Boschi, la paladina del Premier

La falsa sinistra di Matteo Renzi e il perché del suo rancore verso Landini

E hanno il coraggio di dare lezioni di moralità

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La falsa sinistra di Matteo Renzi e il perché del suo rancore verso Landini

Il Ministro Maria Elena Boschi, ogni volta che, qualche essere pensate, osa non vederla come il suo “capo” Renzi, parte al contrattacco in difesa del Premier. Dopo le parole di Landini, travisate da certa stampa pro-renziana che ha trasformato la frase del Segretario Generale della Fiom-Cgil da “ Il premier dovrebbe rendersi conto che oggi il consenso di chi lavora, dei giovani che stanno cercando lavoro, delle persone oneste, in questo Paese lui non ce l’ha”, in “Renzi non ha il consenso degli onesti” , la paladina tutta leader e casa ha tirato le orecchie all’urlatore Landini: “Credo che questo Governo, che ha istituito un’autorità anticorruzione, non accetti lezioni di moralità da nessuno”.

E, francamente, è abbastanza paradossale che detto Santo Governo non debba accettare alcuna lezione di moralità dal momento che le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria sono state riprogrammate proprio perché i due Presidenti uscenti sono stati allontanati in quanto colpevoli di reati. E uno dei due, Vasco Errani, ex Presidente dell’Emilia Romagna è del PD e l’altro, Giuseppe Scopelliti, ex presidente della Regione Calabria, del NCD, guarda caso è anch’egli appartenente ad un partito di Governo.

Purtroppo, appena il Presidente del Consiglio o qualche suo adepto insorgono contro questo o quello, vengono quasi sempre sbugiardati dai fatti, ma ora come ora -l’ex sindaco fiorentino e compagnia bella- oltre a pensare prima di parlare, dovrebbero fare tutti un mea culpa per il grande tradimento perpetrato ai danni della sinistra e dei suoi ideali.

La sinistra di Renzi, orgogliosa di non avere mai letto Marx, un insieme di persone che si sono nascoste dietro ad un simbolo mai del tutto amato, una sinistra inventata di sana pianta che mette al primo posto i clandestini e dimentica i veri ultimi: gli italiani, i pensionati, i disoccupati, i poveri, gli esodati. Una falsissima sinistrache avvantaggia solo ed esclusivamente chi già è avvantaggiato dalla nascita, che ha, sin da subito, drizzato le orecchie alle sirene del potere, delle banche, dell’alta finanza ed ha dimenticato, intenzionalmente, i grandissimi problemi del lavoro, quelli veri da risolvere, i problemi della cultura e della scuola.

Un’immorale sinistrache scende a patti con i più forti e umilia le richieste del lavoratore italiano, una deformata sinistra che odia Landini solo perché ancora si batte per chi lavora onestamente.

La spiegazione che Renzi e compagnia bella si sentano offesi dalle sue frasi, sta tutta nel fatto che il segretario FIOM sta facendo esattamente quello che avrebbe dovuto fare un Governo di sinistra, cioè essere sempre e comunque dalla parte dei più deboli e insieme a loro costruire un futuro più roseo. Purtroppo, come detto sopra, è molto più semplice schierarsi con il potere e tenere all’angolo i veri, immensi problemi dell’Italia.  

Oramai, però, il cittadino ha capito di che pasta è fatto il leader, sembra comprendere la sua pedissequa linea del blaterare e basta senza soluzioni di merito. Il lavoratore sta intuendo che se continuerà così sarà la fine e il disimpegno emiliano di pochi giorni fa ha fatto rilevare che Renzi sta venendo a noia, forse più dei suoi predecessori. 

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