Dandy si nasce!

Difficile imbattersi in un damerino come una volta

L’aspetto fondamentale è la cura meticolosa della propria autostima

di LORD BRUMMELL

Difficile imbattersi in un damerino come una volta

Un Dandy

E’ veramente difficile imbattersi in un Dandy come una volta.

Invero uomini dotti ed eleganti nell’oratoria quanto nella foggia sono una vera e propria sporadicità.

Detto questo, niente ci vieta di accostare Oscar Giannino a questa categoria in via d’estinzione, o lo stesso Lapo Elkan, ma per un motivo, la troppo esuberanza espressiva del primo, o per l’altro, la pochezza intellettuale del secondo, il tentativo resta tale senza una vera rappresentazione tipologica.  

Anche stando ben attenti, televisivamente parlando, ai vari talk show, serate di gala e via dicendo, è possibile riscontrare persone che in fatto di style sono agli antipodi della canonizzazione classica di una simile figura d’uomo. Vediamo, per esempio, Bruno Vespa con il solito vestitino gessato, magari comprato da Tincati a Milano, ma assolutamente lontano anni luce dall’archetipo a cui ci riferiamo: un Dandy non porterà mai le maniche della giacca sopra la camicia, non si annoderà assolutamente mai la cravatta con nodo scempio, non indosserà mai mocassini sotto il gessato.

Mentre sto descrivendo il buon (!) Vespa mi accorgo di riflettere, quasi preoccupato, che i vari Lord Brummell, Oscar Wilde, Dante Gabriel Rossetti, Gabriele D’Annunzio, possano rivelarsi a me -nello studio di Totalità- ed esprimere il loro duro giudizio sul sottoscritto che li sta esecrabilmente avvicinando al presentatore Rai, loro i veri dandies per eccellenza. Mah!, solo timori passeggeri.

Questa dottrina, il dandismo, che professava l’eleganza, la raffinatezza e l’originalità in primis, aveva un suo principio di base: “ Vivere la propria esistenza come fosse una vera e propria opera d’arte”.

Come possono essere un’opera d’arte i famigerati pantaloni a vita bassa, col cavallo che strascica per terra e il riggobbimento totale di chi li indossa.  Basti pensare all’austero e signorile portamento di Charles Baudelaire e all’originale piega dritta, a lama di coltello, dei calzoni di Joris Karl Huysmans.

Beh, in effetti stiamo toccando cime elevatissime di eleganza e ricercatezza, ma che ci possiamo fare è più forte di noi!

Sentiamo già che vi state chiedendo: “Ma allora come possiamo avvicinarci a un look dandy?”.

Velluto, velluto e velluto; dopodichè  ancora velluto. Questo era il tessuto più amato dai vari  Luoise de La Valliere, Puccini o dal sarto Prandoni.

In questi ultimi tempi, il velluto viene impiegato per la realizzazione di capi veramente trend e originali. Se abbinate un pantalone di velluto grigio o blu-navy a un dolcevita di cashmere beige, che riprenda il mesmo colore delle polacchine Church’s, avrete un completo indossabile tutto il giorno con la massima disinvoltura. E qui vi avvicinerete molto a un look real dandy. Semplice no!?

La prima cosa, però, è quella di sentirsi veramente tali, non solo perché ne avete sentito parlare o vi piace quel tipo di persona. Dandy si nasce!

L’aspetto fondamentale è la cura meticolosa della propria autostima. La si può coltivare leggendo libri che parlano di Lord Brummell o di Wilde, o di D’ Annunzio.

Successivamente occorre scegliersi uno stile tra l’elegante e il raffinato, tra l’impeccabile e l’originale, tra il seducente e il non tradizionale. Deve soprattutto andare d’accordo con la vostra età e la personalità.

Per l’abbigliamento non si esce da Ralph Lauren Black and Purple Label o Hermes.

Musica, quella classica.

Il comportamento deve affascinare tutti ed essere originale e mai sfrontato. Rimanere nell’ombra per metà; l’altra metà deve essere spasimata dagli altri.

Non bere super alcolici, o bere in eccesso. Mai birra in pubblico, perché ritenuta sin dall’antichità troppo volgare.

Occorre essere molto educati, speciali e con dettagli comportamentali che appartengono solo al neo dandy.

Plasmare la voce, sempre un tono sotto, senza mai dire battute volgari.

Parlare e guardare in entrambe le direzioni se in compagnia di più persone.

Calma e cortesia prima di tutto.

Se camminate in gruppo mai lasciare dietro qualcuno, lo si invita a raggiungervi attendendolo.

Certo se fino ad ora mi hanno letto dei veri e propri machi tutto muscoli e camicie attillate, mi può sorgere spontanea una domanda: è più glamour l’uomo che veste da perfetto palestrato  (jeans, chiodo, scarpe ginniche, camicia spalancata anche d’inverno) o il dandy con il suo look?

I vari Dolce & Gabbana, Versace, Armani, Gucci tendono ad una via di mezzo, oscillando tra i due estremi.

Noi di Totalità prediligiamo l’uomo raffinato, originale, sobriamente eccentrico, particolarmente colto.

Si, siamo nettamente pro DANDY.

Buona Eleganza a Tutti!

 


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