ELIO DE CAPITANI PORTA TENNESSEE WILLIAMS ALLA PERGOLA DI FIRENZE

Improvvisamente, l’estate scorsa seduce e ubriaca

La storia di un orrore familiare fra il palcoscenico e la vita del drammaturgo statunitense

di Niccolò Andreotti

Improvvisamente, l’estate scorsa seduce e ubriaca

Da  domani alla Pergola, in prima regionale, il Teatro dell’Elfo presenta Improvvisamente, l’estate scorsa. Il Premio Ubu Elio De Capitani dirige i personaggi di Tennessee Williams, vittime senza eroismi, pietà o compassione, in un atto d’accusa contro l’ipocrisia, il perbenismo e la sessuofobia paranoica della nostra società contemporanea.

Qui, un giovane neurologo (Cristian Giammarini), che sperimenta con successo cure psichiatriche d’avanguardia, riceve dalla ricca signora Violet Venable (Cristina Crippa) una generosa offerta per l’ospedale pubblico di New Orleans, ma in cambio dovrebbe impegnarsi a operare sua nipote Catherine (Elena Russo Arman), apparentemente affetta da allucinazioni e crisi isteriche violente. Le cure d’avanguardia, infatti, non sono altro che la famigerata lobotomia. Prima di praticare l’intervento il dottore tenta di scoprire l’origine delle crisi. C’è stato un evento traumatico: Catherine ha assistito alla morte di suo cugino Sebastian, ma non ne riesce a ricordare le circostanze, anche se via via emergono particolari violenti e scabrosi. Cosa si nasconde dietro a questa rimozione? Nessuno della famiglia sembra volerlo scoprire, né la madre (Corinna Agustoni), né il fratello della ragazza (Enzo Curcurù), né tanto meno la zia (Sara Borsarelli), impegnata con ogni mezzo a mantenere immacolata la memoria del figlio.

Sempre Tennessee Williams percorse tragedie di esistenze frantumate, anime sconvolte, pervase da una vaga e imprecisata volontà di fuga, dagli altri o da se stessi, tra alcool, sesso, droga e omosessualità. Improvvisamente, l’estate scorsa è il terzo testo dell’autore nato a Columbus, Mississippi, poco più di cento anni fa e anche questa, come altre opere – ben 19 –, è anche un celebre film hollywoodiano diretto nel 1959 da Joseph L. Mankiewicz, con Katharine Hepburn, Montgomery Clift ed Elizabeth Taylor.

Qui, forse più che altrove, la storia riverbera anche l’orrore familiare di Williams, la cui sorella Rose subì la lobotomia per volontà della madre, perdendo ogni capacità di agire in maniera autonoma e venendo rinchiusa in una clinica psichiatrica fino alla morte. Racconta il regista Elio De Capitani: “Per lui la scrittura è stata anche una sorta di travestimento della sua omosessualità, all’interno di un Paese ambiguo come l’America puritana in cui si è trovato a vivere. Certi individui si atteggiavano in società con questo spirito pruriginoso, mentre le loro vite private rimanevano molto discutibili.”.

Ma con quale spirito Elio De Capitani ha affrontato questo dramma? Il regista mette in scena Improvvisamente, l’estate scorsa con gli occhi e con i corpi di chi ha assorbito dentro di sé il teatro di Shakespeare e Brecht e il cinema di Fassbinder, nel tentativo di restituire a Williams e ai suoi personaggi la tragica tenerezza e il furore esistenziale che li consuma.

“La nostra messinscena porta alle estreme conseguenze visive l’opera di Williams”, interviene il regista, “di solito le mie scenografie non sono realistiche, ma in questo spettacolo si va verso l’iperrealismo: abbiamo costruito un giardino primordiale e accanto la casa della ricca signora Venable, simboleggiata da una sola colonna gigantesca che sta a significare ‘civiltà’ in mezzo alla natura. Poi, vediamo un bosco, realizzato in maniera semplice, ma al tempo stesso davvero suggestiva: si sentono i suoni degli animali delle Galapagos, in mezzo alla nebbia.”. De Capitani lavora su Williams da un punto di vista interno alla sua scrittura teatrale, esasperandone e portandone fino in fondo il ‘lirismo sensuale’ e disperato. I versi degli animali nel giardino-giungla diventano urla di vittime straziate e i personaggi, in un insopportabile climax di sgradevolezze, rendono esplicito l’orrore, evidente lo sgomento.

Alla Pergola andrà in scena un dramma che, attraverso la scrittura “seducente e ubriacante” (sempre secondo il regista) di Williams, vuole dimostrare che la violenza che l’uomo si porta dentro non è solo quella della natura, ma è anche sociale.

DATE:

Martedì 3 febbraio ore 20.45

Mercoledì 4 febbraio ore 20.45

Giovedì 5 febbraio ore 20.45

Venerdì 6 febbraio ore 20.45

Sabato 7 febbraio ore 20.45

Domenica 8 febbraio ore 15.45

CAST:

regia di Elio De Capitani

traduzione di Masolino d’Amico

scene di Carlo Sala

costumi di Ferdinando Bruni

luci di Nando Frigerio

suono di Giuseppe Marzoli

con Cristina Crippa Mrs Venable

Elena Russo Arman Catherine Holly

Cristian Giammarini Dottor Cukrowicz

Corinna Agustoni Mrs Holly

Enzo Curcurù George Holly

Sara Borsarelli Miss Foxhill, sorella Felicity

assistente alla regia Anna Rita Signore

assistente alle scene Elisabetta Pajoro

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