Intervista esclusiva ad Andrés Gil

Il giovane attore argentino tra i partecipanti di "Ballando con le stelle"

Famoso tra le teenager per essere fra i protagonisti di alcuni telefilm per ragazzi

di Manuela Ciprì

Il giovane attore argentino tra i partecipanti di

Andrès Gil

In  questi giorni di un  freddo intenso,  che ricorda un paesaggio natalizio, ho incontrato un caliente argentino, che ama moltissimo la sua terra e soprattutto è alla ricerca delle sue radici nella nostra Italia da dove provengono i suoi nonni, che partiti dalla Puglia cercarono fortuna come moltissimi italiani a Buenos Aires.
Andrés Gil, famoso tra le teenager  per essere il “bel Bruno” del Mondo di Patty,  in onda  sulla rete Boing Tv di Mediaset  e il tenebroso Ivo nella serie Gli Incorreggibili, si trova ora a gareggiare in Ballando con le stelle, show di punta di Rai Uno condotto da Milly Carlucci che anche quest’anno sta riscuotendo un notevole successo. Andrés, ragazzo di ventidue anni con grande entusiasmo e una grande gioia negli occhi, mi racconta di come è arrivato in Italia e cosa per lui rappresenta il nostro Paese, confidandomi anche le impressioni che ha suscitato in lui il vedere l’imponenza e la bellezza del Colosseo e soprattutto lo scoprire le meraviglie del nostro Paese.

All’inizio della trasmissione Ballando con le Stelle pensava di arrivare ad un traguardo così ambito?

Sinceramente non pensavo di arrivarci. Ma l’idea di venire in Italia, partecipare ad una trasmissione così importante, conoscere un mondo a me del tutto nuovo, come la danza, l’ho vista come  un’opportunità per imparare qualcosa che non sapevo fare. Io sono un attore e partecipare ad una trasmissione di danza, che mi permettesse di farmi conoscere dal pubblico italiano è tutta una nuova esperienza, più che un’avventura. Questo potrebbe portarmi a continuare a lavorare anche fuori dal mio Paese come attore. Imparare a ballare è qualcosa che arricchisce sia la mia persona sia la mia professione di attore. Sto conoscendo una disciplina che prima non credevo neanche sarebbe mai  entrata nella mia vita.  Ho imparato il quick- step un ballo che mi diverte molto, dove il corpo si muove tutto, imparo nuovi modi di sentire la musica, una forma di espressione diversa.

Durante l’interpretazione di “Consentidos”,  che in italiano è stata tradotta con il titolo Gli Incorreggibili, trasmessa dalla rete BOING TV di Mediaset,   interpreta un personaggio, che ad un certo punto si trova nel “tempo non tempo”. Ora si trova a dover sincronizzare ogni settimana il tempo e il ritmo.   Cosa rappresenta per lei il tempo e quali problemi deve risolvere in questa nuova dimensione.

Il tempo è una delle cose che non si può evitare, la vita è una cosa che si deve accettare ed apprezzare in tutti i vari momenti. Noi quando facciamo lezioni di teatro lavoriamo molto sul “tempo senza tempo”, molte scene non hanno tempo, puoi interpretare qualcosa che può essere ambientata nel passato o nel presente, importante è l’emozione, che è sempre viva, sia che debba interpretare un re o un povero. La felicità, la tristezza, è l’essenza dell’anima che è importante, non altro. In queste scene del tempo non tempo che noi interpretavamo durante Gli Incorreggibili  l’unica cosa a cui pensavo era  la passione, ed è la passione l’unica cosa che è con me e che rimane con me.

Cosa dicono i suoi connazionali, la stampa e i media del suo Paese della sua partecipazione a Ballando con le Stelle in Italia?

Gli amici con i quali sono più in contatto si sono meravigliati , mi dicevano “tu vai a ballare?” Questa mia partecipazione ha sorpreso tutti . In Argentina tra qualche giorno uscirà un articolo sul giornale più importante del Paese  La Nacion, in cui si parlerà di me come concorrente di questo spettacolo e sicuramente molti  italiani saranno molto felici di  vedermi  ad un programma televisivo italiano.

Quando ha interpretato “ Gli Incorreggibili”, quale parte avrebbe voluto se non avesse avuto il ruolo di Ivo.

Se non avessi avuto la parte di Ivo, mi sarebbe piaciuto molto interpretare il Saggio, il Maestro Eusebio, era un ruolo in cui si poteva giocare, era un personaggio divertente, era colui che rappresentava il cattivo, poi viveva in un’altra dimensione, quella del senza tempo, dove si poteva usare molto l’istinto, l’emozione per interpretarlo. Poi si giocava molto con le ragazze, che erano affascinate dal suo ruolo, che tutto poteva controllare. Questo ruolo mi sarebbe proprio piaciuto, perché sarebbe stata una parte che non sempre capita di interpretare nella vita, essere cattivo in un film è fare qualcosa che non riuscirei mai ad essere nella vita.

Come ha costruito i personaggi di Bruno del “Mondo di Patty” e Ivo degli “Incorreggibili” e  quale ha trovato più difficile?

Non saprei dire quale era il più difficile. Quando recitai nel ruolo di Bruno del Mondo di Patty ero alla mia prima interpretazione come attore, non avevo ancora esperienza , ho fatto una prova  con i miei amici nella scuola che frequentavo dove c’era la figlia del produttore e lei ci invitò a partecipare a questo provino, io non sapevo neanche cosa fosse il Mondo di Patty, quando fui scelto per la parte, lo interpretai nel modo più vicino a me, al mio modo di essere. Anche gli sceneggiatori volevano che il personaggio fosse il più reale possibile e questo mi ha molto aiutato.  Bruno era un ragazzo a cui piaceva la musica, era un ragazzo simile a me. Con il tempo ho iniziato ad avere una professoressa di teatro, ho continuato a studiare per poter lavorare nel modo migliore. Con Ivo degli Incorreggibili, ero più preparato, avevo un’altra maturità e questo mi ha aiutato molto ad interpretare  quel ruolo e per questo ho potuto godere di più di quel personaggio, soprattutto perché ero più preparato, più sicuro.

Lei ha un largo pubblico femminile, soprattutto molto giovanile, quale è il suo pensiero sulle  giovani generazioni.

Adesso che ho superato  da poco il periodo teenager, ho ancora ben chiaro quel tempo. Quando si è giovani si pensa sempre che hai tutto il tempo davanti e che  puoi fare tutto, poi quando uno cresce si dimentica di tutto questo. Penso che sia sempre stato così. Quando mi dicono che i giovani sono persi, che non sanno cosa fare, non sanno cosa studiare, da una parte è vero, ma non so se era molto diverso in passato. C’è sempre un momento, per chi prima per chi dopo, in cui si devono prendere delle decisioni. Dipende dalla persona darsi degli obiettivi da raggiungere. La difficoltà è capire cosa si voglia fare, ma una volta  presa una decisione si deve portare avanti il progetto fino ad arrivare all’obiettivo. L’adolescenza è un momento bellissimo, in cui puoi fare esperienza e puoi anche sbagliare.

Lei è cantante e attore ora dobbiamo aggiungere ballerino, quali di queste tre professioni predilige. Se non fosse stato un artista quale professione sognava da bambino.

No non mi ritengo un ballerino, sto studiando per imparare ad esserlo. Sicuramente non pensavo di fare l’attore, forse il calciatore, per giocare con i miei amici, ma poi ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto di più aiutare gli altri, lavorare per aiutare gli amici e la mia famiglia. Io dicevo sempre questo da bambino, non sapevo che professione avrei scelto, ma sapevo che ne avrei voluta  una per aiutare gli altri a essere felici.

Cosa significa per te l’amicizia?

L’amicizia è per me molto importante. L’amico è colui che è sempre presente e pronto per qualsiasi  cosa. È la persona alla quale affidarti, quando hai un problema, quando vuoi parlare, quando cerchi dei consigli. Quando sono con i miei amici, io riesco ad essere me stesso, senza schemi ed è quello che mi piace veramente, con loro sono felice. Anche quando non ci possiamo vedere per molto tempo, perché le nostre strade si separano e dopo diversi anni ci rivediamo, io ho la stessa emozione, la stessa gioia come se il tempo non fosse mai passato per me, l’amicizia ha una parte importante nella mia vita.

Da qualche anno attori argentini interpretano ruoli in film e telenovele di successo internazionale  da Jorge Marrale nel 2009 con “Complici del Silenzio” del regista  Stefano Incerti,   Rogrigo Guirao Diaz con “Terra Ribelle” e che a marzo su Rai Uno  lo rivedremo come protagonista  nella “Certosa di Parma” firmati entrambi da Cinzia Th. Torrini, Facundo Arana che conquistò il premio internazionale di Seul con Vidas Robadas,  e poi come non ricordare il grande successo di Juan Iosé Campanella con  El secreto de suos ojos  come miglior film straniero al Premio Oscar. Secondo te a cosa si deve questo interesse internazionale per il mondo argentino?

Io sono giovane ma ho sempre amato il cinema argentino.

Con Rodrigo Guirao Diaz abbiamo lavorato insieme nel Mondo di Patty è un grande amico e sono contento per lui.

 Quando io guardo un prodotto cinematografico argentino, rivedo la mia vita, l’atmosfera, la strada. Guardare un prodotto cinematografico di un Paese significa avvicinarsi, creare una relazione tra popoli, capirne la cultura. Per me il cinema argentino è stato da sempre la mia vita. Un interesse internazionale per la cinematografia argentina! Non so il perché, forse abbiamo la qualità, e Il segreto dei suoi occhi di Campanella è un film bellissimo, che ho visto tante e tante volte,  così come molti altri film. Io sono proprio felice che ci sia di nuovo un grande interesse per gli attori e per il cinema argentino a livello internazionale. Gli attori sono molto bravi, così come i registi. Nel mio Paese scorgo una grande passione, quella che io sento nei miei colleghi, almeno nella gente che conosco.

Nelle telenovele indirizzate ai giovani si vede uno spaccato del mondo argentino molto interessante soprattutto a livello linguistico. Se pensiamo al Mondo di Patty, a Floricienta dove canzoni e scenografia apparivano esclusivamente con scritte argentine, negli Incorreggibili  questa parte è venuta meno ed ha dato spazio all’utilizzo della lingua inglese.

Io penso che una parte del popolo argentino, della cultura argentina, utilizza la lingua inglese per differenziarsi dagli altri, meno ricchi, meno acculturati, una forma di snobismo.

La scuola rappresentata negli Incorreggibili  era frequentata da ragazzi con molti soldi. Anche la globalizzazione che da qualche anno è entrata a far parte della nostra vita ha portato a questo utilizzo dell’ inglese. Si, l’innovazione linguistica c’è stata, per esempio la Direttrice della Mastery School, utilizzava molto espressioni in inglese per rendersi snob. Nell’immaginario argentino l’inglese rappresenta l’élite.

  

Il film “The Iron Lady” con Meryl Streep  ricorda la crisi nelle relazioni tra  Argentina e Inghilterra. Come oggi i giovani argentini  vivono la questione Malvinas /Falkland .

Falkland no. Malvinas! Si chiamano Malvinas, per gli argentini si chiamano solo Malvinas.

Io non l’ho vissuto quel periodo, ascolto le vicende di quel momento storico da mia mamma, dalla gente che era presente, da quello che ho studiato a scuola o che ho letto. La guerra delle Malvinas fu una guerra non necessaria, perché noi argentini non eravamo pronti per affrontare un esercito così ben organizzato, meglio equipaggiato ed anche più preparato, più professionale. È stata una strage, soprattutto di giovani della mia età ed anche più giovani  che morirono durante quella inutile guerra, dove vennero presi molti ragazzi che non sapevano neanche come utilizzare un’arma. Se pensi a questo, pensi a come tutto ciò sia tristissimo. Vorrei tanto che cose di questo genere non succedessero più. Il film The Iron Lady non l’ho ancora visto, ma questa settimana andrò sicuramente a gustarmelo. Comunque sono convinto che prima di arrivare ad una situazione così  grave si possono fare molte cose. In una circostanza talmente delicata si deve continuare a trattare per arrivare ad un accordo diplomatico.

Lei in questi ultimi tempi avrà avuto molti contatti con il cinema italiano, lo rivedremo prossimamente in qualche ruolo nel nostro Paese?

Non so ancora, non ne voglio parlare, forse, se ti va, tra un mese potrò dirti qualcosa di più.


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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Roberta_84 il 11/02/2012 23:14:00

    Ho letto quest'intervista con molto interesse, apprezzando la qualità e la varietà delle domande ma anche la profondità e la lucidità delle risposte che non mi sarei aspettata da un ragazzo molto giovane che però sembra mantenere la testa sulle spalle nonostante il successo. Non resta che augurargli un grande in bocca al lupo per le sue esperienze presenti e future!

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