I Chetoni speranza per rallentare la demenza

Olio di cocco contro l'Alzheimer, ma valido anche contro il Parkinson, la sclerosi multipla...

Il test che ne prevedeva l'assunzione due volte al dì, ha portato a un metto miglioramento

di Tuarum  investigationum gratiâ

Olio di cocco contro l'Alzheimer, ma valido anche contro il Parkinson, la sclerosi multipla...

La malattia dell’Alzheimer ha guadagnato molto terreno a livello mondiale, rappresentando una grande preoccupazione, in particolar modo a causa della sua precoce apparizione in diverse fasce di età, e non più solo quando si è anziani.

Il morbo di Alzheimer è una malattia degenerativa del cervello, che porta gradualmente alla perdita della memoria in maniera progressiva, e tale processo è irreversibile una volta iniziato. Gli ultimi studi sulla malattia hanno scoperto che alcune cellule del cervello possono avere difficoltà per l'utilizzo di glucosio (che si ottiene dai carboidrati che mangiamo), che è la fonte principale di energia per il cervello.

Ma il glucosio, come riportato dalla rivista Nutri-Media.es,  non è l'unica fonte di energia, in quanto vi è un’ energia alternativa alle cellule di grasso del cervello conosciuta come chetoni , che il corpo può produrre naturalmente attraverso i cibi grassi .

I chetoni possono essere ottenuti sia attraverso gli oli di consumo che contengono trigliceridi a catena media, come l'olio di cocco , che viene trasformato nel fegato in chetoni. Aneddoticamente i chetoni sono quelli che offrono a un neonato circa il 25 per cento di energia per sopravvivere.

Quando l'olio viene metabolizzato, i chetoni che il corpo crea possono, secondo l'ultima ricerca, non solo proteggere l'incidenza della malattia di Alzheimer , ma forse invertirne il processo, mentre tale studio valuta già come potenziale trattamento la malattia del Parkinson, la  malattia di Huntington, la sclerosi multipla e sclerosi laterale amiotrofica (ALS o sclerosi laterale amiotrofica), l'epilessia resistente al farmaco, il diabete di tipo fragile, e il diabete tipo II (resistente all'insulina).

Un esempio di tale ricerca è stato uno studio su un paziente della Dr.ssa Mary Newport , direttore medico della terapia intensiva a Spring Hill Regional Hospital in Florida , che ha iniziato a somministrare l'olio di cocco due volte al giorno, ad un punto in cui la malattia poteva a malapena far ricordare al malato come disegnare un orologio. Bene, due settimane dopo, assumendo olio di cocco nella dieta il suo quadro clinico è migliorato e dopo 37 giorni, il miglioramento è apparso chiaro .

L'olio ha mostrato cambiamenti significativi nei primi sessanta giorni, in quanto il paziente si alzava tutte le mattine più attento, felice e loquace, facendo perfino battute. La sua camminata era ancora rallentata, ma la diminuzione evidente del tremore ha permesso di potersi concentrare sulle cose che voleva fare in casa e nel cortile, e dedicare più tempo alle attività, mentre prima dell’assunzione dell'olio di cocco si distraeva facilmente, e raramente riusciva a fare delle cose se non aiutato. 

Nonostante, siano necessari altri approfonditi studi, i risultati riscontrati sono un forte incentivo per combattere questa tremenda malattia. 


*Le informazioni mediche di questo sito sono fornite esclusivamente per scopi educativi e di formazione, e non intendono sostituire le opinioni, i consigli e le raccomandazioni di un professionista della salute. Le decisioni in materia di salute devono essere effettuate, sempre, da un operatore sanitario, tenendo conto delle caratteristiche uniche del paziente.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 08/01/2013 18:05:45

    Un toccasana vero e proprio! Dato che si tratta di malattie spaventose, sia per chi ne soffre, sia per la famiglia circostante, sarebbe una conquista senza pari trovare un modo per contrastarla da subito...

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