Oltre il palcoscenico

Firenze: la cultura è di scena al teatro della Pergola

E' ora il momento di una mostra dal titolo Il Teatro Italiano di Commedia in Commedia, dedicata alla preziosa arte della maschera e ad uno dei suoi indiscussi maestri: Giancarlo Santelli

di Domenico Del Nero

Firenze: la cultura è di scena al teatro della Pergola

Oltre il palcoscenico. Le attività di un grande teatro non si limitano alla pur fondamentale messa in scena degli spettacoli: certo questa resta la sua principale ragion d’essere, ma acquista ancora più fascino e sapore quanto è accompagnata da attività che meglio fanno entrare il pubblico nel laboratorio dell’attore, del regista e dell’autore.

Così il progetto Giovani cultura Lavoro, curato da Maurizio Scaparro e portato avanti dal teatro fiorentino della Pergola, vede in questi giorni una delle sue tappe più originali e interessanti.  Dopo quattro interessantissimi incontri, nello scorso dicembre, sulla Commedia dell’Arte e sulla sua tradizione più autentica ( che andava ben oltre frizzi e lazzi  più o meno dozzinali)  nell’ambito delle masterclass dedicate alle maestranze teatrali e alla specializzazione di giovani attori,  è il momento di una  mostra dal titolo Il teatro italiano di commedia in commedia, dedicata alla preziosa arte della maschera e ad uno dei suoi indiscussi maestri: Giancarlo Santelli, curata da lui stesso e da Maria Bellini. Santelli  è l’ultimo vero artista che si dedica alla costruzione di maschere in cuoio per il teatro. Ha lavorato con i più grandi attori e registi italiani come Mazzarella, Macario, Strehler, Puecher, Sbragia, Pugliese, Scaparro, De Filippo e Proietti. Ricercando una sua identità artistica e culturale, dal 1978 si dedica esclusivamente alla costruzione delle maschere e dei burattini, che custodisce nella sua casa laboratorio di Mentana.

Ospitata nella sala oro e visitabile (ingresso libero) in concomitanza con le aperture del teatro fino al giorno 8 marzo, la mostra  è di un interesse straordinario. La si potrebbe definire “l’albero genealogico della maschera” dalla commedia antica sino al Settecento. Si parte dall’Atellana,da quel “servo astuto” Maccus che è probabilmente l’antenato di Brighella, per giungere ai tipi fondamentali che davano vita ai personaggi di Aristofane, Plauto, Terenzio per arrivare al periodo d’oro della Commedia dell’Arte, quel Barocco vituperato da Goldoni prima (che pure me ripresa e adattò tante caratteristiche) e da Manzoni poi ma che fu per il teatro italiano un vero “secolo d’oro”.  

In una galleria che riunisce documenti, foto, locandine e manifesti,  le maschere tornano a mostrare i tratti di scena che le hanno rese famose: i Pulcinella indossati da Massimo Ranieri e Gigi Proietti affiancano quello realizzato per il Pulcinella di Stravinsky che Lino Troisi non riuscì a rappresentare. Li accompagnano l’Arlecchino realizzato per “L’imbroglio dei due ritratti” di Carlo Goldoni per la regia di Angelo Corti, il Capitan Fracassa di Theophile Gautier per la regia di Augusto Zucchi, le classiche Bautte veneziane de “La Vedova Scaltra” di Carlo Goldoni, sempre diretto da Zucchi, il Brighella del “Teatro Comico” di Carlo Goldoni diretto da Maurizio Scaparro. In mostra anche le maschere delle commedie plautine realizzate per l’Istituto del Dramma Antico di Siracusa sui calchi delle testine votive a Dioniso pervenute dagli scavi nella necropoli di Lipari. “Ho percorso tutto il repertorio teatrale moderno e antico, ho realizzato maschere per il balletto, per la lirica e la commedia. Per gli allestimenti di de Simone ho costruito tantissime maschere della tradizione popolare meridionale.   Poi ho lavorato per il teatro greco di Siracusa  (…) Io vivo le maschere e i personaggi vivono dentro di me. Per arrivare a questo, parto sempre dal testo, dalla letteratura, dalla drammaturgia” dichiara Santelli in una intervista. E  il risultato è davvero sorprendente: commediografi antichi e teatranti barocchi non avrebbero potuto desiderare di meglio.

Altre iniziative  in programma nel massimo teatro di prosa fiorentino: tra il 13 marzo e l’11 aprile libri a teatro a cura di Siro Ferrone e Renzo Guardenti, nell’ambito del dottorato interuniversitario Pegaso in Storia delle Arti e Storia dello Spettacolo: quattro interessantissimi appuntamenti (13-20, marzo, 4-11 aprile, ore 17,15) con volumi scritti nell’ultimo biennio che illustrano nuovi aspetti della storia del teatro, sempre con particolare attenzione alla commedia del’arte: in particolare l’ultimo, di Siro Ferrone, dedicato a La commedia dell’arte. Attrici ed attori italiani in Europa (XVI-XVIII secolo). Ed è ormai prossima la Notte degli scrittori, che si terrà Lunedì 10 marzo alle 20,45: un vero e proprio happening tra letteratura e teatro, con Carlo Bonini, Giancarlo de Cataldo, Diego de Silva, Francesco Piccolo e Wu Ming intervistati da Danilo di Termini, redattore della trasmissione Caterpillar di Rai 2.   Gli scrittori in questione si “racconteranno” al pubblico e leggeranno brani inediti scritti per l’occasione.  (Biglietti: posto unico 12 €)

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