Editoriale

Se il centro-destra si spacca, la destra prova ad unirsi, ma oltre le idee occorrono gli uomini

Un tentativo di fare gli stati generali della destra, come auspicato a lungo da queste pagine, ora c'è, si chiama Officina Italia

Giovanni F.  Accolla

di Giovanni F.  Accolla

e il centro-destra si spacca, la destra prova ad unirsi. Un tentativo in tal senso è stato quanto meno abbozzato mercoledì scorso da “Officina Italia”, una specie di cantiere, un work in progress  insomma, per definire il volto di una destra moderna, senza nostalgie, ma coerente con i valori  che le sono tradizionalmente propri.p

Mi pare sia questo l’intento dei cinquanta tra intellettuali e politici messi intorno al tavolo da Giuseppe Cossiga su impulso del partito di Giorgia Meloni, La Russa e Crosetto e l’operazione - al di la del chi c’era e chi non c’era -  ha un indubbio valore. Oggi (ma non da oggi) si sente bisogno di una destra coraggiosamente inclusiva, aperta alle sue diverse componenti e alle differenti interpretazioni culturali (e quindi politiche), una destra non edulcorata che vuole offrire ad un elettorato (non a torto) sempre più deluso e confuso, un approdo sicuro dai contorni probabilmente più ampi del passato, ma estremamente chiari negli intenti.

Mi è capitato di scrivere, proprio da questa testata, che c’era l’urgenza di una sorta di “stati generali delle destre” ed ora non me la sento di spaccare il capello in quattro, di storcere il naso su quanto visto ed ascoltato nel corso dell’assise romana.

Non mi va  di stare a spiegare che Giulio Tremonti, accolto in sala come un messia, a mio avviso - al di la della sua indubbia intelligenza e delle sue idee economiche in parte condivisibili - in passato ha avuto delle responsabilità non secondarie nella debacle del centro destra; mi sembra brutto e moralmente non acconcio ricordare come  Gianni Alemanno (al quale voglio personalmente bene) abbia dissipato l’occasione storica, forse irripetibile, di governare la Capitale; entrerei in una polemica sterile se spiegassi quanto e in che maniera Giulio Terzi di Sant’Agata, sia stato responsabile - quando era ministro degli Esteri - della “figuraccia indiana”, salvo oggi cercare un riscatto molto condivisibile, ma a dir poco tardivo.

Mi limito a dire che la strada è quella giusta. Il prezzo è alto, i bocconi da inghiottire sono grossi ed indigesti, ma va bene. Il metodo è corretto. E me stesso dico: è la politica bellezza!

Ad aprire i lavori, nelle vesti di padrona di casa, Giorgia Meloni ha  lanciato le parole d’ordine: “legalità, sovranità e identità”, su cui riformare un centrodestra diverso da quello attuale. E io dico che ha ragione. Un “centrodestra fatto non di falchi e colombe - ha detto -  ma uomini e donne con volontà di ferro” e sottoscrivo. Giorgia pensa ad un partito che “non sia schiacciato dalla sinistra e che al tempo stesso vada oltre Silvio Berlusconi. Se saremo credibili per noi -  ha detto - ci sarà un grande spazio da conquistare”. Non so darle torto.

Insomma, le idee ci sono (forse ci sono sempre state) quel manca - mi pare -  è qualche nuovo interprete. Così, dopo tutto, dopo aver ascoltato tutti - esponenti della destra liberale, cattolica, identitaria -  non posso che dar ragione, infine (nel senso di “definitivo”) a Gian Paolo Rossi che rispondendo a Giulio Tremonti, sostenitore del primato delle idee, intervendo al dibattito, ha voluto citare Jean Guitton: “mille miliardi di idee non valgono una sola persona. Dobbiamo amare persone. Ѐ per loro che bisogna vivere e morire”. Ecco, ci vogliono nuove persone capaci di vivere e morire - al meno in senso figurato - per altre persone. Ci vogliono dei leader all’altezza delle loro e nostre idee.

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da pietro46 il 12/10/2013 23:54:41

    ""Se saremo credibili,per noi ci sarà un grande spazio da conquistare""...il problema ,cara Meloni,è che ti sei dimenticata presto di quel "tocca d un'altra generazione scrivere la nuova storia della Destra"...se saremo credibili?Come se non conoscessimo da decine di anni...quelli che si presentano insieme ed accanto a te,anzi ormai ci sembra più veritiero dire che sei tu a presentarti accanto a loro.Bene!Grazie per averci fatto capire anticipatamente che sarebbe stato tempo perso ad aspettare un cambiamento che mai ci sarà...torniamo tranquillamente al nostro diritto all'astensione...come si fa a non capire che non vogliamo più avere a che fare con questi personaggi....Larussa,Alemanno,Tremonti...ormai non vi resta che risuscitare Fini.

  • Inserito da sabyda il 10/10/2013 18:50:09

    L'articolo interessante, come più volte detto quando parliamo di partiti e uomini, di coalizioni e soprattutto di idee, nella mente di tutti sembra che ci siano centinaia di progetti per il nostro popolo, per la risalita, per la riuscita... ecc... tante bellissime parole.. come è stato scritto, ma c'è un urgente bisogno di UOMINI VALOROSI.... di persone che mettano in azione quelle idee, è come in un cantiere, è inutile che ci sia il progettista, l'ingegnere.. c'è bisogno del muratore che esegua quelle idee, ma come ripeto anche l'ing.. deve mettersi gli stivali e far vedere come si svolgono i lavori..... ma qua chi si mette gli Stivali... mah mah mah

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