Spigolando tra i giornali

Un bilancio sul ventennio berlusconiano, nella buona e nella cattiva sorte

di Vincenzo Pacifici

Un bilancio sul ventennio berlusconiano, nella buona e nella cattiva sorte

Un bilancio sul ventennio berlusconiano, nella buona e nella cattiva sorte, dovrà essere stilato quanto prima  con obiettività, con serenità e con misura, al riparo soprattutto di servilismi, così da stroncare le voci e forse le manovre di assegnazione dello scettro politico alla primogenita . Alla luce indiretta del “fondo “ di Francesco Verderami, “Renzi prepara la sfida per chiudere i conti con tutti, ma teme la crisi libica. La partita con la sinistra e Berlusconi. Ma il vero timore è sugli sbarchi”, il consuntivo almeno su questi 2 ultimi anni può essere stilato senza pensare al passato, perché andremmo sul pesante e sulla denunzia severa quanto motivata. E’ mai possibile che i punti di forza del dott. Renzi siano il ricatto e la minaccia di ricorso alle urne con conseguente azzeramento dell’attuale Parlamento? Questo è possibile perché l’opposizione di centro – destra, per colpa dell’operato interessato a fini meramente personali di Berlusconi, ha rinunziato a svolgere il proprio ruolo, e le altre opposizioni fingono ma non concretizzano mai il loro dissenso. Di dimensioni troppo esigue è la rappresentanza della destra, che si è fin troppo compromessa con i leghisti antinazionali e quindi avversari naturali sul terreno ideologico degli elettori di destra.

   Per Verderami, che spiega la situazione parlamentare con reconditi e complessi giochi, “è nel Mediterraneo  che la sua [del dott. Renzi e dei suoi staff] leadership rischia di imbarcare acqua”, dal momento che “il potenziamento della missione Triton nel Mediterraneo non risolve, anzi rischia di far aumentare il fenomeno migratorio, il cui peso – senza la solidarietà europea – ricadrebbe (quasi) per intero sulle spalle dell’Italia”. Le due frasi finali suonano una doppia condanna sul quadro politico nazionale e su quello internazionale: “Giocare all’uno contro tutti a Roma è facile per Renzi. Altra cosa è farlo fuori dai confini nazionali”. Si intende rilevare che per demerito principale, anzi esclusivo, di Berlusconi, in Italia si è creato il vuoto  mentre in Europa il Granduca dimostra, nonostante lo spessore, probabilmente solo interno, dei suoi sponsors, la propria impreparazione e le proprie inguaribili manchevolezze.

   Il settimanale “Bestiario” di Giampaolo Pansa ci offre spunti ed opportunità a proposito di “Matteo lo Squaletto è di fronte all’ora X”, spunti ed opportunità concordi con quanto sostenuto da Verderami. “Notte e nebbia, occhi chiusi e bocca tappata su questo tsunami di profughi che stava [e sta] investendo l’Italia. […]. E’ un pericoloso dilettante, lo Squaletto fiorentino che soggiorna a Palazzo Chigi. Adesso che i buoi arrivano a migliaia sui barconi, lui vorrebbe chiudere la stalla. E no, signor Renzi!. Non ci prenda per fessi. La bocciamo su tutta la linea”. Se felice è l’epiteto usato “squaletto”, esso è incompleto e parziale, perché Pansa non direttamente presenta una descrizione dell’elefantiaco staff installato ed impadronitosi di Palazzo Chigi e parla “dei consiglieri di rango elevato […] ex amministratori delegati di grandi gruppi, super esperti internazionali di taglio delle spese, pubblicitari bravissimi nel costruire l’immagine del giovane premier […], politologi con un’idea fissa nel cranio: sistemare “i signori del Parlamento””. Vogliamo dare a tutti questi signori l’epiteto appropriato di “squali”, che guidano e segnano la via da battere per lo “squaletto”, capace solo, dopo adeguata preparazione, di prendersi gioco del povero – si fa per dire – Berlusconi e dei “refrattari annidati nel Partito democratico [che] troppo spesso se la fanno addosso”.

   Fino al momento in cui non ci si renderà conto della pochezza arrogante e prepotente del personaggio con articoli puntuali ed argomentati (ha lasciato perplessi una nota l’altro giorno del pur ottimo Giordano, di sottolineatura delle qualità (?) del dott. Renzi), egli rimarrà la prova e la dimostrazione del proverbio medioevale “beati monoculi in terra caecorum” con l’unico occhio disponibile – sia chiaro – artificiale.

   Per tornare al foglio della famiglia Berlusconi un’impressione tra lo scandalizzato e l’irritato ha provocato l’affermazione di una penna leggermente … distratta di  commento al lancio della bomba carta al derby di Torino. Si sono trovate alle radici del demenziale gesto, che avrebbe avuto eco enormemente maggiore se si fosse verificato al di sotto degli Appennini. “alleanze improbabili, sovrapposizioni destra – sinistra con un unico comune nemico: lo Stato”. Cosa c’entri la destra, non si capisce davvero. C’è soltanto da piangere, pensando che il quotidiano sostiene l’alleanza di centrodestra. 

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