Dal 6 all'11 gennaio

Un Falstaff senza comari alla Pergola di Firenze

Doppia interpretazione del primo attore della compagnia Giuseppe Battiston, che incarnerà sia Falstaff che re Enrico IV

di Laerte Failli

Un Falstaff senza comari alla Pergola di Firenze

Una scena del Falstaff

Le porte del Teatro della Pergola di Firenze in questo 2015 sono aperte da un inedito Falstaff, interpretato da Giuseppe Battiston. Doppia interpretazione del primo attore della compagnia che incarnerà sia Falstaff che re Enrico IV;  doppia ambientazione e il centro della drammaturgia che diviene l’anticonformismo.

 

Da martedì 6 a domenica 11 gennaio potremo accomodarci in poltrona e goderci questo spettacolo: la coppia Nadia Fusini – Andrea De Rosa ha già avuto il suo felice collaudo nel 2012 con Macbeth ed è pronto a stupire ancora : E’ uno Shakespeare completamente riscritto da Andrea De Rosa che lo dirige e che ne ha ricreato la lingua grazie alla traduzione di Nadia Fusini Prima di tutto perché non c’è neanche una parola tolta da Le allegre comari di Windsor ma solo quelle dell’Enrico IV e dell’ Enrico V. Come avevamo accennato poc’anzi, invece, del solito Falstaff, millantatore vitale, sbruffone, furfantesco, vengono messi in risalto nuovi aspetti come la tendenza alla ribellione, al rifiuto, unito ad uno spirito rivoluzionario e anticonformista.

 

Nella prima parte, la scena si svolge nella taverna-bordello di Eastcheap con i suoi giorni sempre uguali, nutriti di vino, rapine, scherzi, sesso, parole, parolacce, insulti, corpi, musica, caos.

La pancia di Falstaff è immagine figurale di questo primo mondo; modus vivendi con il quale rivendica la sua libertà. Nel tempo circolare che si ripete sempre uguale e che vede ogni giornata essere la copia di quella precedente Falstaff sfugge agli impegni e alla maturità giungendo così all’allegria, ritenuta il bene supremo: anche per questo motivo lo scenografo Simone Mannino ha avuto l’intuizione di creare dei grandi ventri, enorme pance finte, che stanno a simboleggiare il mondo di Falstaff.

Il giovane principe Hal, futuro re Enrico V, viene attratto e risucchiato in questo mondo e decide di restarvi tutto il tempo che può per allontanare le responsabilità della corona e del governo.

 

Qui abbiamo l’intreccio di ruoli: Falstaff diventa per Hal il padre che non ha mai avuto,

Al centro della messinscena irrompe così il rapporto padre/figlio che con questo ruolo di giochi viene proposto sotto due ottiche diverse: da una parte l’universo Falstaff, con la spensieratezza della gioventù, e dall’altra Enrico IV, con la razionalità del mondo adulto.

 

La seconda parte si svolge nel mondo del potere, cupo e duro, in cui le regole spietate dell’assassinio e dell’inganno, che hanno accompagnato l’ascesa al trono di Enrico IV, devono essere trasmesse al giovane Hal.

 

 

Si tratta di un’occasione per avvicinarsi ad un personaggio fondamentale nella storia del teatro, frutto di innumerevoli interpretazioni, e al Teatro: come ricorda, con un filo di amarezza lo stesso Battiston, la commedia di Aldo, Giovanni e Giacomo “Chiedimi se sono felice” nel 2000 non dovrebbe essere il più grande motivo di riconoscimenti o quanto meno non l’unico!

 

 

Fondazione Teatro Stabile di Torino

ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione

presentano

Giuseppe Battiston

FALSTAFF

da “Enrico IV” / “Enrico V”

di William Shakespeare

traduzione Nadia Fusini

con Gennaro Di Colandrea, Giovanni Franzoni, Giovanni Ludeno, Martina Polla, Andrea Sorrentino, Annamaria Troisi, Elisabetta Valgoi, Marco Vergani

adattamento e regia Andrea De Rosa

scene e costumi Simone Mannino

luci Pasquale Mari

suono Hubert Westkemper

movimenti scenici Francesco Manetti

 

 

 

 Martedì 6 gennaio ore 20.45. Repliche da mercoledì a sabato ore 2045, domenica 15,45.

 

 

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