12 luglio 1884

Amedeo Modigliani, un “bohemien” alla livornese

I suoi primi quadri risentono dell'influenza di Picasso, di Toulouse-Lautrec

di  Totalità

Amedeo Modigliani, un “bohemien” alla livornese

Amedeo Modigliani . - Pittore italiano (Livorno 12 luglio 1884 - Parigi 1920).

Cruciale per la maturazione della sua pittura fu il suo trasferimento a Parigi: qui fu a contatto con i gruppi d'avanguardia (soprattutto con i fauves), risentendo in un primo momento specialmente dell'influenza di P. Picasso, H. de Toulouse-Lautrec e P. Cézanne. Con la rielaborazione di queste fonti perseguì l'unità dei ritmi lineari e coloristici nell'esplorazione della figura umana, unico e insistente tema della pittura di M., studiato in inquadrature ravvicinate e con taglio modernissimo (Nudo rosso, 1917). 

VITA

Nel 1906 si stabilì a Parigi, dove fu a contatto dei gruppi d'avanguardia e specialmente dei fauves. Nel 1909 conobbe C. Brâncuşi, la cui amicizia fu molto importante anche per l'orientamento, pur se di breve durata, che M. ne ebbe verso la scultura e verso l'arte arcaica e l'arte negra. Nel 1918 cominciò ad aggravarsi lo stato tubercolotico che lo portò alla morte, due anni dopo, nell'ospedale della Charité di Parigi. La sua breve vita fu misera e tormentata; le sue opere, vendute per pochi soldi sotto l'assillo del bisogno, raggiunsero, dopo la sua morte, prezzi altissimi e furono molto ricercate da gallerie pubbliche e da collezionisti di Europa e d'America.

OPERE

I suoi primi quadri risentono dell'influenza di Picasso, di Toulouse-Lautrec. Nel1908 espose agli Indépendants opere nettamente ispirate a Cézanne. Ma dello stesso anno è il Violoncellista, primo quadro in cui comincia ad esprimersi la sua personalità in maniera autonoma. Le sculture che espose agli Indépendants nel1912, teste allungate dalla bellezza angolosa e secca, mostrano anche un allargamento delle sue esperienze verso l'arte arcaica e l'arte negra. Dal 1913, lasciata la scultura, si dedicò esclusivamente alla pittura, dipingendo ritratti e nudi. La sua prima mostra personale avvenne nel 1918 presso la Galleria Weil, ma i suoi quadri (tra i quali Nudo con collana di corallo, Nudo rosso) furono giudicati indecenti e di conseguenza fu ordinata la chiusura dell'esposizione. La sua ricerca stilistica ebbe di mira la perfetta unità di ritmi lineari e coloristici: il segno, estremamente sensibile, mira a trasfigurare l'immagine secondo una musicale sequenza di curve, il colore è intenso, smaltato, prezioso, una umanità profonda traspare dalla ricercata deformazione della figura (unico e insistente tema della pittura di M., studiato in inquadrature ravvicinate e con taglio modernissimo), dalla tensione delle linee, dai semplici e tuttavia audacissimi accordi del colore. Assai notevoli, per la purissima ritmica del segno, sono i suoi numerosi disegni.



Tratta da treccani.it

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da claudia ponziano il 20/07/2013 19:44:53

    In occasione della mostra su Amedeo Modigliani, al Palazzo Reale di Milano, Graus editore pubblica “Elvira la modella di Modigliani”, di Carlo Valentini. La Parigi degli artisti, da Picasso a Renoir, da Cézanne a Matisse, la città della Belle Epoque, della mondanità e delle corse dei cavalli, dell’invasione tedesca nella prima guerra mondiale, ma soprattutto la Parigi di Modigliani coi suoi eccessi, la sua creatività, i suoi patimenti e la sua umanità, narrata attraverso la vita rocambolesca di una delle protagoniste di quel periodo, Elvira la Quique, che di Modigliani fu modella e amante. Carlo Valentini, giornalista Rai, propone con “Elvira, la modella di Modigliani” (Graus editore) una biografia-romanzo in cui si ripercorre tutta l’avventura artistica e personale di Amedeo Modigliani, ricostruendo il legame che unì il pittore alla modella di alcuni dei suoi celebri nudi, allo stesso tempo casti e ammiccanti. Attraverso Elvira, eroina quasi inconsapevole di una delle stagioni più esaltanti della recente storia artistica europea, l’autore, con stile stringato, quasi da reportage giornalistico, ci conduce nel cuore della Parigi bohemienne, ci fa conoscere i suoi abitanti poi divenuti famosi e ci guida in quelle irripetibili atmosfere in cui si intrecciavano libertà e gioia, frustrazioni e amarezze, illusioni e disillusioni, amori e tradimenti. Si tratta di una riproposizione della vita artistica di Modigliani da un’ottica assai originale che attinge anche a documenti inediti e che conferma come spesso la genialità nel mondo dell’arte venga riconosciuta solo dai posteri, non a caso l’artista morì di stenti mentre l’8 novembre 2006 la casa d’aste Sotheby’s ha aggiudicato a New York un suo quadro per 31 milioni di dollari.

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