il proprio personale deve seguire alcuni ben precisi criteri per non rischiare di avere dei dipendenti di provate capacità, di indubbia intelligenza e anche – magari – di non sperperare il proprio tempo e il proprio denaro.

Condizioni essenziali per l’ottenimento di un posto di lavoro con contratto a tempo indefinito e regolarmente retribuito sono:

A)   La totale incapacità nello svolgerlo

B)   L’assoluta mancanza di voglia d’imparare a svolgerlo

C)   L’assenza primordiale di ogni voglia di lavorare

D)   Essere figli di qualcuno conosciuto o amico del datore di lavoro

E)    Fregiarsi di titoli ed esperienze inesistenti

F)    Dichiararsi affetti da malattie gravemente invalidanti ma che non impediscono di fare le ferie

G)     Essere esperti nel calcolo dei “ponti” e delle festività previste

H)      Dimostrare un’innata abilità nell’imboscarsi con o senza scusanti

I)        Essere capaci di fare ( male ) un secondo lavoro mentre si viene    retribuiti per non fare il primo

J)       Sfornare figli a raffica, tanto la maternità è pagata

K)     Essere mediocri

L)      Essere servili

M)    Essere accidiosi

N)     Il pettegolezzo e la maldicenza, in caso di lavori con altri colleghi, è preferibile e costituisce titolo di merito

O)    L’ignoranza e la presunzione favoriscono il mantenimento del posto

P)     L’essere in perenne ritardo sul luogo di lavoro e l’uscita in perfetto orario, quando non anticipata, sono meritorie

Q)   Essere ombrosi, scostanti, musoni e depressi favorisce l’ambiente lavorativo

R)   In caso di rapporti con il pubblico o clientela l’essere scortesi e antipatici è un evidente segno di “buon lavoratore”

S)    L’utilizzo del monitor del computer come schermo e paravento per farsi i… fattacci propri è altamente indicativo di grandi capacità

T)    L’assoluta assenza di qualsiasi capacità di decisione autonoma tranne quella riguardante le ferie retribuite

U)   Notevole inventiva nel trovarsi scuse e alibi per giustificare le proprie incapacità

V)   Saper piangere in automatico

W)  Essere assolutissimamente privi di qualsiasi forma di ironia e umorismo

X)    Avere i genitori ricchi

Y)   Avere i genitori in politica

Z)    Avere un padre appartenente a una loggia massonica

 

Nel caso quindi, qualcuno tra voi, avesse una piccola – o grande – attività imprenditoriale, oppure foste nell’arduo compito di dover assumere le cosiddette “risorse umane”, eccovi fornito un rapido e sintetico prontuario, utilissimo a mandare in malora la vostra azienda nel più breve lasso di tempo possibile.

Ricordate sempre infatti che se siete dei “capi” mediocri e vi circonderete da dipendenti o collaboratori che sono ancora più incapaci del minimo consentito, svetterete brillando per grandezza, acume e genialità. Tanto, a quel punto, anche dovreste fallire un posto di prestigio nel Consiglio d’Amministrazione d’una qualsiasi Fondazione ve lo trovano, siatene pur certi. 

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