I Libri di Totalità

Rassegna mensile di novità librarie. Gennaio 2014

di Mario  Bozzi Sentieri

Rassegna mensile di novità librarie. Gennaio 2014

POLITICA

Gian Marco Chiocci e Simone di Meo, De Magistris, il pubblico mistero – Biografia non autorizzata (Rubbettino, pagg.  462 Euro 15,00)

 

Vita, opere e miracoli di Luigi de Magistris, il pm dalle inchieste fallimentari, entrato in politica sull’onda lunga delle gazzette delle procure e dei centri sociali. Dagli esordi in magistratura alle indagini flopche hanno messo nel tritacarne mediatico-giudiziario presidenti del Consiglio, ministri, parlamentari, giornalisti, uomini dei servizi segreti, imprenditori, magistrati.

Tutta la verità nient’altro che la verità su una toga interessatapiù ai titoli di giornale che ai risultati in tribunale. Tutto certificato dallo studio di migliaia di carte processuali inedite, che restituiscono l’immagine di un pubblico ministero assai poco attento alle regole.

E ancora le elezioni a parlamentare europeo e, soprattutto, a sindaco di Napoli. Una carrellata di fallimenti amministrativi, politici, gestionali nel capoluogo campano culminata con il flop della lista Rivoluzione civile con Antonio Ingroia.

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Marco Gervasoni,   La guerra delle sinistre – Socialisti e comunisti dal ’68 a Tangentopoli   (Marsilio, pagg. 256, Euro 19,00)

Perché nell'Italia repubblicana la sinistra non ha - se non rarissimamente - espresso una premiership di governo? Perché è apparsa, rispetto a quanto avveniva in altri contesti europei, «figlia di un dio minore»? Mille sono le ragioni del fallimento, prima di tutto culturale, di una famiglia politica, che pure è stata oggetto di ammirazione, negli anni sessanta e settanta, da parte dei progressisti di altri paesi. In questo libro Marco Gervasoni fornisce un'interpretazione storica basata su quello che ritiene un fattore fondamentale per la débâcle della sinistra italiana: il peso abnorme esercitato dal comunismo, unito alla scarsa volontà, prima, e all'incapacità poi, dei socialisti di controbattere a questa egemonia. Da sempre viva, per ragioni sistemiche e ideologiche, la competizione tra le due sinistre, Psi e Pci, si inasprì davanti alla sfida culturale rappresentata da Bettino Craxi a cui il Pci reagì trasformando il segretario socialista nel principale dei propri nemici. Così, se per Craxi Enrico Berlinguer era un politico refrattario alla modernità; per il segretario Pci, il leader socialista era un «bandito politico». Due personalità carismatiche opposte tra loro tanto da far intravedere due Italie: irrimediabilmente in crisi (economica, morale e politica) quella di Berlinguer; dinamica e aperta al mercato e ai consumi, quella di Craxi. L'arma della demonizzazione dell'avversario politico, propria della propaganda comunista, fu brandita non solo contro Craxi, ma verso tutto il gruppo dirigente socialista, i suoi militanti e i suoi elettori con una violenza inaudita. Infine, dopo lo scoppio di Tangentopoli, gli eredi di un partito che non c'era più, il Pci, contribuiranno a eliminare politicamente il Psi, nonostante gli sforzi di alcuni - come Giorgio Napolitano da una parte e Giuliano Amato dall'altra - per impedire che da questa guerra rimanessero solo macerie. Il libro ripercorre quelle vicende attraverso le voci dei dirigenti e dei militanti, degli intellettuali e degli artisti (di un campo e dell'altro), delle pagine dei giornali (soprattutto «l'Unità» e l'«Avanti!»), dei settimanali («Rinascita» e «Mondoperaio») e delle testate satiriche («Tango» e «Cuore»), per rispondere ai tanti interrogativi ancora irrisolti.

MONDO

Paolo Sensini, Divide et impera (Mimesis, pagg. 322, Euro 24,00)

Che cosa sta succedendo nel Vicino e Medio Oriente? Perché quest'area nevralgica continua a essere l'epicentro dei più cruenti e sanguinosi conflitti che scuotono il mondo? Chi sono i protagonisti interni ed esterni che hanno contribuito a rendere tale zona la più instabile e turbolenta dalla metà del Novecento fino alla cosiddetta "Primavera araba" e oltre? A queste domande, come a diverse altre che vi sono strettamente legate (11 settembre 2001, terrorismo "islamista", politiche neo-securitarie, ruolo delle grandi lobby internazionali), risponde Paolo Sensini in questo suo nuovo libro che rappresenta in qualche modo il seguito e uno sviluppo ad ampio raggio di "Libia 2011", ossia del lavoro uscito in Italia che ha documentato in presa diretta ciò che stava realmente accadendo nelle "rivolte arabe". Dopo aver descritto le condizioni storico-sociali che hanno portato alla nascita degli Stati del Vicino e Medio Oriente con la caduta dell'Impero Ottomano, l'autore esamina quali sono i "grandi giochi" e la rete degli interessi mondiali che si sono scontrati e continuano tuttora a scontrarsi determinando i destini dell'area. 

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Andrea Turi e Andrea Pannocchia,  Grecia 2013: la crisi della Grecia raccontata dai suoi cittadini (Eclettica Edizioni, pagg. 276, Euro 16,00)

Reportage giornalistico compiuto nel corso di ventuno giorni trascorsi ad Atene e dintorni; un viaggio che nasce da un incontro quasi casuale fra due giornalisti/scrittori, una fotografa, un ragazzo greco che vive in Italia e si offre di tornare per tradurre e organizzare incontri.
Sono stati  intervistati  piccoli e medi imprenditori, disoccupati, persone molto povere e in qualche caso assistite da Onlus benefiche, direttori di Centri di tutela dell’infanzia.
E ancora commercianti, lavoratori dipendenti, pensionati, stranieri, simpatizzanti di Alba Dorata, vecchi partigiani comunisti, monaci ortodossi, liberi professionisti, giovani cameriere; e molti altri tipi umani.
A  loro  è stato chiesto perché è scoppiata la crisi, di chi sono le colpe, come è cambiata la loro vita, cosa pensano dell’Europa, dell’Euro, della troika, dei loro governanti, di se stessi, che futuro vedono per la loro Nazione, nell’antichità faro di civiltà, terra in cui sono nate la democrazia, il teatro, la filosofia e oggi lembo sofferente di un’Europa che sembra estranea, che per alcuni ha tradito la Grecia e per altri sta sperimentando sui greci un nuovo modello di sviluppo dettato dalla finanza internazionale.

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Garcia Blanca J.,  Il potere occulto dell’industria della sanità (Macro, pagg. 448, Euro 18,00)

 La verità sui meccanismi di controllo della case farmaceutiche. In questo libro l’autore analizza in maniera chiara e dettagliata il sistema medico ufficiale internazionale, che ha come obiettivo principale il controllo su tutta l’umanità. L’autore ci spiega, inoltre, come il mercato controlli la ricerca, le pubblicazioni specializzate, la diffusione massiccia di notizie correlate alla salute e un’enorme quantità di ONG che lavorano in questo campo. Le conseguenze di questo tipo di organizzazione “sanitaria” sono la disumanizzazione della salute e la medicalizzazione dell’esistenza con scopi utilitaristici.

ECONOMIA

                      

Andrea Bizzocchi, Pecore da tosare. La sopravvivenza tra banche, crisi e truffe (Punto d’incontro, pagg. 144,  Euro 7,90)

Che razza di crisi è se non mancano materie prime, mezzi di produzione e forza lavoro, nonostante l'alto tasso di disoccupazione? Eppure qualcosa manca. Cosa? Il denaro, la liquidità. Quando la gente dice: "I soldi sono finiti", coglie esattamente nel segno. Però non si chiede: "Perché mancano i soldi? Cosa significa che mancano i soldi? Chi li fa mancare?" La crisi e i disastri socio-economici che stiamo vivendo non cadono dal cielo, ma nascono dalla natura stessa della moneta e in essa proliferano. Una moneta accettata come debito non potrà mai estinguere l'interesse che deve. Il denaro circolante infatti sarà sempre inferiore alla somma del capitale e dell'interesse da restituire. E l'aumento esponenziale del debito fa sì che contestualmente aumenti anche la quota di ricchezza (pubblica e privata) da destinare al sistema bancario, che continua a creare denaro a costo zero, senza alcuna copertura né convertibilità della moneta emessa. Un meccanismo spietato e subdolo che sta riducendo i popoli in schiavitù. Ma così come non è schiavo colui che ha le catene ai piedi, bensì chi non è in grado di immaginarsi la libertà, così noi, per ridare dignità alle nostre vite, possiamo lottare per riconquistare questa libertà perduta.

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Carmelo Ferlito, Economica fenice - Dalla Crisi alla Rinascenza  (Solfanelli, pagg. 328, Euro 22,00)

 A distanza di diversi anni dallo scoppio della più grave crisi economica del secondo dopoguerra, il mondo politico-economico si dimena alla ricerca di una soluzione che non appare dietro l’angolo. "Economica Fenice" è il tentativo di dare una spiegazione globale alla grande crisi di cui il mondo occidentale sta facendo esperienza sin dal 2007. La crisi è stata spiegata, di volta in volta, come un fenomeno finanziario, legato al debito o alla valuta. Tuttavia, l’autore spiega come noi dovremmo guardare alla crisi come ad un globale fenomeno di natura più generalmente economica. Gli aspetti finanziario, debitorio e valutario sono tutti correlati l’un l’altro, ma da soli non bastano a spiegare le radici di uno sviluppo economico che procede con moto ondulatorio, alternando crescita e depressioni.
Attraverso una profonda analisi di natura metodologica, l’autore chiarisce perché gli economisti contemporanei non siano in grado di capire la reale natura della crisi, limitandosi a coglierne solo alcuni aspetti marginali. Inoltre, riferendosi a grandi economisti del passato quali Schumpeter, Spiethoff, Mises e Hayek, l’autore tenta di edificare una nuova teoria integrata dei cicli economici, capace di tener conto di elementi positivi di diversi approcci.
 Dopo aver edificato la propria impalcatura teorica, l’autore delinea le ragioni del perché un’economia di reale libero mercato possa contribuire a sviluppare un sistema economico caratterizzato da crescita sostenibile, mentre ogni grado di pianificazione economica non lo sia. Infine, nel volume possiamo trovare una spiegazione del perché, a detta dell’autore, oggi l’Europa non dovrebbe abbandonare la valuta unica. L’autore cerca inoltre di delineare una via d’uscita dal presente pantano economico, sottolineando come soltanto un mutamento radicale verso una società di reale libero mercato possa permettere al sistema, attraverso un doloroso riaggiustamento, di camminare verso la luce.

SCIENZA POLITICA

Francesco Ingravalle, Che cos’è la storia delle dottrine politiche ?  (Maggioli, pagg. 120, Euro 11,50)

Il volumetto nasce dal desiderio di raccogliere le risposte alle domande più ricorrenti degli studenti alle prese con il primo contatto con la scienza della politica. Esso nasce, dunque, da esperienze didattiche di base  e si addentra nei meandri della metodologia e della filosofia della ricerca, quale  accompagnamento nello studio di qualsiasi manuale. Si tratta, dunque, di un sussidio utile quanto pratico. La struttura stessa del lavoro ne mostra la funzione sussidiaria: nel capitolo 1 (Che cos'è la storia delle dottrine politiche") si cerca di abbozzare una definizione elementare della disciplina orientando a costruirla sulla base della Storia della disciplina con particolare riferimento all'Italia (cap. 2). Il capitolo 3 è dedicato ai classici del pensiero politico e alla domanda su che cosa sia un classico del pensiero politico (Il canone degli scrittori politici). Il capitolo 4 descrive invece il lavoro dello storico della dottrine politiche (Che cosa fa lo storico delle dottrine politiche"). Infine, si cerca di delineare gli ambiti di dialogo con le altre scienze che hanno come oggetto la vita dell'uomo in comunità (cap. 5: Storia delle dottrine politiche e altre storie). Conclude il volumetto un capitolo di bibliografia sommaria.

TEMPI MODERNI

Renzo Puccetti, I veleni della contraccezione (ESD, pagg. 415, Euro 25,00)

La pillola contraccettiva ha rivoluzionato la società, ha sconvolto gli equilibri demografici, ha rotto l’unità della dottrina cristiana ed ha lacerato la Chiesa Cattolica in un confronto senza esclusione di colpi. Il libro narra la scoperta della pillola, il suo sviluppo e la diffusione, le lobbies del controllo demografico, la risposta dei metodi naturali, la battaglia tra vescovi, teologi, medici, associazioni di laici, il ruolo di Paolo VI, lo scontro sulla contraccezione negli anni che precedettero e seguirono il Concilio Vaticano II, la redazione dell’Humanae vitae, la fedeltà e la ribellione al Papa. Ed ancora la dottrina dei padri della Chiesa, lo strappo degli anglicani, il Magistero dei pontefici, le mosse di Giovanni Paolo II, l’insegnamento di Benedetto XVI, le conseguenze della diffusione della mentalità contraccettiva sulla famiglia e la società. Per la prima volta in lingua italiana la ricostruzione dettagliata dei fatti e l’analisi scientifica degli effetti realizzata attraverso un’imponente analisi bibliografica. Un testo di riferimento per gli studiosi che narra il tentativo di cambiare la dottrina cattolica sul matrimonio e la contraccezione e con essa, potenzialmente, l’intero volto della Chiesa, raccontato in modo semplice ed avvincente anche per il lettore comune. 

PENSIERO FORTE

Gennaro Malgieri, Lessico inattuale.Un conservatore davanti al pensiero unico (Minerva edizioni, pagg. 200, Euro 15,00).

Austerità, Crisi, Depressione, Indignazione, Gossip, Pandemia, Partiti: queste sono solo alcune delle parole che Gennaro Malgieri analizza all’interno di questo dizionario sociale e ideale. Parole che esprimono idee, ma quando queste s’impoveriscono anche le prime assumono connotazioni anomale, con conseguenze negative per la comprensione dei fenomeni sociali, culturali e politici del mondo contemporaneo.
Con lo spirito critico di chi vuole riordinare concetti e idee sviliti e falsificati dal susseguirsi di eventi, fatti e persone privi di qualsiasi onestà, l’Autore rivisita le parole indagate, attingendo di frequente ad esperienze personali che contribuiscono ad esemplificare i concetti: «L’intento è scopertamente e provocatoriamente ideologico nella speranza più di irritare che di compiacere».

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Sandro Giovannini,  …Come vacuità e destino – Saggi letterari e metapolitici (NovAntico, pagg. 400, Euro 24,00)

 Con questo nuovo libro di saggi letterari e metapolitici Sandro Giovannini prolunga la ricerca già iniziata con “L’armonioso fine”, edito nel 2005 dalla SEB, e segue lo stesso schema suddiviso in una parte storicamente ed evocatoriamente organica (Memoria), in una strettamente e dialetticamente legata ai testi (Confronto), ed in una terza più aperta alle sollecitazioni ed alle utopie del nostro tempo (Speranza). Gli autori considerati sono molti come molte le dediche ad amici e corrispondenti intellettuali.  La caratteristica precipua è un puntuale esame dialettico, sia degli autori amati che di quelli necessariamente frequentati in una sintesi che cerca di rappresentare uno sguardo verso il passato, una lettura di alcune scritture del presente  ed una linea interpretativa di alcun potenzialità future, il tutto con una tecnica inclusiva e di reale confronto fenomenologico.

FILOSOFIA

Armando Torno, Elogio delle illusioni (Bompiani, pagg. 132 , Euro 10,00)

Le illusioni  - ci dice Armando Torno - aiutano a vivere.  Ogni giorno esse ci accompagnano. Appaiono in noi discretamente, aumentando in ogni momento, prendendo forma nelle nostre azioni o nei progetti che senza requie elaboriamo; anzi, talvolta si vestono di sogni e ci scortano, tenendo lontani gli incubi, durante il sonno. Con esse amiamo e odiamo, la loro fedele presenza ci porta dal pianto al riso, ci induce a credere o a rifiutare qualcosa; e viceversa. Senza di esse la noia o la paura ci assalirebbero. Senza di esse non ci sarebbero i grandi sentimenti come l’amore o le passioni che si concentrano in una gara sportiva, nessuno tenterebbe un’impresa; le stesse religioni avrebbero  ben poco successo, anzi sarebbe persino difficile uscire di casa la mattina. Per ghermirle spendiamo il nostro tempo, l'esistenza che ci è stata donata. Ogni uomo si è illuso o forse è soprattutto un illuso. Da sempre. E continuerà a esserlo.

TRADIZIONE

Ananda K. Coomaraswamy,  Tempo ed eternità (Mediterranee, pagg. 192,   Euro 17,50)

Tempo ed eternità" è considerato il testamento spirituale di Ananda K. Coomaraswamy. In questo volume egli affronta gli argomenti chiave della dottrina e della cultura di ogni popolo, il Tempo e l'Eterno, argomenti sui quali egli aveva lavorato tutta la vita ma che solo pochi mesi prima di morire raccolse in forma di libro. Coomaraswamy, nei cinque capitoli di cui è costituita l'opera, rintraccia le concezioni base del Tempo e dell'Eterno all'interno dell'Induismo, del Buddhismo, della Grecia classica, dell'Islam, del Cristianesimo e del pensiero moderno. La sua scrupolosa e attenta analisi dei testi e delle citazioni è supportata da una preparazione culturale sulle dottrine e le religioni che difficilmente trova eguali: i dati e le informazioni contenute in questo libro sono fondamentali per qualsiasi studio che voglia incamminarsi sulla strada del Tempo e dell'Eternità. In Appendice una silloge di pensieri in forma di aforismi attinti dagli scritti dell'autore.

STORIA

David Nicolle, Tattiche dell’Europa medievale  (Libreria Editrice Goriziana, pagg. 211, Euro 20,00)

Questo libro spiega i diversi sviluppi delle tattiche europee altomedievali, ben lontane dall'assomigliare al caos indisciplinato che in genere si immagina. Tratteggia il declino della cavalleria come arma vincente in battaglia nei regni "barbari" che sostituirono l'impero romano d'Occidente, e la sua sopravvivenza negli eserciti misti dell'impero bizantino. Segue poi la rinascita della cavalleria e della fanteria a cavallo sotto i carolingi nel IX-X secolo, quando vennero minacciate dagli invasori a cavallo e che giungevano via mare, fino allo sviluppo della cavalleria normanna munita di armatura. L'autore spiega come altre tradizioni militari, provenienti dalle steppe euroasiatiche e dal mondo islamico, influenzarono le tattiche europee, e sottolinea l'importanza di forze bilanciate di cavalleria e fanteria in quasi ogni situazione. L’autore descrive poi il percorso dagli eserciti in sostanza feudali a quelli pressoché del tutto professionisti. I metodi con cui venivano reclutati e pagati ne determinavano il livello dell’equipaggiamento e delle capacità, e di conseguenza le tattiche sul campo di battaglia e i modi in cui i sovrani potevano affrontare le guerre. Le truppe arruolate da piccole ma ricche città-Stato italiane erano molto diverse da quelle di Stati-nazione emergenti come l’Inghilterra e la Francia, o del Sacro Romano Impero. Mentre forze equilibrate di fanteria, cavalleria pesante e leggera erano necessarie quasi ovunque, la guerra nell’Europa occidentale e centrale era diversa da quella fra cristiani e musulmani in Spagna, e dalle guerre sulle frontiere orientali della cristianità.

Il testo è illustrato con rare testimonianze scritte e scultoree, esplicativi piani di battaglia di alcuni scontri importanti, e con scenari a colori che li riportano in vita. 

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Giacomo Margotti, Memorie per la storia de’ nostri tempi (1856-1866)” ( Ares Edizioni, 3 voll. pagg. 1200, Euro  48).

Dal 1849, quando Don Margotti ne assunse la direzione “L’Armonia” si trasformò in un giornale di contro-informazione, che pubblicava circolari riservate del governo piemontese con le direttive contro la Chiesa, i nomi dei sacerdoti e dei religiosi incarcerati, segnalava l’attività delle logge massoniche, riportava le violenze efferate dell’esercito piemontese, denunciava la propaganda anti-clericale e la corruzione. Un giornale così era una spina nel fianco dei liberali. Il governo reagì con multe e censure, ma Don Margotti non si lasciava intimidire. Il 27 gennaio 1856 subì un tentativo di omicidio dal quale uscì miracolosamente illeso. Un anno dopo si candidò alle elezioni del Regno di Sardegna, nel collegio di Oristano e fu eletto. Ma il governo liberale annullò la sua elezione arbitrariamente. Don Margotti, ammirato da Papa Pio IX, continuò la battaglia ed il 7 gennaio 1861 pubblicò il famoso articolo con la parola d’ordine “Né eletti, né elettori”, che dava indicazione ai cattolici di non partecipare ad elezioni-truffa, dove la scelta si riduceva a mazziniani e garibaldini. «La lotta elettorale verte oggi tra Camillo Cavour e Giuseppe Garibaldi - scriveva Don Margotti - tra coloro che combattono il papa colle ipocrisie e coloro che vogliono combatterlo aspramente coll'empietà e colla demagogia. E noi vi diciamo: né l'uno né l'altro. Sono tutti della stessa buccia». Sette anni dopo, nel 1868, la Chiesa approvò il non expedit, sul divieto di elettorato attivo e passivo per i cattolici, facendo propria la linea anticipata dal direttore de “L’Armonia”.

 A cura della storica Angela Pellicciari escono in edizione anastatica ora le “Memorie per la storia de’ nostri tempi (1856-1866.  Si tratta dell’opera più importante del sacerdote ligure (era nato a Sanremo, ma visse gran parte della sua vita a Torino) e di una fonte documentale di grande importanza sull’opposizione al “Risorgimento” nel Regno di Sardegna ed alla Rivoluzione in Europa. Le Memorie di Don Margotti erano quasi introvabili, scomparse dalle biblioteche, e la figura del direttore de “L’Armonia”, molto noto ai suoi tempi, è stata coperta dall’oblio. La Pellicciari ne ha trovata una copia nella Biblioteca regionale di Messina. La versione originale conta oltre 2mila pagine, gran parte delle quali tornano ora disponibili ed illuminano sull’opposizione al liberalismo in Piemonte.  

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Renato Pallavidini, Fascismo o fascismi ? (Edizioni all’insegna del Veltro, pagg. 201, Euro 18,00)

Il saggio ricostruisce il percorso socialista di Mussolini nel quadro organico delle dispute e delle contraddizioni della II Internazionale, in particolare per quanto concerne quell'interpretazione determinista del materialismo storico che generava l'immobilismo politico. In tale contesto la scelta interventista si configura come un tentativo di scuotere le forze socialiste e porle sul terreno dell'iniziativa politica concreta. Dopo la guerra Mussolini e i suoi collaboratori tengono a battesimo il fascismo, che improvvisamente nel 1921 diventa un movimento di massa indisciplinato e violento. Mussolini cerca di governarlo, di correggerne gli sbandamenti e farne sostanzialmente una socialdemocrazia nazionalista, ma viene obbligato dalla forte presenza conservatrice a costruire gradualmente un regime di massa autoritario e conservatore. Persistono  tuttavia ambienti fascisti che non hanno rinunciato ad una rivoluzione sociale e spirituale antiborghese.

STORIA DELLE DESTRE

Tabula Rasa. Rassegna critica di vita contemporanea – 1956  (Novantico, pagg. 292, Euro 30,00)

Ristampa anastatica  di “Tabula Rasa”, rivista di orientamento  ”neofascista”. L’ambizione del giovane gruppo redazionale è  quella, a fronte delle facili elemetarizzazioni, delle "tesi politiche valide per 48 ore", di dare luogo ad un momento di riflessione, "per l’esame dei dubbi, per le correzioni di rotta e per la elaborazioni di disegni politici di più lunga portata". L’analisi e la critica sono rivolte soprattutto nei confronti della classe dirigente missina, incapace di interpretare le istanze giovanili, darsi una strategia culturale, adagiandosi su una interpretazione sentimentalistica del fascismo. Fino al paradosso - sottolineato da Giano Accame - che mentre "tutti i partiti hanno cercato di trar­re qualche insegnamento dalla lezione di Mussolini", proprio il Msi pare "non avere imparato quasi nulla dal fascismo". Ciò che lega i vari interventi è lo spirito critico-costruttivo rispetto al tema centrale del ruolo e dell’identità della destra.

                                                                                      

CINEMA

Alan O’Leary, Fenomenologia del cinepanettone  (Rubbettino, pagg. 158, Euro 14,00)

"Vacanze di Natale", sono passati trent'anni dal film dei Vanzina, primo del genere “cinepanettone”. Da allora decine di commedie hanno incoronato coppie comiche e fatto la fortuna di un produttore, Aurelio De Laurentiis.
I cinepanettoni: film di enorme successo e autentici cult contemporanei. Malgrado ciò rimangono, a livello di studio, ancora praticamente inesplorati.  Questo libro è una storia analitica di un fenomeno unico per la cui comprensione si offrono vari spunti, mettendo l’enfasi soprattutto sull’aspetto carnevalesco, perfino utopico del filone.
Oltre ai capitoli dedicati alla spesso negata varietà di tale produzione filmica, alla diffusa nostalgia sentita per il suo capostipite (Vacanze di Natale del 1983), e all’analisi del consumo dei cinepanettoni condotta mediante questionari in rete, il libro contiene un’ampia e vivace selezione delle numerose interviste condotte dall’autore con attori, registi, produttori, critici e fan.

                                                                                  ***

Sonia Michelacci, Il cinema tedesco del Terzo Reich – Leni Riefenstahl (NovAntico, pagg. 316, Euro 35,00)

C’era un volta una bambina che sognava di diventare ballerina, una ballerina che voleva diventare attrice, una attrice che si innamorò della regia e infine  una regista che incontrò il Führer e diventò la migliore. Così potremmo riassumere la storia di Leni Riefenstahl,  “La più grande regista mai esistita” come è stata definita da Quentin Tarantino in una intervista rilasciata al Der Spiegel nel 2009. Il destino  ha voluto che Adolf Hitler si innamorasse della sua “danza sul mare” in La Montagna dell’Amore, e che  la sua strada si incrociasse con quella  del Nazionalsocialismo: questo ha rappresentato un problema  tale che per molti anni, nel dopoguerra, Leni Riefenstahl è stata relegata all’oblio. Non importava quanto fosse grande il suo genio artistico, occorreva dimenticare la  regista di Hitler. Nonostante ciò alla fine, si è dovuto riconoscere che  la sua arte filmica ha rappresentato “un sfida intellettuale” che nessuno è mai riuscito ad eguagliare: come Massimiliano Studer ha osservato “Olympia e Triumph des Willens rappresentano in pieno tutta l’estetica del Novecento tanto da essere, ancora oggi, utilizzati e citati da molti registi”. Non possiamo che essere d’accordo con Gianni Rondolino quando dice che “Leni Riefenstahl fa parte integrante della cultura del Novecento”.


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