Un posto di lavoro

L'uomo vestito male

In una prestigiosa università degli Stati Uniti d’ America, il primo giorno di lezione, in biblioteca apparve...

di Il Raccontafavole

L'uomo vestito male

In una prestigiosa università degli Stati Uniti d’ America, il primo giorno di lezione, in biblioteca apparve un uomo vestito con una tuta e le bretelle, del tipo che usano certi operai nelle fabbriche, e indossava scarpe da ginnastica.

Nelle mani portava una valigetta. 

“ Chi è quell’uomo?”- fu la domanda che tutti si posero.

La risposta fu subito data da un custode dell’ateneo :

“ E’ un professore di fisica e matematica”.

Egli giunse da Omaha, accompagnato da un aneddoto.

Un giorno l’uomo entrò nella facoltà di Fisica vestito in modo, definiamolo… particolare, con un suo gusto ben preciso.

Parlava, però, un fluente e corretto inglese, e chiese un colloquio con il preside.

Gli dissero che il Prof. Hannibal Sestorius MacNelly era impegnato in una riunione con gli altri professori, ma l’uomo con un lieve sorriso rispose che avrebbe aspettato ben volentieri.

Allora, dopo un’oretta, giunse innanzi a lui la segretaria del Preside che lo invitò a seguirla nella stanza del Prof. Hannibal.

I due si salutarono e l’uomo vestito male gli chiese subito:

“ Vorrei un lavoro come insegnante di Fisica nucleare”

Il preside, alquanto infastidito, lo guardò dall'alto in basso notando che il suo aspetto era l'antitesi di un professore universitario. Improvvisamente, il Prof. Hannibal, con un leggero e malizioso sorriso, gli chiese di accompagnarlo in un’aula; ve ne entrarono e ivi trovarono una mezza dozzina di professori universitari. 

Il preside a quel punto ebbe a dire:

“Abbiamo recentemente ricevuto questo libro come testo guida per la presente stagione universitaria. Siamo qui per cercare di risolvere alcuni problemi di fisica che sono scritti all’interno di esso; se lei sarà in grado di risolverli, l’ assumerò come insegnante”. 

L'uomo prese il libro con gli esercizi evidenziati, andò alla lavagna e in silenzio iniziò a risolvere uno a uno i problemi, senza mai batter ciglio. 

I docenti, a poco a poco, trasformarono i loro sorrisetti beffardi in sguardi stupiti e attoniti.

Al termine, il preside, stordito, quasi balbettando disse: 

“Come ha potuto arrivare a tanto? ! Siamo stati qui, da diversi giorni, senza essere in grado di risolvere uno solo di questi teoremi”.

 L’uomo, con estrema semplicità, rispose:

“ Perché sono l’autore del libro!”

Il modo migliore di equivocare su una persona è di giudicarla dall’aspetto esterno. Nessun individuo, infatti, si adatta facilmente allo stereotipo precedente che formuliamo su di lui.

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 26/03/2013 15:11:47

    Ecco un testo da studiare e ristudiare, tanto per ricordarci che "il libro non si giudica dalla copertina", come racconta un detto inglese. Grazie, Raccontafavole!

  • Inserito da bea il 26/03/2013 13:12:18

    Ne ho poco da aggiungere, vediamo che i pregiudizi - in maggior parte - sono sbagliati ed ingiusti, a volte offensivi. Non ne ho, in generale, e mi piaciono anche gli uomini vestiti male.

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