Subculture #2

Movimenti e Avanguardie l'underground del XXI secolo

Il Selvaggio Maccari diceva: non comprate quadri astratti fateveli da soli. Consiglio accettato e messo in pratica

di Pier Luigi Manieri

Movimenti e Avanguardie l'underground del XXI secolo

Netfuturismo

Se l'Arte e la Cultura, quelle con le iniziali maiuscole, che spesso coincidono con quelle istituzionalizzate da salotto buono, latitano o tradiscono le attese dei pochi che ancora ne hanno, può capitare che dall' underground emergano le avanguardie più innovative, che con forza dirompente, pari solo alla sincerità d'intenti si propongono come portatrici di nuovi istanze etico-estetiche- culturali.


E così, se il cinema italiano si perde in un limbo autoreferenziale grazie a storie immancabilmente pretenziose, ma che al di là di quella che era  la dogana di Ventimiglia non interessano a nessuno - ma a pensarci meglio, neppure al di qua della stessa; e l'arte si fa prima nei salotti e poi sui giornali - ma alla musica va pure peggio, non è prodotta neanche più in televisione - e per scrivere un libro occorre avere vinto un concorso in magistratura, eccoli qui i pionieri degli anni duemiladieci, avanguardisti che si ribellano all'ovvio e al mediocre, anche quello istituzionalizzato. Soprattutto quello istituzionalizzato.
Se ne fregano di quell'immenso cimitero degli elefanti che è la nostra galassia cinematografica, animata, si fa per dire, da registi che ormai non  hanno più nulla da raccontare, sceneggiatori che non sanno immaginare e attori con la tessera giusta. E se ne fregano pure di chi esporrà alla Biennale di  Venezia, e chi la curerà. Curare la Biennale....curare i curatori della Biennale, potrebbe essere un miglioramento.
Loro immaginano e immaginando creano. E creando, portano ossigeno dove non ve n'è più. Sono pittori, scultori, architetti, fotografi, scrittori, musicisti, sceneggiatori e registi cinematografici.
L'altra grande rivoluzione, figlia diretta delle loro istanze è il tornare alla visione condivisa.

Un'idea portante e aggregante, capace di andare oltre le differenze individuali. La fine dell'esistenzialismo, il crepuscolo del minimalismo da camera e cucina, e di contro, l'inizio di una stagione diversa, più ricca forse, certamente più vitale. nata sul confronto costruttivo, e sulla presa di coscienza che insieme si è più forti. Convinti a ragione che il messaggio se a riverberarlo sono in molti sarà più forte. Dotati di un manifesto programmatico, firmato dai fondatori i nuovi e rigenerati movimenti culturali si danno obiettivi di rilancio e riscoperta e di innovazione e allora è interessante vedere chi siano, dove intendano arrivare
e quali istanze annuncino partendo dal Il Net.Futurismo, che si dichiara  movimento d’avanguardia totale. Nato nel 2005 da un’idea lanciata sul web da Antonio Saccoccio (http://liberidallaforma.blogspot.com), il movimento si costituisce come avanguardia nel maggio del 2007, con l’ingresso nel gruppo di Gianluigi Giorgetti e altri internauti italiani e stranieri. Attivo in rete con decine di blog e un sito ufficiale (www.netfuturismo.it), ha partecipato a numerosi eventi e rassegne nazionali e internazionali (Roma, Otranto, Sabaudia, Forlì, Viterbo, Latina, Albissola, Nettuno, Madrid, Torino, Brema, Oldenburg, Venezia, Milano etc.).
Il progetto del Net.Futurismo parte dal ripensamento dell’esperienza futurista del secolo scorso e si giova dell’impiego delle forme comunicative e creative offerte dal web e dai nuovi media. Il movimento net.futurista attacca programmaticamente l’omologazione dell’uomo monodimensionale, proponendo una prassi di ricerca in continua evoluzione. La metafora della “rete”, valida nella definizione delle interazioni digitali, è assunta come modello in ogni ambito relazionale. Le numerose attività portate avanti dal Net.Futurismo tendono così a mettere in crisi la tradizionale comunicazione monodirezionale e ad introdurre nuovi paradigmi nel campo della conoscenza e della creatività. La tradizionale figura dell’artista evolve in tal modo nell’organica figura dell’oltre-artista, in grado di lasciare traccia ben oltre i consueti steccati disciplinari.
Sin dalle prime apparizioni pubbliche, diverse opere netfuturiste (manifesti, fotografie, tavole testografiche, elettrorumorismo, poesie sonore, installazioni multimediali, net.art,) sono state recensite in quotidiani (La Stampa, Il Tempo, Il Messaggero, la Repubblica, Il Secolo d’Italia, Il Resto del Carlino) e televisioni nazionali (Rai 2, Canale 5) o pubblicate in cataloghi e testi storico-critici. Nell’estate 2009 Net.Futurismo ha creato e lanciato, in collaborazione con l’azienda ForzaGiovane, la linea di moda d’avanguardia “Sivoga”, nata dal manifesto della controcravatta net.futurista. Dal febbraio 2009 viene distribuita in versione elettronica e cartacea Ad Futurum POST, rivista irregolare del movimento netfuturista. Nel 2011 Net.Futurismo contribuisce alla fondazione di Avanguardia 21 edizioni.

Idealmente vicino al Net.Futurismo, sia per la propensione al digitale, sia per i riferimenti al Futurismo è invece il Connettivismo, movimento njato pochio mesi prima ai "Futuristi della rete", che proprio in questi giorni si presenta a tutti gli interlocutori con la Convention "DOVE STIAMO VOLANDO?" che si terrà a Roma presso il centro Culturale Elsa Morante da oggi a dopodomani, 28 Ottobre con conferenze, presentazioni di libri, proiezioni. Il manifesto connettivista, firmato dagli scrittori Giovanni  De Matteo, Sandro Battisti e Marco Milani dichiara che: “Il Connettivismo è un movimento artistico di avanguardia nato in seno alla fantascienza italiana con l’intento di far tesoro delle avanguardie del secolo passato e acuire la sensibilità verso il postumanismo e le tecnologie moderne, così da ricercare le radici del futuro nelle dimensioni fisiche che attualmente sono solo teorizzate.”


Esso è memore di alcune avanguardie del Novecento; nasce dai pensieri del Cubofuturismo russo, dagli ermetici, dai crepuscolari, dai surrealisti, dai futuristi e dal cyberpunk, l’ultima vera punta di diamante che ha sconvolto l’avanguardia per eccellenza, la Fantascienza.

Il Movimento è nato il 22 dicembre 2004, e si è fatto annunciare da un Manifesto, rivisto e aggiustato nell’estate del 2006. Il gruppo, inizialmente composto dai soli Giovanni  De Matteo, Sandro Battisti,  Marco Milani   si è rapidamente espanso, con l’intento dichiarato di rifondare il genere fantascientifico e fantastico, usando le nozioni tecnologiche, le avvisaglie di un mondo ipertecnologico che porteranno, si spera inevitabilmente, all’avvento del post-umanismo.
Campi di attività per i membri del Movimento sono qualsiasi cosa possa evocare arte, elucubrazioni, empatia e senso di cosmicità. Siamo – naturalmente – scrittori, quindi poeti, quindi sceneggiatori, di fumetti e di cortometraggi; siamo autori di programmi radio in cui attualità e reading di liriche connettiviste si mischiano a musica elettroscura, acida e noize. Siamo persone che declamano di fronte a una platea e siamo tecnologici, perché amiamo l’escalation tecnologica, perché sappiamo che tramite la scienza e la matematica possiamo giungere fino al kernel della nostra anima, decodificandola seguendo le indicazioni degli antichi sciamani che non erano religiosi, ma mistici.
La nostra attività principale è in Rete, ma abbiamo un bollettino cartaceo che esce (più o meno) a ogni solstizio ed equinozio (NeXT è il suo nome) in cui mischiamo editoriali e rubriche d’indagine tecnico/sociologica – nonché scientifica – a brani di breve prosa per poi giungere a sillogi ispirate, condendo il tutto con le immagini grafiche dei migliori artisti, orientati verso le nostre idee, che la Rete ci suggerisce. Due premi Urania (del 2006 e del 2008) sono stati vinti da due esponenti del Connettivismo: Giovanni  De Matteo e Francesco  Verso."


Col variare della disciplina, il risultato non cambia è il caso del movimento Loverista. Il Loverismo nasce il 3 novembre 2011 a Roma con Togaci, Mauro Tropeano e Silvia Faieta. A seguito di una serie di riflessioni sul modo di concepire, vedere e promuovere l'arte, il gruppo decide di unire le proprie forze e le proprie idee cercando di diffondere un'ideale comune basato su un concetto prettamente etico.
Il LOVERISMO nasce dalla necessità comune di rivendicare il valore comunicativo dell'Arte, concentrando l'interesse sul processo di creazione e in seguito di condivisione.
Pur esprimendosi con linguaggi completamente diversi e riconducibili a forme di espressione non sempre concilianti tra loro, i loveristi trovano il loro punto d'unione nell'intenzione di comunicare attraverso le proprie opere l'importanza dello studio e della dedizione che si applica durante l'atto creativo.

I primi a far parte di questo movimento sono, oltre ai fondatori: Gerlanda di Francia, Natascia Raffio, Madame Decadent, Paolo Pilotti e Alessio Fralleone. Nell'estate 2012 il Loverismo ha esposto  per la prima volta nella sala espositiva del Centro Culturale Elsa Morante, suscitando fin da subito l'interesse e l'atenzione dei principali organi d'informazione specializzata.

 

Da esperienze principalmente pop surrealiste vengono invece i cinque membri del Gruppo TNT, vale a dire Mauro Bellucci, Mauro Molle, Daniele Contavalli, Daniele Carnovale e Fernando Di Nucci. Il nome è un duplice rimando alla creatività che i cinque intendono come  detonante e deflagrante, da qui la sigla della nitro-glicerina;e al tempo stesso al medium del fumetto, il Gruppo TnT era infatti un tanto agguerrito quanto sgangherato  gruppo di agenti segreti protagonisti del fumetto Alan Ford. Sottolineando così la matrice essenzialmente pop del loro lavoro. Il Gruppo TNT, guarda ad un linguaggio multiforme dell'arte, ecco che partendo dalla pittura, si estende alla scultura, fotografia, e fino alla letteratura e scenografie.

Dal pop visuale cartaceo a quello filmico, la factory, termine anni ottanta per intendere l'unione creativa di più artisti, si identifica nei Kyf Pictures, un gruppo di giornalisti, registi e disegnatori che celati dietro questo nome, producono pregevoli corto e mediometraggi, spesso legati ad una idea metalinguistica del cinema.

 

Cocludiamo con la musica, dove le ultime realtà emergenti sono contrassegnate non più dal singolo cantautore, emblema solitario della musica dei decenni precedenti, ma dalla band. La riscoperta di suonare in formazione sembra essere dunque la condizione dominante del far musica nella seconda decade del terzo millennio.

Maggior ricerca sonora combinata con lo viluppo di testi contrassegnati da esperienze corali, sembrano essere le ragioni alla base di questa deriva indipendentemente dallo stile musicale d'adozione. 

Diversi nello stile ma simili nell'approccio,  e se i Clockers, gruppo romano capitanato da Fabio Fiorina, guardano al country western, i Binario Quattro, nel loro primo album Numeri da calendario propongono un  pop rock, psichedelico, mentre dalle piazze e feste popolari, incalzano  le sonorità  folk rivisitate del Migala Trio, formazione  guidata da Davide Roberto, che nel più puro spirito collaborativo, dal terzetto  di partenza si estende a cinque elementi per sessioni musicali più complesse. I Migala trio che sono tra le realtà più rappresentative del folk italiano si esibiranno domani  27 ottobre al Caffè Letterario di Roma.

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