La giornata politica vista da Vincenzo Pacifici

Si parla di riforme per sistemare il bilancio, ma le Regioni se ne fregano e continuano a spendere. Mogherini verso il ruolo di Lady Pesc

di Vincenzo Pacifici

Si parla di riforme per sistemare il bilancio, ma le Regioni se ne fregano e continuano a spendere. Mogherini verso il ruolo di Lady Pesc

Mogherini, lady Pesc?

Dato che la cronaca della giornata domenicale non reca notizie delle meditazioni di Berlusconi sulla situazione cosmica e non  riferisce di alcuna iniziativa epica del pupo di Pontassieve, non è affatto inutile volgere l’attenzione ad un tema, esistente ben prima del varo della Costituzione oltre 66 anni or sono, con le Regioni a statuto speciale, divenuto sin dal suo sorgere un problema sempre più gravoso ed ora insostenibile, quello delle Regioni.

In questi ultimi anni non sono mancati scandali sui consiglieri superpagati, sui rimborsi di spese fantasiosi su contributi a gruppi consiliari dilapidati in spese di incredibile disonestà o di incredibile spudoratezza. Il caso eclatante, spesso citato ad esempio, è quello del Lazio con Franco Fiorito e la dormiente Renata Polverini.

Ma lo scandalo vero e sostanziale sul quale non si è fatto alcun passo e non si é posto alcun freno è quello dei bilanci. I consigli regionali costano per difetto circa 1 miliardo l’anno, una cifra di molto vicina a quella della Camera dei deputati. I compensi lordi raggiungono i 230 milioni, le spese per pensioni e vitalizi dei consiglieri toccano 170 milioni mentre i contributi ai gruppi consiliari pesano per 100. Le regioni più costose risultano la Sicilia ed il Lazio, al centro della cronaca per i costanti episodi di mala gestione. Gli emolumenti lordi a ciascuno dei 1117 consiglieri ammontano  ad una somma di poco superiore ai 200 mila euro, con le punte minime (118 mila e 140 mila) in Emilia Romana ed in Valle d’Aosta e le massime (270 mila e 281 mila) nel Lazio ed in Calabria.   

Si spendono annualmente in media 875 mila euro per consigliere, passando dai 410 mila della Valle d’Aosta e i 415 mila del Trentino al milione di euro del Piemonte, al milione e 500 mila della Calabria per raggiungere il culmine del milione e 700 mila della Sicilia, consegnata, come ben ricordiamo, da Berlusconi alla sinistra estrema di Crocetta dopo il boicottaggio della candidatura dell’ottimo Musumeci. Il Cesare di Arcore, ritenendosi sempre infallibile ed intoccabile, aveva commesso lo stesso errore in Puglia, dove, per impedire il successo di Adriana Poli Bortone, scelse un candidato debole con il conseguente decollo di Vendola.

E’ il sistema, comunque, al di là degli infiniti scandali, ad essere negativo ed improvvido, tanto che sono stati segnalati in questi ultimi giorni nuovi fatti di malcostume, contro cui nessuno si sogna di agire, a cominciare dal presidente del Consiglio, che non lavora altro che per ampliare le proprie satrapie, certo dell’inconsistenza e dell’inesistenza degli antagonisti. Sono da segnalare i casi registrati nelle sempre più diffuse rosse. Un quotidiano genovese ha denunziato la prodigalità della Regione Liguria, capace di assegnare con una percentuale prossima al 100% e motivazioni vaghe e generiche il premio di produttività ai suoi 9 direttori generali. In barba al tanto strombazzato spendig review i 118 dirigenti della Regione, culla del boy scout, hanno ottenuto nel 2014 un premio di 16.457 euro (+2.567 rispetto al 20139. In Emilia Romagna, la terra del sottosegretario Del Rio, secondo alcuni il vero presidente del Consiglio, i premi per i 184 dirigenti (+24 rispetto al 2013) sono cresciuti di 600 mila euro.

Tutto tace e nel supereffervescente esecutivo della politica del risparmio non si parla più. Perché, primo esempio, non si provvede all’eliminazione radicale delle Comunità montane, inutili e dispendiose,  e alla vendita degli immobili incautamente acquistati?

D’altro verso non continuano a mancare da parte di Berlusconi e dei suoi esempi di altruismo, del tutto gratuito, ed assolutamente immeritati ed ingiustificati. Renato Brunetta, preoccupato per l’autunno infernale alle porte, ha garantito la lealtà ed il senso di responsabilità di FI, chiamando tutti a "una maggiore coesione nazionale". L’ex falco è sicuro che il pifferaio, intento soltanto alle pagliacciate delle docce gelate e alla sistemazione dei suoi gregari (la Mogherini), comprenda la drammaticità del quadro e sia animato da sentimenti di analogo tenore? Chissà che invece non miri ad alleati, da scaricare appena possibile, disposti a "togliere le castagne dal fuoco". Ha voluto e ben sappiamo come l’abbia ottenuta, la bicicletta, che pedali, operi e concretizzi!

                                   

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 26/08/2014 12:59:20

    Il professor Vincenzo Pacifici sopperisce alla mancanza di informazione controcorrente sulla stampa italica, compresa quella del cosiddetto centrodestra. Non mi pare proprio che gli italiani saranno felici e non penseranno ad altro se Federica Mogherini diventa "Lady Pesc", che poi non conta niente, come anela il solito Renzi. Tra l'altro sul fronte Ue la vicenda francese cancella l'ipotesi di un'alleanza Francia- Italia, già ventilata all'indomani della vittoria di Hollande, con Bersani imperante, come incaricato di guidare il governo, poi tramontato e poi continuata con Renzi imperante, per scardinare le teorie della Merkel sull'austerità. Nel frattempo Renzi viene vezzeggiato dal nuovo centro destra e dalla stessa Forza Italia, che, tramite Brunetta ogni giorno "canta serenate". Nel frattempo, guarda caso, i problemi dell'Italia legati al rilancio dell'economia segnano il passo.

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