Cultura »

Le interviste di Totalità

Siamo, noi italiani, buoni lettori?

Abbiamo selezionato tre libri popolarissimi e domandato alla gente in merito ad essi. Sono Don Chisciotte, Il diario di Anna Frank e Il Codice Da Vinci

di  

Siamo, noi italiani, buoni lettori?

Che lo abbia scritto Cervantes e che abbia quasi più di quattro secoli e che sia il libro più tradotto dopo la Bibbia, forse in molti lo sanno.

Ma conoscono cosa abbia voluto raccontarci l’autore in merito all’ “ingegnoso” Hidalgo Don Chisciotte de la Mancha?

È un signore folle col suo attendente, e combatte i mulini a vento”, spiega un giovane ventenne, rapidamente ripreso dal suo amico: “ Don Chisciotte crede di essere in un’altra epoca, intrisa di cavalieri e fanciulle in pericolo e l’eroe del romanzo cercherà proprio di riscattare una donzella di cui è innamorato perdutamente”.

Sì, la storia è più o meno così ”, aggiunge una signora che stava assistendo all’intervista. “ L’unica cosa da dire in più è che quel macilento d’uno spagnolo si comporta sempre da grande capra”.

Appresso, ecco l’interpretazione libera di un 70enne, che sembra uscito da una novella di Pirandello: “ Nonostante tutto era una persona che vedeva le cose a modo suo, ma sempre da rispettare. Vagheggiava, pensando di dire la verità (!), mentre l’altro, più tracagnotto, aveva i piedi ben piantati a terra”.

Un altro classico, tra i libri più conosciuti della storia è il Diario di Anna Frank che mette in prima persona il dramma deli ebrei nella Seconda Guerra Mondiale.

Era una ragazza rintanata in una soffitta che a mala pena ci si rigirava”, racconta un giovane con codino, piercing e jeans larghissimi.

Se non sbaglio ha scritto un diario, in una cucina, al tempo di Hitler, era ebrea e la storia finisce male” proferisce una commessa di biancheria intima.

Se questi testi, forse, possono apparire troppo distanti nel tempo, siamo andati su un best-seller molto più vicino e con molte legioni di lettori che l’hanno avuto tra le mani qualche anno addietro: il Codice Da Vinci.

E’ un ricercatore di simboli che fa il professore a Parigi e da lì si dipana tutto”, spiega un giovane che ci dice di avere 16anni.

Comincia tutto con un assassinio in un museo”, continua un signore sulla sessantina e lo controreplica un'altra giovane “… è la ricerca del Sacro Graal e le piste che i protagonisti devono continuare a seguire.”

In definitiva è un'interpretazione sulla discendenza di Gesù” riassume una madre con il figlio in braccio.

Meglio poco che niente!

Piaciuto questo Articolo? Condividilo...

Inserisci un Commento

Nickname (richiesto)
Email (non pubblicata, richiesta) *
Website (non pubblicato, facoltativo)
Capc

inserisci il codice

Inserendo il commento dichiaro di aver letto l'informativa privacy di questo sito ed averne accettate le condizioni.