Martone e i fiori alla Santanchè

Cercasi persona seria che guidi l'Italia, astenersi dittatori

Dopo 100 giorni bilancio fallimentare del governo dei sobri.

di Simonetta  Bartolini

Cercasi persona seria che guidi l'Italia, astenersi dittatori

Va bene che siamo nei dintorni di S.Valentino che, come ormai tutte le ricorrenze diventate consumistiche, si estende per una settimana intorno alla data originale. Va bene che una gentilezza è sempre apprezzabile soprattutto se si esprime con un mazzo di fiori.

Però il giovane Martone poteva risparmiarsi l'omaggio floreale, con annessa frasetta da biscottino della fortuna (“il coraggio è la virtù dei forti”), alla Santanchè; che a sua volta poteva evitare la difesa a spada tratta dell'infelice frase sugli "sfigati" del sottosegretario.

A dispetto della presunta, e in realtà tutta apparente, sobrietà del governo, assistiamo quotidianamente ad un sopra le righe fastidioso, paradossalmente più fastidioso degli eccessi grotteschi di Berlusconi. Se infatti il Cavaliere non ha mai fatto mistero della sua esuberanza incontrollata e incontrollabile, del suo registro tutto acuti, dell'amore per lo sberleffo irrituale, della battuta pesante; Monti e i suoi si sono presentati come alfieri del low profile, delle decisioni sussurrate, della compostezza e della misura.

Poi accade che la Fornero si metta a singhiozzare in diretta (e non venga a dirci che era una lacrimuccia, come ha detto alla Latella) tanto da non riuscire a continuare a parlare, il sottosegretario Polillo, sempre in televisione, la definisce icona di una fontana piangente, poi è il turno di Martone con gli sfigati detto ad un convegno... E non sono ancora trascorsi 100 giorni, se questa è sobrietà!

Ora è arrivato anche il mazzo di fiori di ringraziamento per essere stato difeso, ancora in tv. Qui non si riesce a smettere né con governi politici né con quelli tecnici a usare la televisione come palcoscenico per le stupidaggini.

E che difesa! La Santanchè ha addirittura detto che quella di Martone era stata una lezione impartita ai giovani, un "intervento educativo". C'è di che mettersi le mani nei capelli!

Non si è resa conto la ex-sottosegretario che le parole di Martone hanno suscitato esattamente la azione contraria che dovrebbe avere un vero e ben fatto intervento educativo, dando ai giovani fannulloni, e ce ne sono tanti, troppi, l'alibi per entrare, senza averne titolo, fra gli indignati per il modo con cui si è espresso, non un loro coetaneo, ma un rappresentante del governo?

Perché in questo paese si deve sempre pronunciare e di conseguenza applaudire, o fischiare, lo spot (meglio se urlato, o eccessivo, e superficiale) e non soffermarsi mai sul ragionamento, sull'approfondimento, sull'analisi?

Si può sapere, a distanza di  quindici giorni, cosa è rimasto dell'intervento educativo di Martone? Solo le chiacchiere che anche noi siamo costretti a fare, dopo aver sentito chi ha il dovere di parlare e non chiacchierare, continuare a dire sciocchezze leggere, impalpabili, vaghe e superficiali.

Rimarranno, per poco, anche i fiori con quell'infantile bigliettino di ringraziamento. Rimarrà l'immagine e purtroppo la sostanza di un Paese che ha definitivamente perso la rotta, dove il vecchio è improvvisamente diventato troppo vecchio per essere tollerabile e il nuovo non si vede all'orizzonte perché quella parvenza di novità che ci hanno imposto con i rappresentanti del governo tecnico  fanno a gara per copiare il vecchio.

Ma di questo dovremo riparlare.

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