Editoriale

Polemiche imbecilli: se Cardini ammira Bergoglio si becca la scomunica di strani cristiani

In un articolo degno di una denuncia per diffamazione e per omofobia (secondo la nuova legge) un sito di sedicenti cattolici attacca l'illustre medievista con una pochezza di argomentazioni francamente inquietante

Domenico Del Nero

di Domenico Del Nero

i>Vogliamo qui dedicarci a vederne vari passaggi per capire quali sono le radici culturali - tossiche, e talvolta non prive di risvolti pornografici e criminali - del Cardini-pensiero, convinti che questo possa essere di qualche utilità per capire la tragedia dell’ideologia neodestra, che è una malattia mostruosa che ammorba il Paese. “

Non si finisce mai di imparare.  In molti eravamo convinti che Franco Cardini, oltre  che studioso e medievista insigne, fosse anche uno dei quei rari  personaggi che con il loro pensiero, anche se spesso sanamente provocatorio,  potesse essere un punto di riferimento in un mondo che ne offre  ben pochi e sovente pure di dubbia qualità.   Per  fortuna, novello veltro dantesco che caccia la lupa,  è giunto ad illuminarci  tal Roberto dal  Bosco: La fascio-papolatria di Franco Cardini, da Peròn alla gnosi pedofila.  (Titolo farneticante di un articolo apparso su un magazine on line)

In cotanto titolo, dall’indubbia rutilante fantasia, l’autore  non si contenta – il che sarebbe perfettamente legittimo – di criticare aspramente Cardini, ma non risparmia, ammantandole perdipiù di sedicente spirito cristiano  espressioni volgari e insultanti:  “Allo stesso modo, la vena di apostasia di Cardini è rivendicata - certo con il supporto delle mirabolanti avventure nautiche di Bergoglio - come un grande esempio di Fede: «oh Signore, come sono buono, io che penso agli immigrati!» - voilà servito il nuovo fariseismo”  e inoltre “Chiaramente separato dalla realtà nella sua fantasia di missino fallito e dal ruolo di satrapo d’Accademia con lauto emolumento incorporato, il Cardini di altre emergenze della nostra povera umanità non si cura per niente”   Ma questo è ancora nulla. 

  Che Franco Cardini non vada a genio a molti, e a varie latitudini, non è certo una novità; ma pochi attacchi, francamente, hanno avuto la veemenza e anche la becera volgarità di quello che questo Roberto dal Bosco ha pensato bene di riservagli  sulla rivista web “Riscossa Cristiana” , testata che peraltro ha condotto  altre e ben più meritorie battaglie di questa assurda filippica contro il noto medievista fiorentino, qui dipinto come un personaggio squallido e opportunista, in termini che a dir la verità di “cristiano” hanno davvero poco. 

Questo signore, che si atteggia a censore e custode dell’ortodossia  dimostra infatti, oltre alla pretesa di conoscere il cellulare del Padreterno,  ben poco di quello spirito cristiano di cui si ammanta e che, se  non esclude certo  la polemica anche aspra e serrata in nome dei propri principi, raccomanda però sempre e comunque almeno un minimo di “carità” nei confronti della persona .  

Ci sarebbero poi anche questioni di cortesia e di buona educazione, ma ….  Forse per il dal Bosco sono solo un optional  di cui si può fare a mano. Per la verità, un attacco così becero e volgare, oltre che assurdo,  non meriterebbe neppure una risposta, se non fosse che, come succede nel web che certo per sua natura non  separa l’oro dalla spazzatura, sta circolando con un certo rilievo.  Motivo della filippica e goccia che ha fatto traboccare il vaso (che in verità somiglia non poco a un pitale) del Dal Bosco è il lungo e articolato intervento, ospitato tra l’altro anche dalla nostra rivista, sul viaggio di Papa Francesco a Lampedusa e relativo discorso sull’immigrazione. Discorso, come sempre quelli di Cardini, molto ampio e articolato, e non privo, certo, di punti anche discutibili: per sua natura era del resto un testo “provocatorio” nel senso che intendeva provocare una riflessione e una discussione, anche se magari in termini un pochino diversi e che non comprendessero  grugniti o insulti.

Ma una confutazione punto per punto  di cotanta tirata, degna più degli antichi bassi comici dell’opera buffa che non di una seria polemica giornalistica,  finirebbe per indurre alla noia.  Per limitarsi ad alcuni tra i punti più …. focloristici, il più notevole è sicuramente quello della gnosi pedofila.   

Premesso che al massimo, Cardini  “il culo”  (con licenza parlando) lo faceva solo agli esami  (a scanso di equivoci …. boscherecci: si tratta di una vecchissima e arcinota metafora) e  pertanto a gente ampiamente maggiorenne, che ancora oggi ne serba grata memoria non per masochismo o peggio, ma  semplicemente perché in quel modo è riuscita a distinguere, contrariamente a certi "giornalettisti” d’accatto, una bibliografia onorevole e corposa e soprattutto la differenza che passa tra affermazioni motivate e suffragate da elementi precisi e concreti e sparate  vuote di sostanza. 

Tutta l’acrimonia e la supponenza con cui questo tizio considera l’opera scientifica di Cardini (che è peraltro un maestro nel senso pieno di questa parola e quanto di meno “accademico” possa esserci, almeno se intende questa parola nel senso deteriore del termine) lasciano quantomeno  sconcertati: “Ricordate, fuori dai testi scientifici, una sola opera degna di nota di Cardini? Un testo-manifesto che vi abbia elettrizzato davvero? “ , scrive l'ineffabile articolista che deve aver scarsa dimestichezza con le opere del medie vista fiorentino.

Fuori dai testi scientifici? Beh certo, si sa, a scrivere testi scientifici in materie umanistiche, specie se storiche, chiunque è capace, anche il lattaio (con tutto il rispetto per questa nobile professione.)  Ma forse il Dal Bosco i testi scientifici di Cardini li ha letti poco o nulla, altrimenti si sarebbe accorto che vari di questi testi (per far solo due tra i numerosi titoli: le biografie del Barbarossa e Francesco d’Assisi)  hanno  elettrizzato  molti lettori, proprio per la loro capacità di andare oltre il pur inappuntabile aspetto scientifico e di portare il discorso sui valori, sul simbolo, sul significato di due personaggi fondamentali nella storia e nella cultura europea. 

Ma dove il nostro polemista si mostra davvero poco informato, al punto di cadere nel ridicolo, è quando fa la sua sparata sul colonnello nonché presidente argentino Peron (guarda caso, conterraneo dell’attuale pontefice; che il nostro abbia un conto in sospeso con l’Argentina?): “Nella fattispecie, ecco la transustaziazione di Bergoglio nella mummia connazionale del Presidente Perón. A sentire il nome del Presidente dei descamisados, ogni cattolico dovrebbe farsi il segno della croce, e recitare la preghiera a San Michele Arcangelo. Chi oggi non sa come Perón fosse una delle più alte, aperte espressioni della massoneria internazionale.“  E fin qui, transustanziazione a parte …  Ma  attenzione, il colonnello Argentino sarebbe nientemeno che uno dei “feticci” di Franco Cardini, il quale, sempre alla ricerca de “ l’uomo forte” della situazione, avrebbe sempre e comunque bisogno di una figura da riverire “non importa se cristiano o musulmano, se massone o comunista, assassino o mestatore (….)  Darei un consiglio a Cardini: (…) la prossima volta per i suoi eccitamenti faccia un esperimento, provi ad usare un altro idolo, invero più riuscito di quello di Perón:  la moglie Evita. Non sappiamo però se, essendo femmina, la figura di Evita soddisfi i bisogni oscuri dei neodestri, sulla cui finocchieria latente troppo poco si è scritto."

Volgarità e  bassezza a parte  ( se pur condite di spirito “cristiano”) quello che dimostrano queste affermazioni è che questo tipo non sa neppure quel che dice: infatti non solo Cardini ha sempre avuto molta più ammirazione per Evita che per il consorte, ma proprio di recente si è impegnato nella postfazione  e in un ciclo di presentazioni sul bellissimo romanzo di Abel Posse,  La passione secondo Eva, dedicato  per l’appunto alla figura – e al mito – di Evita Peron.

Invece una prefazione non è sfuggita a questo zelante censore: quella che Cardini ha scritto per un libro del 2003, La Strada stretta. Storia del Forteto. E questo gli serve per lanciare altri fulmini d’indignazione: “ il «cattolico» Cardini, ha il suo nome associato ad una pubblicazione della comune di pedofili zoofili stupratori, eredi materiali e concreti del culto maligno della Gnosi. “   Ci sarebbe da chiedere se allora l’aver talvolta  acquistato mozzarelle e burrate  (quelle tartufate erano semplicemente divine! NDD*) del Forteto renda  ipso facto complici di pedofili zoofili etc;  che poi il Forteto si sia rivelato una ignobile cloaca d’abominio è fuori discussione, ma a parte il fatto che si tratta di un testo di ben 10 anni fa, non si deve dimenticare che in molti hanno creduto nell’efficacia delle comunità di recupero: non solo il Forteto , ma anche Don Gelmini e soprattutto San Patrignano, che sono state anch’esse messe sotto inchiesta. Non si tratta certo di voler fare improponibili paragoni, ma semplicemente di  suggerire qualche spunto di riflessione (almeno, a chi ne è capace).

Inutile continuare ad addentrarsi in uno sproloquio-vaniloquio che si commenta sin troppo bene da solo. Cardini  del resto non  ha bisogno di difensori e comunque non contro  il nulla assoluto e vaneggiante. Rattrista se mai il dover constatare che c’è persino chi da ospitalità a certa spazzatura.

*NDD, Nota Del Direttore

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    4 commenti per questo articolo

  • Inserito da Allison il 20/05/2018 18:07:15

    Veramente su tanti scritti di Cardini ci sarebbe olto da commentare, in particolare far sistematicamente ricadere colpe storiche e ingigantire responsabilità di cristiani rispetto quadri storici di ben altra portata (vedi Crociate). Ma il "pensiero unico" del buonismo corrente non tollera il dissenso e la critica. Chi usa il pensiero critico è per forza bollato come omofobo, razzista e reazionario...

  • Inserito da Sergesto il 14/01/2014 12:13:35

    Pieno accordo con Del Nero ! E' strano che un cattolico usi un tale ingiustificato disprezzo e odio contro il bravo e pacioccone Cardini.Che sia una nuova forma di nevrosi?

  • Inserito da Luciana Cuppo il 06/11/2013 07:46:17

    A proposito di Franco Cardini "studioso e medievista insigne": Non, mi si consenta, per quanto riguarda Cassiodoro. Mi riferisco al libro 'Cassiodoro il Grande' (Jaca Book, 2009) che pullula di insigni sciocchezze ed omissioni; e se vi impegnate a pubblicare il mio intervento, io mi impegno ad inviarvene ragionato e dettagliato elenco. Luciana Cuppo

  • Inserito da pierdo il 03/09/2013 19:13:35

    Caro del Nero jai proprio ragione,cio'cbe addolora di piu' non e' tanto che uno squilibrato,insulti Cardini ma che case editrici,giornalisti come Langone e situ web flu diano spazio Pier Domenico Andreani

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