Cosa dicono i giornali di oggi

Ora si stracciano le vesti per il tradimento di Renzi, ma prendere qualche precauzione?

di Vincenzo Pacifici

Ora si stracciano le vesti per il tradimento di Renzi, ma prendere qualche precauzione?

Anche se la logica ed il buon senso lo lasciavano ampiamente prevedere, la figura fatta da Berlusconi,  in occasione della I votazione per la designazione del presidente della Repubblica, con l’indicazione “secca” del cattocomunista Mattarella, non depongono a favore delle sue qualità politiche e del suo senno di uomo, vicino ai 79 anni. L’altro giorno ha ordinato ai propri rappresentanti a Palazzo Madama di appoggiare il progetto per la nuova legge elettorale, il c.d. Italicum, ed un gruppo sempre più esangue di fedelissimi ha ubbidito mentre altri componenti, coerenti nel rapporto con gli elettori, hanno assunto una posizione contraria. La Meloni ha definito Berlusconi “sedotto ed abbandonato” e lo ha invitato a rivedere o meglio a mutare radicalmente le posizioni, anche dopo il nuovo voltafaccia di Alfano, che lo ha invitato a non farsi interprete delle posizioni dell’NCD, comunque saldamente ancorato alle poltrone ministeriali e senza sentire voci familiari preoccupate degli interessi di Mediaset.

Saranno in grado di fornire una spiegazione plausibile i pretoriani “azzurri” ai cittadini, sostenitori nel 2013 nel nome e nel segno di una antitesi netta, aperta e definita con la sinistra, ieri bersaniana ed oggi cannibalizzata dall’autocrate toscano e dai suoi consiglieri? Cosa il presidente del Milan ha ottenuto, in questi mesi dall’avvento del Granduca, di serio, di produttivo per l’Italia e gli italiani? Perché  non traccia un bilancio pieno e franco e continua pateticamente a garantire “nessuna preoccupazione per le riforme” [quali?]  e perché continua ad esporre a figure meschine uomini degnissimi come il prof. Martino, giorni addietro presentato come il candidato di FI ?

   Colpiscono e stupiscono,  un editoriale di Belpietro ed alcuni titoli di “Libero”. Il direttore del quotidiano milanese ha scritto un articolo “strappalacrime”, come se il risultato ipotizzato fosse sgradito al centro berlusconiano “ Matteo si consegna ai nemici” mentre gli articoli salienti trasudano timori ed impliciti consigli di ravvedimento al bricconcello: “Il premier forza sul nome di Mattarella e minaccia di rompere il patto del Nazareno un capo dello Stato che non gli faccia ombra. Ma così resterebbe ostaggio dei suoi nemici di Pd e Cgil”, “Per il Quirinale Renzi e Berlusconi [insieme?]vogliono politici con esperienze internazionali”,  “Silvio e Matteo temono 130 traditori”. La ragione per cui viene usato questo termine ingiusto democraticamente ed infamante moralmente dovrebbe essere motivata sul piano logico e della limpidezza.

   Anche all’indomani dello sbertucciamento i giornali più allineati, non avendo mai sentito parlare della “sindrome di Giuda” denunziano il “tradimento”(“Il Giornale”), l’”alto tradimento” (“Libero”). Altri fogli (il fedelissimo  governativo “Messaggero” e l’algido “Sole “) puntualizzano che “le riforme sono a rischio” e che Berlusconi “non rompe sulle riforme”, che ancora attendiamo conoscere sin dal loro titolo. Ingenuo, per essere benevoli, è il titolo di “Avvenire” “ottiene l’unanimità dei suoi” … ma nelle schede bianche. 

   Gasparri esclude di poter “acquistare un’auto usata dal premier”, lo gratifica di inutili complimenti (“il ragazzo è sveglio, comunicativo, social, brillante), attenuati da un giudizio, che doveva costituire l’asse portante dell’azione del presidente del Milan: “troppo cinico e bugiardo”.

   A proposito di Mattarella persona ho letto espressioni favorevoli sia di Gasparri stesso sia di Storace. Chi scrive, uomo della strada, incontratolo anni or sono all’aeroporto di Fiumicino, ne ha ricavato un’impressione di serietà e di riservatezza.

   Ma è sull’uomo politico, che si appuntano riserve sostanziali e pesanti: è stato sempre militante nella sinistra della DC, più responsabile di altre correnti, nei guai e nei guasti italiani, all’epoca dell’incarico di vicepresidente del Consiglio con delega ai servizi ha avuto un ruolo non precisato – come segnala ”Il Tempo” -   nella vicenda dello sbiacchettamento del dossier della vicenda “Mitrokhin”, al IV scrutinio saranno determinanti ( lo nota Storace) i voti dei 148 deputati, dichiarati incostituzionali dalla Consulta, organo cui appartiene lo stesso siciliano.

    Mentre si anticipa un incremento del PIL, dovuto al deprezzamento del petrolio e all’allargamento dei mercati, quindi no a misure del governo del Granduca, il Tesoro pretende di annunziare l’arrivo della ripresa, sorvolando sul fatto reale e concreto del record al ribasso delle retribuzioni, le cui variazioni sono state nel 2014 le più basse dal 1982 .

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