Racconto Horror

Il forno

di Il Raccontafavole

Il forno

Sembra impossibile che le cose si rompano sempre quando non si hanno i soldi per ricomprarle.

Questo fu quello che pensò Ethel Brintwood quando il suo vecchio forno a gas, ereditato da sua nonna, soccombette all'ossido e alla ruggine del tempo.

E giusto a puntino quando George, suo marito, era rimasto senza lavoro due giorni prima.

Andarono al grande megastore della città, dove vendevano ogni tipo di elettrodomestico, domandarono i prezzi dei vari articoli, e nonostante il venditore tentasse di indurli con accattivanti promozioni ed un metodo di pagamento agevolato grazie  a comode e sorprendenti quote fisse", i Brintwood si resero conto che non avrebbero mai potuto pagare quel "nuovo" e multiaccessoriato forno.

Dovremo comprarne uno usato”, propose George alla moglie.

Così si spostarono al vicino banco dei pegni e adocchiarono un vecchio forno marca Tycoon, che disponeva di quattro fuochi e un pulsante con accensione elettrica. 

I due decisero di portarselo a casa e di installarlo proprio quel giorno e, proprio quel giorno, iniziarono i loro grandi problemi.

Dapprima fu la volta di Django, il gatto.

Ethel si alzò alle due di notte a prendere un bicchiere di acqua e udì alcuni miagolii provenienti della cucina.

Andò a vedere e lì, messo nel forno e miagolante di disperazione e terrore, dietro al vetro si intravedeva il gatto.

La donna aprì la porta del forno e Django uscì come un razzo per andare a ripararsi dietro qualche mobile della casa.

Alcuni giorni dopo Ethel vide una cosa ancora più inquietante della volta prima.

Era di notte e si sentiva sola perché il marito era uscito a bere con alcuni amici.

La donna era occupata nella preparazione di alcune crepes ai mirtilli, quando improvvisamente ascoltò un rumore che proveniva dall'interno del forno.

Pensò, allora, che fosse qualche crepes che era scoppiata, e si appoggiò con la faccia al vetro per cercare di vedere cosa stesse succedendo.

Non erano le cialde, ma all’interno c'era una mano, annerita dal fuoco.

Ethel cominciò a gridare con quanto fiato avesse in gola, e subito appresso chiuse a chiave il gas e chiamò il marito al cellulare, ma George non rispose. 

Che diavolo stava mai succedendo in quella cucina?

La donna totalmente avvinta dal terrore, cominciò a sospettare che quel forno fosse infestato o qualcosa di simile.

Sapeva che potevano succedere certe cose. A volte gli oggetti rimangono impregnati dalla malvagità del suo antico proprietario.

Forse il precedente padrone era stato uno psicopatico che cucinava le sue vittime nel forno, benché l'idea gli sembrasse strampalata.

Provò di nuovo a chiamare George ma senza successo: il telefono squillava ma non rispondeva nessuno.

Nel frattempo Ethel si chiuse nella camera da letto, perché ormai la cucina era diventata per lei un posto infrequentabile.

Durante quella lunga notte ebbe varie volte ad addormentarsi per poi bruscamente svegliarsi, era totalmente confusa a causa del terrore.

D’un tratto s’accorse che c'era odore di gas, e quando la donna corse verso la cucina, si trovò suo marito di schiena, che aveva messo la testa nel forno, non prima, però, di averle lasciato un foglietto scritto che spiegava il suo suicido.

Mai più si sentì parlare di Ethel.

Impazzita per il dolore si allontanò dalla casa e si perse nella notte.

La casa fu venduta con tutti i mobili all’interno.

Un anno dopo, la signorina dell’Agenzia immobiliare Sweet Home, fu vista mostrare la casa a una giovane coppia, quando improvvisamente dopo l’ingresso nell’abitazione i tre sentirono un tanfo irrespirabile proveniente dal forno. 

Aprirono la porta dell’elettrodomestico e vi trovarono il povero Django, annerito e cotto fino alla morte. 

Una donna, intanto, si stava allontanando bofonchiando fitto- fitto “Quel gattaccio, quella notte, mi era sfuggito, ma ora ho pareggiato i conti anche con lui…

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da piccolo il 05/11/2013 15:44:04

    Raccontafavole attento alle concordanze grammaticali. eventualmente prendi qualche lezione dalla Simonetta che è professoressa di italiano alle scuole medie universitarie. (non è più il buon tempo di Pascoli e Carducci ove l'Università presumeva anche per gli scolari un certo qual talento in "composizione"). un salutone a te, un bacione alle tue acritiche ammiratrici.

  • Inserito da sabyda il 04/11/2013 16:29:15

    Bravissimo Raccontafavole, ci sei riuscito, a tenere suspance fino alla fine del racconto, e devo dire che è veramente horror.... veramente horror..... più che altro inquietante, e anche un probabile spaccato di realta'. Povero il gatto, povero marito...come sempre succede le donne hanno la meglio, altro che sesso femminile, è vero che girovagava per il bosco, ma almeno era rimasta viva.

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