Editoriale

C'è ancora spazio politico per Berlusconi?

Dopo l'assoluzione le polemiche e i sospiri di sollievo si pone il vero problema per il futuro del centrodestra

Mario  Bozzi Sentieri

di Mario  Bozzi Sentieri

iamo veramente sicuri che la decisione della VI sezione penale della Cassazione, che ha confermato , in via definitiva,  la non colpevolezza di Silvio Berlusconi nel processo Ruby, possa essere la premessa di  una nuova “discesa in campo”   del Cavaliere ?

Se i problemi che hanno segnato, negli ultimi cinque anni,  il Centrodestra e – nello specifico -  Forza Italia, fossero stati  legati solo alle questioni giudiziarie di Berlusconi , la risposta sarebbe scontata. Caduta l’accusa più  infamante, quella sulla presunta prostituzione minorile, è legittimo pensare che Berlusconi possa ora riacquistare la piena agibilità politica, riformando, insieme al Pd, la “legge Severino”, e tornando  in campo – come ha dichiarato – “per un’Italia migliore”.

Il vero problema, preso atto della sentenza assolutoria,  è l’ attuale realtà di Forza Italia, in balia, da mesi, di una rissosità cronica e di una sfibrante lotta per bande, senza una chiara linea politica,organizzativamente allo sbando e con non pochi problemi di bilancio. Al punto che, qualche settimana fa, c’era chi immaginava un Berlusconi impegnato nuovamente, a tempo pieno, nelle sue aziende, che, non a caso, di recente, hanno dimostrato un certa vitalità nel settore delle telecomunicazioni (operazione Rai Way) e dell’editoria (acquisizione  di RCS libri).

Basterà l'assoluzione a ridare nuove motivazioni politiche a Berlusconi e a ricompattare Forza Italiadopo anni di scontri e di divisioni interne ? Per essere ancora più espliciti: il “rientro” a tempo pieno di Berlusconi nell’agone politico, costringerà Raffaele Fitto ad abbandonare il progetto dei “Ricostruttori” ? E l’autonomista Denis Verdini, il grande maestro del Patto con Renzi, si allineerà ai nuovi ordini di scuderia che vogliono Forza Italia impegnata in un’opposizione senza se e senza ma ? Dopo che per settimane è stato l’obiettivo del tiro concentrico di Fitto e Verdini , Renato Brunetta salverà il suo “scalpo” di Capogruppo a Montecitorio ? E che fine ha fatto l’idea, circolata nell’ultima settimana, di un ennesimo restyling di Forza Italia, con la nascita di “Forza Silvio”, nuovo contenitore dei fedelissimi del Cavaliere ? Potrà permettersi il Cavaliere di indossare gli abiti del “rottamatore” del centrodestra, con un partito ridotto al lumicino ?

La sentenza assolutorio della VI sezione penale della Cassazione pone – come si vede – più dubbi politici che certezze sulla ridiscesa in campo di Berlusconi e sulla sua possibilità di incarnare nuovamente la domanda di cambiamento che, bel al di là dell’immaginario renziano, pervade un’Italia, dove, oggi, a vincere è l’astensionismo, il disincanto, la perdita di credibilità dell’attuale classe politica.

Berlusconi purtroppo è ormai parte integrante di questo quadro. Da uomo intelligente qual è ne è consapevole, ma come certi vecchi attori non può abbandonare la scena, perché questa “scena”, che è la politica, lo ha ormai rapito definitivamente.  

L’idea a cui sono avvinti i “moderati” sulla sua insostituibilità  lo costringerà  a perpetuare l’agonia di Forza Italia, sostenuta dall’idea – un po’ patetica – del settantottenne arzillo come un quarantenne, con la fidanzata giovane ed ancora la voglia di cambiare l’Italia.

Passata l’euforia per l’assoluzione, quanto tempo potrà durare ancora questo sogno ?  Cantava  Ornella Vanoni, negli Anni Sessanta:  “… la musica è finita / gli amici se ne vanno / che inutile serata amore mio/ ho aspettato tanto per vederti/ ma non è servito a niente”.  In fondo musica e politica – come ci ha insegnato Berlusconi – hanno spesso inusuali assonanze.

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