Calunie e Doppiopetto blu

Le rivelazioni di Donald (I Parte)

Tick aveva assunto farmaci lesivi alla normale attività della libido (Cap. 14)

di  

Le rivelazioni di Donald   (I Parte)

Lo sport preferito di Steven Mortimer

Due, tre mesi prima delle contestazioni a Peter, da parte della polizia di Hoboken, Donald per una settimana intera volle metterlo in guardia da eventuali scherzetti che sua sorella e Steven stavano preparando alle sue spalle. Gli disse che spesso erano insieme ad un certo Bellamora, detective della Polizia aeroportuale di New York, e che, più di una volta, li aveva visti nell’ufficio di Cummings a rovistare, come se fosse in atto una perquisizione. Dopo rimettevano tutto com’era.

Poi si ritiravano in un ufficio della compagnia e ne uscivano dopo un’oretta. Donald gli fece capire che sicuramente essi parlavano, o sparlavano, di lui e che non doveva fidarsi assolutamente.

‒Devi sapere, Peter, ‒ gli disse un giorno‒ che io passavo apposta di lì per origliare e spesso veniva fuori il tuo nome e quando lo facevano usavano sempre un tono molto basso, per non farsi sentire.‒

Donald, in quel periodo, era molto infuriato con tutti i suoi, ma particolarmente con Elizabeth e Steven rei, secondo lui, di metterlo sempre in cattiva luce con Mr. Roughoaks tormentandolo sul fatto che non si vedevano in Donald miglioramenti comportamentali e che doveva per forza essere rinchiuso in una comunità di recupero per tossici. In aggiunta anche le sue frequentazioni erano, dicevano loro, pericolose per la famiglia, ma soprattutto della Roughoaks Corporation.

Peter era rimasto sbigottito dopo aver ascoltato Donald, ma aveva risposto che non c’era niente da temere, l’unica realtà che non gli piaceva era questa intrusione nel suo ufficio e aveva chiesto a Donald se Mr. Roughoaks, per caso, ne sapeva qualcosa. Donald affermò che non aveva idea se suo padre ne fosse venuto a conoscenza e che era tentato di informarlo.

Il fratello di Elizabeth, il giorno successivo alle rivelazioni sui misteriosi maneggi della sorella e del cognato, raggiunse Cummings in una libreria di Hoboken e continuò a relazionarlo, non prima però di aver detto che non ce la faceva più a sopportare Steven e Elizabeth, che erano due personaggi da fiaba nera e che in ogni momento facevano di tutto per umiliarlo, alludendo perfino al fatto che fosse impotente sessualmente senza l’aiuto di qualche eccitante.

‒Ci pensi, Peter, a me dicono che sono sessualmente incapace.... a me!! Io credo invece siano altri gli impotenti, quelli a cui non si drizza...non farmi parlare, Peter, altrimenti direi cose che farebbero scuotere la terra.‒

Donald, al contrario, cominciò dettagliatamente a raccontare.

Inizialmente la prese un po’ larga, quasi per incuriosire Peter, poi entrò nel particolare.

‒Devi sapere, amico mio, che mia sorella più volte ha litigato con Steven  quando lui, tempo fa, si infilava sotto le coperte, girava le spalle e iniziava a ronfare senza ritegno. Elizabeth allora dava piena libertà alle sue conoscenze amatorie per far risvegliare il maritino, ma niente, non succedeva mai niente ormai da tempo immemorabile. A tal punto che mia sorella volle andare a fondo alla cosa. Aveva cominciato a pedinarlo, badando di non essere vista, alcune sere in cui Steven lasciando casa da solo diceva che sarebbe arrivato al Diamond Club, ritrovo di Garden City, a giocare a carte o a biliardo con gli amici.

‒Per ben cinque volte Elizabeth divenne l’ombra di Steven, ma sempre con lo stesso risultato: lui andava veramente a giocare con i suoi amici al Diamond Club.‒

‒Quindi?‒ intervenne Peter .

Quindi la cosa era un’altra, fece capire con una spallucciata Donald. Suo cognato, non aveva più desiderio di Elizabeth e nemmeno di altre donne, fossero esse pure Miss America. Una sera i due, credendosi soli, avevano iniziato un lungo litigio dove al centro di tutto c’era questa latente impotenza di Tick in the skin dal quale, Elizabeth e anche Donald, origliante dietro la porta, erano venuti  a sapere che, da circa otto mesi, non riusciva ad avere più erezioni, neppure con l’aiuto dei tanti medicinali prescrittigli dal medico. Si era così saputo che, per seguire una dieta dimagrante, Tick aveva assunto farmaci lesivi alla normale attività della libido, fino a portarlo a praticare la più totale astinenza provocando di conseguenza non pochi problemi alla coppia.

‒ Ma il figlio, allora?‒ chiese incredulo Peter.

‒E’ una lunga e penosa storia‒ rispose di getto Donald.

Tutto aveva avuto inizio tre anni prima quando Steven e sua moglie, in piena crisi sessuale, decisero di fare un giro in Europa, per visitare Venezia, Londra, Parigi e Monaco di Baviera. In quest’ ultima città avevano fatto conoscenza, in albergo, con una coppia di giovani americani di New York, Brad e Tanya Morrison. Brad era un bell’uomo dagli occhi verdi e i capelli scuri, dalla potente muscolatura e da un sorriso molto accattivante; Tanya sembrava sua sorella, tanto erano simili; a lei mancavano solo i muscoli del marito.

L’amicizia era divenuta così profonda che Elizabeth e Steven avevano deciso di rimanere in Germania un’altra settimana sapendo, allo stesso tempo, che la cosa avrebbe dato molto fastidio a Mr. Roughoaks.

Siccome nessuno di loro aveva visitato Roma, conclusero che se non avessero preso al volo l’occasione, dal momento che erano in Europa, chissà quando gli si sarebbe presentata una simile circostanza.

La mattina li aveva visti comodamente seduti sull’aereo che da Monaco li avrebbe trasportati nella città italiana.

Appena giunti a Fiumicino, e ritirate le valigie dal rullo, avevano chiesto al tassista di  accompagnarli all’hotel prenotato la sera prima.

Era una giornata bellissima di aprile, dopo i mesi freddi e sconsolati di New York e Hoboken, finalmente splendeva un sole caldo e gratificante.

Dando retta al susseguirsi delle stagioni, Roma inondava l’aria di profumi e il Tevere sembrava mormorare parole secolari ai passanti di turno. Nel cielo volteggiavano vari tipi di uccelli, ma erano le rondini ad avere il sopravvento numerico quasi a voler dire, al mondo intero, che sono loro che portano la sospirata primavera, che sono loro che chiudono il lucchetto della porta del generale inverno. Ogni finestra mostrava un ottundimento di gerani multicolori e tutto sembrava sospeso, quasi etereo, dopo le freddi giornate di Monaco. L’alba li aveva accolti nello storico albergo, con una sorgente di luce sfolgorante e gli alberi che tutto circondavano accoglievano festanti il cinguettio di volatili innamorati.

Elizabeth si affacciò per prima, aprì la finestra e una piacevole brezza le accarezzò le guance mentre i profumi dei tigli in fiore penetravano la stanza e il sole baciava delicatamente i petali di rose che si arrampicavano ardite dal minuscolo giardinetto al piano terra fin quasi al tetto.

Questa magia di profumazioni e colori la stava ammaliando quando, voltatasi alla sua sinistra, vide dischiudersi la persiana accanto e comparire suggestivamente, come un dio romano, Brad. Lo vide bellissimo, col sole che gli accarezzava i neri capelli lisci e un lunghissimo sguardo di saluto avvolse i due come un abbraccio sensualissimo.

Elizabeth non si era mai sentita come in quel momento, tutto le appariva diverso e migliore, quell’ occhiata con Brad sembrava sollevarla ad uno stato soprasensibile e ogni cosa la circondasse si trasformava in un attimo in qualcosa di poetico.

Aveva cominciato a tossicchiare per svegliare il marito avvolto ancora dalle lenzuola di satin bianco, ma nel guardarlo, questa volta, aveva provato un senso di fastidio e rassegnazione allo stesso tempo; voleva scendere, andare al tavolo per la colazione, il tavolo che avrebbe accolto Brad e sua moglie.


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    6 commenti per questo articolo

  • Inserito da piero-44 il 05/12/2011 10:10:16

    CARO MELANI, IERI LE HO INVIATO UN MESSAGGIO CHIEDENDO QUANDO SAREBBE STATA PRESENTE LA 2^ PARTE DEL RACCONTO, MA NON HO RICEVUTO RISPOSTA. IMMAGINO QUANTI IMPEGNI POSSA AVERE, MA POTREBBE, PER FAVORE, DARMI UN CENNO IN MERITO DAL MOMENTO CHE SONO A LETTO CON L'INFLUENZA? GRAZIE DELLA COMPRENSIONE

  • Inserito da piero44 il 04/12/2011 21:01:26

    Carissimo Melani, a quando la seconda parte?Ci fate un po' inquietare con questa attesa.

  • Inserito da Cate58 il 04/12/2011 17:24:58

    2do messaggio Ciao Massi, sono Cate la tua amica, ex regazza, ex compagna di scuola...stamani ho visto la Mafi e mi ha detto del tuo nuovo lavoro. E' ormai quasi un anno che non ci vediamo ho tanta voglia di parlere con te. Domani pomeriggio chiamami o passa da Zoe. Sei sempre nei miei pensieri. Caterina

  • Inserito da Cate58 il 04/12/2011 14:14:14

    Ciao Massi, sono Cate la tua amica, ex regazza, ex compagna di scuola...stamani ho visto la Mafi e mi ha detto del tuo nuovo lavoro. E' ormai quasi un anno che non ci vediamo ho tanta voglia di parlere con te. Domani pomeriggio chiamami o passa da Zoe. Sei sempre nei miei pensieri. Caterina

  • Inserito da Gioia67 il 01/12/2011 11:16:38

    Sa' molto di vita vissuta

  • Inserito da Piero-44 il 30/11/2011 19:55:16

    Melani, non può lasciarci così in sospeso. Quando la 2a parte?

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