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Il Poemetto

Sonetto Stellare... con tecnica astrusa

Una variazione della tecnica vista la possiamo attuare con un libro completo sul futurismo, un libro ove siano almeno riportati molti, se non tutti, i fulminanti titoli delle opere futuriste...

di Piccolo da Chioggia

Sonetto Stellare... con tecnica astrusa

Si era addirittura indicata la tecnica astrusa per comporre un poemetto nuovo: quella di prendere un articolo di giornale della lunghezza che si vuol dare al poemetto, ritagliare tutte le parole, i ritagli porre in una bottiglia, agitare dolcemente ed estrarre uno per uno i ritagli da trascrivere nell’ordine di estrazione su di un foglio.

Per risultato si ha il poemetto. Una variazione della tecnica vista la possiamo attuare con un libro completo sul futurismo, un libro ove siano almeno riportati molti, se non tutti, i fulminanti titoli delle opere futuriste: in poesia, racconti o teatro. L’idea, o più esattamente la presunzione, è che di un opera, quanto vi sia di vero in essa deve tralucere dal titolo, e che quest’ultimo stia all’opera come nella dottrina omeopatica le varie diluizioni centesimali successive di un farmaco stanno al farmaco stesso. Queste diluizioni ràrefano in acqua distillata, e sempre di più fino a farla scomparire del tutto, la traccia fisica del principio attivo ottenendo quella dinamizzazione della potenza del medicamento che è uno dei canoni della dottrina. Maggiore è la diluizione centesimale, più elevata è la potenza del farmaco e ciò in contrasto colla grossolana evidenza cui gli inguaribili razionalisti dell’arte medica si aggrappano da oltre un secolo. Per un parallelo alquanto insolito gli allievi italiani di Hahnemann, nel definire questo procedimento di preparazione del farmaco, ricorrono appunto al termine dinamizzare la cui radice generava i derivati in uso continuo presso i futuristi.  Proviamo allora a comporre dei titoli che sono, qui, la diluizione centesimale e quindi la “potenza”, di opere futuriste cadute in oblìo. Per tema della composizione può valere quel quid di luminoso, cosmico agitato dall’utopia d’una conquista delle stelle che termina nell’ultima linea il fatidico manifesto del 1909. Un quadrato di titoli è in: Archi voltaici, Rarefazioni, Infinito e Firmamento. Connettiamoli in una traccia cristallina che cerchi di ravvivare per una volta ancora il ricordo di quella che è stata l’utopia più alta del futurismo e la sua più bella. Avremo questo stringato sonetto:   

come

archi voltaici

lontani

brillan le stelle

e sono

rarefazioni

di luce

nel gelo ardente

di un cristallo

immenso e jalino

teso all’ Infinito

e pure esteso in

firmamento

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