La giornata politica vista da Vincenzo pacifici

Nodi che vengono al pettine: Nessuno crede più a Renzi ... tranne Berlusconi

di Vincenzo Pacifici

Nodi che vengono al pettine: Nessuno crede più a Renzi ... tranne Berlusconi

Un tempo, decenni or sono, negli anni Sessanta, prima che della scuola fosse portata avanti da parte dei tanti democristiani la devastazione, completata poi negli anni Novanta, si diceva, all’epilogo di una marachella conclusa negativamente, da parte dei nostri genitori "hai voluto la bicicletta, adesso pedala!". Lo stesso possiamo dire di fronte alle notizie riguardanti il PIL. Il dittatorello di Pontassieve ha conquistato il titolo interplanetario di campione dell’imprevidenza, dell’impreparazione, dell’immaturità. Il più sprovveduto pater familias, piuttosto che avventurarsi ed impegnarsi nella riforma del Senato, se non inutile, alla prova dei fatti del tutto intempestiva, avrebbe impegnato le proprie forze nella ricerca e nel varo delle terapie idonee a fronteggiare e circoscrivere la recessione.

In tutto questo quadro, se irrita l’ordine impartito dal silurando Padoan ai cittadini, di "spendere" gli 80 euro generosamente concessi, dando così platealmente ragione alla denunzia della Confcommercio, irrisa dal pifferaio toscano, se offre il segno del livello di amor patrio la soddisfazione di Lupi per l’ennesima azienda colonizzata dagli stranieri, non sorprende, come maliziosamente anticipato giorni or sono dal sottoscritto, il salvagente generosamente lanciato dal Cavaliere, all’oscuro delle posizioni interne al partito assunte dai lettori di un giornale d’area  fra i 'falchi' (59%), e per il resto equamente divisi tra  le 'colombe' e gli 'attendisti'.

Questo infatti è il titolo di apertura del foglio di famiglia: «Allarme economia. Sos Italia, appesi al patto. L’Istat certifica: siamo in recessione. Torna l’incubo borse. Renzi – Berlusconi, incontro ok: subito le riforme per non affondare». Trascurata e non commentata,  per essere buoni, un’affermazione nell’articolo di fondo, per una volta non di Sallusti, impegnato altrove ad impartire lezioni di autonomia critica, nella quale si attribuisce la patente di buon senso al premier, sconfitto "per paura del senso comune [?]", raccogliamo il titolo esplicito di una pagina interna: «Il Cav rassicura Matteo: pronti al sostegno anche nell’economia. Ma Berlusconi esclude l’ingresso in maggioranza: su crescita e valutiamo caso per caso».

Lo statista lombardo ignora o non ricorda che il suo amico toscano, non Verdini -Machiavelli, ma l’altro più giovane dispone alla Camera (corre voce che i benemeriti consiglieri regionali saranno chiamati a votare ad ottobre - di quale anno ?- per il cosiddetto Senato delle autonomie) di una larga maggioranza, cui non serviranno, dato l’uso ormai consolidato della fiducia blindata, appoggi più o  meno umanitari, dettati dalla tutela del bene collettivo. Stia tranquillo il portavoce Toti, il venditore di pentole provvederà da solo a sfornare misure deleterie, come, ad esempio, il taglio delle detrazioni e non delle spese. Nel frattempo prende per i suoi errori e per le sue smargiassate sonori ceffoni da Draghi e da Bersani.

Una carrellata sulla stampa quotidiana attribuisce senza equivoci l’Oscar del filorenzismo al giornale di via Negri

«Libero» parla di una sorta di cabina regia ombra, prospettata da Berlusconi, che non ha perduto occasione per reclamizzare la propria competenza in politica estera (Russa e Libia) e per confermare la propria contrarietà alle preferenze e all’uninominale. Il «Corriere della Sera» parla di recessione peggiore del previsto, mentre il «Sole – 24 ore» riporta che a detta dell’UE "ci sarà impatto sui conti" e «Repubblica» ammette  che con il PIL sotto zero "torna la recessione".   Brutale ma efficace il titolo del quotidiano leghista: "Polverizzate le illusioni del Premier". «Il Tempo» sintetizza: "Silvio offre a Renzi il soccorso" e avverte di una decisione parlamentare, taciuta dagli organi di stampa. 

Il 12 ottobre prossimo, con consultazioni di II grado, i consiglieri ed i Sindaci delle Province commissariate o scadute (8 metropolitane, tra cui la povera Roma, che avrà come presidente di diritto Marino, del cui avvento i cittadini dovranno essere perpetuamente grati ad Alemanno, + altre 29) eleggeranno i nuovi consessi destinati alla piena funzionalità, compreso il potere delle nuove assunzioni. Nessun commento!

Una parola sull’assordante silenzio del settore, che rivendica, litigandosela, l’etichetta di destra. Mentre Storace tace sul PIL e preferisce circoscrivere il proprio "fondo" odierno alla denunzia della decisione del sindaco di Pescara, eletto in virtù del sacrificio paterno (il giudice Alessandrini), di cancellare l’intitolazione di una via al piccolo vate, trascurato ed ignorato, Gabriele d’Annunzio, la Meloni dal suo microcosmo critica senza però essere ascoltata. Se non abbandoneranno le posizioni di scontro quasi quotidiano e passeranno finalmente al confronto sereno e pacato, personalmente li vedo destinati, come i famosi volatili di Renzo Tramaglino (è meglio precisare il cognome), al pentolone della villa di Arcore. 

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 08/08/2014 16:17:13

    Sto perorando la causa che si arrivi al duo Berlusconi-Renzi, con la condizione che se non risolvono i problemi d'Italia si ritirino poi a vita privata, senza più fare politica. Berlusconi infatti non passa giorno che faccia serenate in tal senso a Renzi, l'ultima è legata alle dichiarazioni di Draghi, che continua a chiedere le riforme strutturali, come quando era governatore della Banca d'Italia.

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