Editoriale

L'accidia, questa sconosciuta, che divide gli «Innamorati dell'Italia» dalla lingua italiana

Uno slogan infelice che certifica l'ormai dilagante ignoranza enfatizzata dalla supponenza

Dalmazio Frau

di Dalmazio Frau

esi fa un amico mi ha invitato ad assistere ad una sorta di “convenscion” dell’allora neonato “Esercito di Silvio”. Siccome io sono avventuroso come Indiana Jones, ci sono andato. Invece che ritrovarmi in un tanto paventato raduno paramilitare mi sono invece riscoperto in una kermesse che sembrava piuttosto La Corrida ma senza Corrado né Gerry Scotti.

Pazienza, mi sono detto.

L’altro giorno lo stesso amico mi chiama, molto cortesemente come suo costume, per invitarmi ad un incontro organizzato da una nuova formazione fiancheggiatrice di Forza Italia: si chiama “Innamorati dell’Italia”. Si dicono essere “Un gruppo trasversale, che vuole coinvolgere tutti quelli che oggi, ancora, si ritengono innamorati del proprio Paese, e ne vogliono risollevare le sorti”.

Sembrerebbe un’iniziativa lodevole.

Purtroppo un impegno di lavoro mi ha costretto a dover declinare il gentilissimo invito e quindi non ho potuto presenziare all’incontro pubblico.

Curioso come un gatto, bramoso di saperne di più, sono poi andato a cercare ulteriori notizie in rete su quanto stiano o vogliano fare gli “Innamorati dell’Italia”.

Innanzitutto devo confessare che il simbolo mi fa un po’ sorridere, mi fa quasi tenerezza nella sua ingenuità, di tante, innumerevoli idee che si sarebbero potute avere ed attuare relativamente all’”amore” per il nostro paese si è scelta quella più ovvia, scontata e banale: un cuore tricolore. Evviva la Fantasia e l’originalità! Non importa, mi dico, andiamo avanti.

Il fatto è che dentro al cuore leggo: “L’AMORE UNISCE E COSTRUISCE”,  fin qua tutto bene, poi sotto in evidente contrapposizione dialettica, in antitesi insomma (se scrivo troppo difficile ditemelo per favore ché non vorrei procurare degli ictus a nessuno ), “L’ACCIDIA DIVIDE E DEMOLISCE”.

Alt. Fermo. Resto per un istante perplesso. Rileggo. Sì l’hanno proprio scritto così. Rileggo incredulo. Lo faccio leggere a mia moglie. Ride. Lo invio ad alcuni amici. Stesso risultato. Allora ho letto bene: “L’AMORE UNISCE E COSTRUISCE – L’ACCIDIA DIVIDE E DEMOLISCE”. L’”accidia”? Il vituperato vizio tipico di tanti da far loro meritare un posto in Purgatorio secondo Dante; il turpe peccato dei monaci medievali cosa farebbe? “Divide  e demolisce”.

Mi sorge un dubbio. Ma no, non può essere… non è possibile che il creativo, il “copy” come si chiama in gergo, che ha ideato lo slogan abbia preso una simile cantonata.

Eppure lo stesso Silvio, che ama ogni tanto farcire il suo eloquio di formule desuete (chi ricorda il suo “mi consenta” dove chiunque altro avrebbe detto un più banale “mi permetta”?) aveva invece pubblicamente – e giustamente - affermato che L’AMORE UNISCE E L’ODIO DIVIDE”.

Sì perché in contrapposizione alla parola AMORE esiste la parola ODIO, non ACCIDIA che è tutt’altra cosa. Andatevelo a cercare su un dizionario, va bene anche Wikipedia. Forse ai nostri amici, mossi di certo da quelle migliori intenzioni che sovente lastricano la strada per gli inferi, scrivere “L’AMORE UNISCE E COSTRUISCE – L’ODIO DIVIDE E DEMOLISCE” sarà sembrato troppo banale, quindi hanno cercato una parola insolita, desueta appunto, appartenente ad un lessico antico senza però conoscerne evidentemente il significato. O forse volevano scrivere la seguente frase il cui senso mi sfugge : “L’AMORE UNISCE E COSTRUISCE – LA PIGRIZIA DIVIDE E DEMOLISCE”? Cosa c’entra l’Accidia contrapposta all’Amore?

L’Accidia si confronta con l’Agire. Accidioso non è colui che odia qualcun altro, ma colui che si abbandona al non fare nulla, lasciandosi stancamente vivere nell’indolenza. L’Accidia è l’indifferenza, quindi si contrappone all’Interessamento, non all’Amore.

Allora mi permetto di suggerire agli amici “Innamorati”, e lo dico loro con simpatia, di cominciare innanzitutto a voler amare, e dunque conoscere, e perciò difendere, uno dei beni più preziosi dell’Italia: la sua lingua. La lingua di Dante, di Petrarca, Boccaccio, di Manzoni e Ugo Foscolo, il bel parlare di Pascoli e di Papini.

Perché, amici miei “Innamorati dell’Italia”, ricordate che sì L’AMORE UNISCE, ma l’ignoranza della lingua devasta, perciò cominciamo da lì a salvare, con Amore appunto, questo paese.

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da Alessio Berni il 21/07/2014 09:59:42

    Ringrazio personalmente e a nome degli “Innamorati dell’Italia”, il dott. Frau per cotanta attenzione e osservazione. Cerchiamo sempre di fare molta attenzione nell’uso della nostra amata lingua italiana, che a più riprese difendiamo a discapito di tutti quegli anglicismi che tanto invadono il nostro modo di comunicare. Riguardo alla Sua osservazione e preziosa attenzione, riteniamo opportuno replicare, proprio come precisato dal Sig. Claudio Lanzi, che il concetto espresso nel nostro messaggio, vuol evidenziare l'amore come azione positiva, che si contrappone all'accidia quale atteggiamento negativo, che niente costruisce e nulla produce. Il non aver usato odio, è stato volutamente deciso, in quanto la nostra missione non è tanto quella di contrapporre futili ed anacronistici contrapposizioni ideologiche, bensì quella di stimolare l’azione a favore del proprio paese. Detto questo ringraziamo sentitamente per la Sua attenzione e con l’augurio che abbia potuto apprezzare i contenuti invece espressi in occasione del nostro incontro. Grazie ancora…un saluto, un sorriso Alessio Berni

  • Inserito da Claudio Lanzi il 20/07/2014 14:11:33

    Sei stato fin troppo benevolo. Però credo di comprendere lo spirito del... "creativo" che ha composto lo slogan. Forse ha identificato amore con azione e accidia con non azione. A parte il bisticcio semantico, conoscendo un pochino la strana e utopica confusione che aleggia nell'ambiente destrorzo, credo proprio che l'intenzione sia stata questa. E se è stata questa non mi compiaccio affatto. In quanto di azioni ne sono state fatte fin troppe da parte di coloro che, se fossero stati un po' più... accidiosi, avrebbero sicuramente fatto meno danni.

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