La giornata politica vista da Vincenzo Pacifici

Accordi fra Renzi, alleati e opposizioni sempre più nebulosi, però è chiaro che l’Italia quanto a previsioni va meglio solo di Cipro

di Vincenzo Pacifici

Accordi fra Renzi, alleati e opposizioni sempre più nebulosi, però è chiaro che l’Italia quanto a previsioni va meglio solo di Cipro

Giorgio Squinzi

Attendiamo, dopo la resa di “Pippo spacca” alla minoranza del suo partito (i sindacati sono ancora insoddisfatti) sull’articolo 18 del Jobs Act, un intervento chiaro e circostanziato del presidente della Confindustria Squinzi, non ancora pervenuto forse perché alle prese con il …. Sassuolo. E’ stato reintrodotto il diritto al reintegro per i licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare. Le novità, niente altro che l’accoglimento di un documento approvato dalla direzione del PD, saranno introdotte alla Camera, incredibile a dirsi, almeno per il momento, senza l’imposizione della fiducia per tornare al Senato e varare definitivamente il provvedimento.

Almeno ieri è stata furiosa la reazione dell’NCD con l’ex socialista Sacconi, bistrattato prima dalla Boschi poi dallo “statista presidente del Consiglio”, che, non contento, con la sua abituale tracotanza, ha irriso i poverini, preannunziando un vertice di maggioranza per la estate o l’autunno del 2017, in vicinanza delle strombazzate elezioni . La curiosità, non l’interesse, sulle decisioni e sulla sorte del minipartito di Alfano è forte anche per conoscere l’atteggiamento degli ex AN finiti da quelle parti.

Michele Ainis sul “Corriere”  ha denunziato in termini espliciti e pesanti l’obliquità e l’opacità degli accordi, che animano la politica italiana. Il patto del Nazareno, da nessun comune mortale mai conosciuto nella sua integrità, è stato riverniciato ma solo parzialmente l’altro giorno, rinviando il punto dolente e caratterizzante della soglia ed Ainis ha fatto notare che per raggiungere il premio di maggioranza, la lista sarà in realtà un cartello, una coalizione mascherata, così da realizzare “il matrimonio falso” e garantire, all’indomani del voto, una “baruffa sincera”.

   Secondo dati diffusi dall’Istat per il 13° trimestre consecutivo si deve lamentare la mancata crescita del Pil (nel III trimestre dell’anno ha segnato un arretramento dello 0,1%), così da ritornare ai livelli del 2000. Se nel IV trimestre si registrerà una crescita zero, il Pil per il 2014 sarà in contrazione dello 0,4%. A quotidiana conferma degli errori e delle manchevolezze dell’esecutivo nostrano, va segnalato che la Francia e la Germania hanno registrato un incremento dello stesso indicatore per gli aumentati consumi delle famiglie, non beneficiate dalla mortificante elemosina degli 80 euro. 

Al Cavaliere, impegnato con il bilancino del farmacista sulle percentuali delle soglie, consigliamo di fare tesoro dell’allarmante ma fondato articolo di Francesco Forte, di cui si dovrebbe fare forte per tornare a guardare agli interessi dei cittadini. Ecco l’inizio eloquente: “Il Catasto patrimoniale degli immobili, che il governo vara mediante un’apposita Commissione, non è, come si vuole fare credere, un puro strumento tecnico di aggiornamento dei valori catastali, ma un nuovo strumento di tortura del contribuente. C’è, in idea del Catasto, un messaggio ideologico politico pericoloso: la tassazione dei patrimoni, anche indipendentemente dal reddito che se trae “. E a chi crede, illudendosi sulla fiaba della posizione politica autentica del boy scout, Forte rammenta che “anche con Matteo Renzi, il governo a guida Pd ha, come vessillo, la tassazione patrimoniale diffusa”.

   Mentre sul lato destro dello schieramento politico non si segnala altro che attenzione alle questioni locali e silenzio desolante sui temi nazionali, è apparsa una notizia, che non può che lasciare preoccupati: si parla di una conversione o meglio di un ritorno di Pannella alla fede. Il sottoscritto, non certo isolato, si crede in dovere di anticipare che “non ucciderà davvero il vitello grasso”, anzi ricorderà i guai ed i guasti morali e sociali causati dalla predicazione, incautamente raccolta ed accettata, del vecchio “Giacinto”. 

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