Editoriale

Berlusconi, Balthus ed altri maniaci, condannateli tutti!

Nessuna pietà da aprte dei bigotti, e allora rivediamo la storia e ridimensioniamo i grandi uomini del passato

Dalmazio Frau

di Dalmazio Frau

span style="font-family:"Times New Roman"">Ah la farisaica, ipocrita invidia che sempre alberga dentro chi vorrebbe e non può, vorrebbe e non osa!

Povero Cesare Beccaria, di certo sta scavando un tunnel dove è sepolto.

Un paese di bigotti puritani, di destra e di sinistra, perché anche chi non è certamente di idee progressiste talvolta avrà goduto – almeno lui in quello – nel vedere finalmente condannato il “sire di Arcore” reo di aver fatto nel chiuso della propria casa le stesse cose che essi vorrebbero fare nella loro, ma avendo mogli sul modello di Santippe non potranno mai.

Come è stato condannato Silvio Berlusconi, per aver avuto commercio carnale con una minorenne, che allora, per questra strana italica giustizia, si condannino dunque tutti i seguenti pittori, scultiri ed architetti, che con l’aggravante specifica di essere artisti hanno fornicato, giacendosi lubricamente con minorenni consenzienti, talvolta retribuite, talaltra punto.

Si chiede la pubblica gogna dunque, per Balthus, noto pittore di giovinette da cui amava essere circondato, per Salvador Dalì anch’egli satiro, per il monomaniaco Courbet, per Lucian Freud che è pure imparentato con lo strizzacervelli originale, per Egon Schiele altro noto erotomane fissato con le più giovani, ed ancora per Hayez che mica ha dipinto soltanto “il bacio”. Si condannino anche Klimt che aveva più amanti che capelli e Rembrandt, Utamaro e Michelangelo, per tacere di Gian Luigi Bernini che ci dava dentro a più non posso tra baldacchini e colonnati, persino in tacito accordo con il Papa. Sia sospeso da ogni incarico persino Raffaello perché La Fornarina era troppo piccola e Giulio II suo complice quindi favoreggiatore di prostituzione minorile e soprattutto Benvenuto Cellini che persino durante il sacco di Roma, si battè contro i Lanzichenecchi all’eroico grido di “in tempo di guerra ogni buco è trincea!”.

Ed infine quel Michelangelo Merisi da Caravaggio le cui Giuditte e Madonne erano tutte mignotte.

Perciò come si è deciso, in questo strano paese che è diventato l’Italia del XXI secolo, di condannare un uomo, anziano, per non aver probabilmente neppure concupito una fanciulla, allo stesso modo si proceda verso tutti gli artisti rei di aver posseduto carnalmente donne di loro molto più giovani.

E se si sostiene che la morte estingue il reato, ebbene allora li si condanni retroattivamente, tanto qua la magistratura è capace di tutto, anche dei viaggi nel tempo!

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    3 commenti per questo articolo

  • Inserito da Fabrizio il 04/07/2013 17:45:55

    Quanta ipocrisia in questo articolo! Specie, da parte di chi, come lei Signor Frau, pretende sempre di sbattere in faccia ai più la verità nuda e cruda. Almeno ora si capisce da che parte sta lei, meno male! Il paragone che lei fa tra grandi artisti del passato e Berlusconi è assolutamente assurdo, per quanto furbo e talmente sagace da abbindolare i gonzi (fossi in lei lo proporrei a Ferrara,che mi chiedo come mai non ci abbia ancora pensato). Assurdo proprio perchè, si sa che fa parte del bagaglio di un artista, spesso, vivere in maniera sregolata o fuori dalle convenzioni, cosa che non si può dire per un capo di stato. Forse l'ex premier Silvio Berlusconi aveva lo stesso scopo in vita che poteva avere Michelangelo? Non è puritanesimo richiedere moralità da chi si dovrebbe prendere sulle spalle il destino di molti essendo stato scelto a rappresentarli da loro stessi! Non funziona nemmeno quando cerca di farlo apparire un poverino (lo chiama un uomo anziano, c'è differenza sa, tra un panda anziano ed uno squalo anziano) e cerca di far apparire tutti quelli pronti a criticarlo come dei rosiconi che nutrono i loro bassi istinti (macchina del fango?). Istinti che certamente proviamo anche io e lei, ma certamente c'è differenza fra il dargli libero sfogo e regolarli se non dominarli! Qui non si tratta di giudicare il prossimo, ma la condatta di uno sciagurato capo di stato da cui sono dipesi i destini di molti! Infine, ci tengo a ricordarle che la condanna non verte su questioni prettamente morali (per quanto il discorso etico per un capo di stato sia molto importante) ma su questioni giudiziarie e penali, (essendo un processo) su gravi reati come induzione alla prostituzione. Il problema non sono i pruriginosi problemi, ma aver violato delle leggi, bazzecole vero?! Si può passare sopra a questo? Credo proprio di no. Chiaramente è molto più facile accusare i 5 Stelle di essere dei segaioli che come tutti i giovani di oggi non combineranno mai niente, piùttosto che fare autocritica delle proprie convinzioni politche, nevvero?! Complimenti Signor Frau, complimenti vivissimi. Firmato: UN ROSICONE

  • Inserito da luxor il 04/07/2013 10:50:21

    Cerchiamo di contestualizzare i tempi... gli antichi Romani impalmavano giovinette di 11 e 12 anni mentre lo sposo ne aveva minimo 40.... allora eranormale e moralmente ineccepibile..adesso sei un pedfilo e vai in galera.. Il Cavaliere il reato lo ha commesso adesso e non 2000 anni fa.

  • Inserito da ghorio il 24/06/2013 22:43:08

    Dalmazio Frau nei suoi editoriali è sempre provocatorio. Attualizza tutto e ci propone paragoni con realtà del passato che all'epoca evidentemente non creavano scandali. Sulla vicenda Ruby sinceramente la sentenza lascia perplessi, a sentire le testimonianze ma del resto come viene evidenziato sullo stesso sito "chi è causa del suo mal pianga se stesso", con riferimento al fallimento del Pdl di non aver mai fatto una riforma organica della giustizia, pur avendo una maggioranza schiacciante, come del resto altre riforme. E' evidente poi l'ostentazione delle cose fatte con l'enfasi. Dentro le mura della propria casa è evidente che ognuno possa comportarsi come ritiene. La frase "vizi private e pubbliche virtù" è sempre d'attualità. Nella fattispecie invece forse si è "peccato" di enfatizzare vicende private, anche per il comportamento davvero poco ortodosso di alcune partecipanti. Quanto ai particolari di Frau sui vari personaggi del passato, mi ricordano lo studio della Storia o dei personaggi, in modo serio. Poi, a distanza di anni, si apprendono particolari pruriginosi per la curiosità di chi desidera approfondire le vicende. Infatti di re e regine ci sono state descritte le grandi virtù, ssalvo apprendere che passavano da un letto all'altro, senza scrupoli. Naturalmente non sono scandalizzato di queste vicende, non essendo un puritano di quelli che si trovano spesso nelle nazioni anglosassone.

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