Bevanda tipica di questo periodo

Vin Brulé, di meglio proprio non c'è

Non ne troverete sprovvisti nessun mercatino di Natale del Nord Europa e Nord Italia.

di Sara Sostegni

Vin Brulé, di meglio proprio non c'è

Vin Brulè

Questa bevanda vi riscalderà nei giorni freddi, infatti è molto conosciuta nelle zone di montagna, inoltre viene usata anche contro il raffreddore grazie alle sue proprietà disinfettanti. E’ una bevanda tipica di questo periodo, non ne troverete sprovvisti nessun mercatino di Natale del Nord Europa e Nord Italia.

Ingredienti

·      500 ml di vino rosso corposo

·      3 cucchiai di zucchero

·      mezza mela tagliata a cubetti

·      la scorza di mezza arancia non trattata

·      la scorza di mezzo limone non trattato

·      6 chiodi di garofano

·      1 stecca di cannella

·      3 bacche di ginepro

·      Se non avete tutte queste spezie, in commercio troverete il mix già pronto.

In una pentola mettete tutti gli ingredienti, aggiungete il vino e fate bollire a fuoco lento per 5 minuti. A questo punto se volete togliere un po’ di alcool potete fiammeggiarlo, altrimenti colate il vino direttamente nelle vostre tazze. Con questa dose mi sono venute due tazze abbondanti, se vi avanza potete conservarlo in frigo, per due giorni.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da piccolo da chioggia il 18/12/2013 11:12:43

    son già brillo a legger la deliziosa ricetta. fiammeggiarlo nel mio caso è un azzardo. finirei per mandar a fuoco la stamberga. quando abitavo sulle Alpi svizzere, nel grazioso paesino di Unteraegeri, canton Zug, la brava contadina che mi alloggiava nella soffitta sopra la stalla,avendo scorto come son maldestro staccava sempre l'interruttore generale di corrente quando scendeva al paese per compere. avendole io chiesto il perchè della precauzione lei, sorridendo con la gaiezza d'una montanara felice (aveva figli e nipoti bravissimi) mi diceva con un candore inarrivabile di non voler correre il rischio di tornar a casa sulla camionetta della "Feuerwehr", ovvero i pompieri. la casetta era di legno infatti e io mi dedicavo ogni tanto ad esperimenti culinari riconoscibili da lontano pel fumo vaporoso che sortiva dalla finestra del sottotetto. molto buono era lo "apfelmost": un sugo estratto dalle mele selvatiche i cui alberelli contorniavano la nostra stamberga al piè del monte. ma bastava che restasse due dì oltre la sua temperatura che a berlo si diventava lentamente inesorabilmente brilli e d'una gioia incontenibile... e bere questo vin brulè dopo una divina polenta di castagne unta sacralmente da un buon cacio fuso sopra? Sara attendo trucchi e ricetta...

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