Parla Valentuomo

Marcello Veneziani, «il Giornale», 23 giugno 2013

'Na figata. Il primo atto di Ignazio Marino da sindaco di Roma è la nascita dell'assessorato agli Stili di Vita. Una rivoluzione.
A Roma dopo millenni di stile svaccato, smandrappato, smucinato, sderenato, da Cesare ad Alemanno, finalmente arriva lui e impone la mutazione genetica, estetica e morale. Già quando vinse, Marino promise che avrebbe riportato il sorriso nell'Urbe. I rozzi si aspettavano qualche soluzione più terra-terra; che so, le buche, il traffico, Equitalia e via dicendo. No, lui ai romani anziché l'Imu vuol restituire il sorriso.
E come? Farà le faccine, le gag, porterà i romani a cavacece? No, basterà sapere che c'è una giunta de sinistra. Anvedi ecco Marino, e già me sento mejo. Ora c'è l'assessorato agli Stili di Vita. 'Na svorta. A che servono i soliti assessorati se i problemi restano irrisolti? Meglio proseguire con l'Assessorato alle Belle Parole, l'assessorato alla Buona Digestione, l'assessorato al Progresso e alla Generosità, l'assessorato al Bilancio della Vita, l'assessorato alla compatibilità tra il Gatto e il Topo, l'assessorato alle Infradito, l'assessorato alla Virtù e alle Grattachecche, l'assessorato all'Etica e alla Cotica...
Quell'assessorato agli Stili di Vita non è un dettaglio secondario ma è l'essenza della Sinistra al Potere: non cambiare la realtà ma solo le parole che la indicano. Volete sconfiggere la sporcizia nelle strade e gli schiamazzi notturni? Varate l'assessorato alle Eccedenze della Dolce Vita.
E i romani saranno felici di prenderla in saccoccia. Come sei bella Roma Sottomarino.

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