Editoriale

Elezioni 2013: vince Renzi! Grillo ha i numeri

Bersani non ha avuto voti neppure al suo paesello

Giovanni F.  Accolla

di Giovanni F.  Accolla

lezioni work in progress: se c’è un vincitore, a parte Grillo (che è un fenomeno più sociologico che politico, che andrà analizzato a mente fredda), è Matteo Renzi. Ora tutti a mangiarsi i gomiti nel Pd, facile immaginarli a fare i loro conti con il senno di poi. Di contro, il grande sconfitto è Bersani che pare non riuscirà ad entrare a palazzo Chigi neanche avendo avuto davanti a se un’autostrada sgombra dal traffico.

Poi, magari, nelle ultime ore sarò sconfessato, ma la prevalenza del centro destra in molte regioni al Senato, non credo possa legittimamente far pensare che vedremo un governo di centro sinistra governare il Paese. Bersani è andato di gran lunga peggio di quanto non abbia ottenuto Veltroni nel 2008.

E non c’è Monti che possa correre in soccorso della malconcia coppia Bersani-Vendola: una stampella servirebbe a lui stesso. Di un’aspirina avrebbe, invece, bisogno Casini, di un notaio che gli fornisse un certificato di esistenza in vita Fini. Finito il sogno. Dal centro non si governa. A Monti hanno davvero dato un “pacco” che rimarrà negli annali delle fregature politiche. Di Monti mi fa pena il cagnolino Empty, probabilmente rimasto senza padrone. Stop.

Per il resto l’ormai ex-premier ha dimostrato di capire davvero poco di politica e di uomini. E’ naufragato nell’oceano della sua stessa ambizione, lui e i suoi mozzi Montezemolo e Riccardi. Forse più accorti di lui, visto che neanche sono “saliti” in politica mettendosi il lizza.

Mille gli errori, una sola verità. Berlusconi si dimostra il solito fenomeno da campagna elettorale. Giaguaro o leone che sia, quest’uomo è riuscito ancora una volta in un’impresa solo qualche mese fa inimmaginabile. Ne giaguaro, né leone, ha avuto una rimonta da ghepardo. E non solo è riuscito a ricompattare l’elettorato, ma ha messo una forte ipoteca di tenuta del suo partito che, dinnanzi a un risultato poco lusinghiero, avrebbe potuto avere una pericolosa emorragia verso il centro e verso destra. Ora, il paradosso è che potrebbe essere lui, o Alfano, a chiedere un passo indietro a Monti per esercitare un’opa sul centro e provare a dare concretezza a quel progetto di centro-destra popolare, a lungo accarezzato da molte componenti tanto dei montiani che del Pdl.

Sul fronte del centro destra, il risultato dei “Fratelli d’Italia” (che doppia la Destra di Storace) mi sembra sostanzialmente positivo, un dato dal quale, la destra “identitaria” e liberale, potrà riaggregare un mondo fino ad ora disperso in mille rivoli e in poche speranze.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 26/02/2013 13:01:54

    Nell'editoriale si chiama in ballo Renzi, adulato , non so perchè, dalle posizioni di centrodestra, ma anche in politica, come la storia, i se contano poco.Tutti si sono dimenticati che il governo Monti è stato appoggiato dal Pdl, Pd e Terzo polo. Naturalmente questo governo ha applicato tasse e imposto austerità, lasciando in auge i veri privilegi della classe poltica e dintorni e i veri sprechi,tipo tagli alla pubblica ammnistrazioni con i vari enri tipo province, ridimensionamento delle regioni, etc. In questo caso campo libero per il trionfio di Grillo che ha intercettato l'opinione pibblica prevalente, tacciata da populismo dai commentatori in auge in italia e anche dai sociologi, nonostante siamo la patria di Pareto. Di consguenza non c'è Renzi che tenga, perchè i vecchi partiti debbono cambiare, magari applicando l'art 49 della Cotituzione. Giovanni Attinà

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