Udinese, esempio da seguire

I soldi nel pallone

Inter e Milan le più indebitate tra le italiane

di Laerte Failli

I soldi nel pallone

Fair Play Finanziario

La società Udinese Calcio è da tempo ritenuta nel  panorama  europeo moderno un esempio da seguire come giusto mix tra scuola di calcio e società economicamente sana: riesce a mantenersi ad alti livelli competitivi pur non spendendo cifre esorbitanti e effettuando un riflusso continuo, ogni anno, di giocatori dando spazio a future promesse e talenti emergenti.

Il segreto della famiglia Pozzo, proprietaria dell’Udinese, consiste in un ordinato e minuzioso organigramma, nel quale ogni componente, scelto scrupolosamente, svolge con professionalità il suo mestiere.

Il direttore sportivo Giampiero Marino ha affermato che la società sfrutta la tecnologia per visionare partite di campionati esteri di tutto il mondo, per arrivare prima degli altri sui giovani giocatori di belle prospettive.

Vanta inoltre un impianto sanitario di primo livello  serietà, rispetto, fiducia e professionalità.

Niente è approssimato o affidato al caso e ciò va esaltato in un mondo, come quello del calcio, dove il bilancio è schiacciato dagli interessi e dalla voglia di successo:

Il bilancio al 30.06.2011 della società Udinese Calcio Spa espone un utile netto di € 2.897.161. A tale risultato hanno contribuito varie cause: in primis, la registrazione di maggiori plusvalenze per 17,6 milioni; grazie anche all’aumento dei ricavi da cessione diritti TV. In aggiunta, si è verificata la riduzione del costo del personale. E’ un attivo che fa leva sul “player trading”, ossia sui benefici economici derivanti dalla compravendita dei calciatori. Il “player trading” rientra nella gestione straordinaria del conto economico dell’Udinese. La gestione economica straordinaria, positiva per 32,9 milioni, è servita per riequilibrare quella ordinaria, negativa per 21,9 milioni, e la gestione finanziaria, negativa per 4,4 milioni. Bisogna evidenziare che anche il bilancio 2011/12 esporrà un importo notevole di plusvalenze, in considerazione delle cessioni di giocatori come Sanchez, Inler e Zapata e soprattutto che l’Udinese rientra ampiamente nei parametri stabiliti dal Fair Play Finanziario.[1]

Il Fair Play Finanziario è stato istituito dall’ UEFA per limitare la differenza tra le grandi e piccole società che nel calcio moderno è sempre più dovuto al fattore economico anziché a quello sportivo.

Oltre a questo, i dirigenti UEFA si sono resi conto dell'indebitamento che le società affrontano a seguito di enormi spese durante le campagne di calciomercato;

Ecco la Classifica della Debts League:

1 Chelsea 791 milioni di euro
2 Manchester United 722 mln
3 Real Madrid 563 mln
4 Atletico Madrid 511 mln
5 Valencia 502 mln
6 Barcellona 438 mln
7 Inter 395 mln
8 Milan 392 mln
9 Arsenal 354 mln
10 Liverpool 334 mln  [2]

Il 4 Ottobre 2012 ha voluto consacrare quanto detto facendoci assistere, in una partita valida per le qualificazioni alla fasi eliminatoria dell’ Europa League, alla vittoria dell’Udinese sul manto erboso inglese dell’ Anfield Road, per 2 a 3.

I soldi e i debiti milionari sono stati rimontati e battuti dall’organizzazione e dall’austerity !

Nell’estate 2009 Il Real Madrid ha acquisto diversi giocatori, tra questi vi è Cristiano Ronaldo, prelevato dal Manchester United per 94 milioni di euro !

Probabile che sia stata la goccia che ha dato slancio ufficiale all’istituzione del Fair Play Finanziario, secondo il cui programma le società verranno controllate dalla UEFA a partire dal 2011 fino ad arrivare ad inizio stagione 2014, sulla base di tre punti fondamentali:

Nessuna presenza di debiti arretrati verso altre società, dipendenti e/o autorità

Fornitura di informazioni finanziarie che riguardano il futuro

Obbligo di pareggio del bilancio

Le società che non avranno raggiunto gli obiettivi nel 2014 rischieranno di non poter più partecipare alle competizioni UEFA

Il presedente dell’ UEFA Michel Platini è stato chiaro e più volte ha sottolineato l’importanza del punto 3, ritenendo fondamentale che le società non investano più di quanto non permettono gli introiti.

Questa manovra era inevitabile:I dati parlano di un debito calcistico che si aggira su 1,6 miliardi di euro e che è in crescita del 36%, mentre il 75% delle società non riesce a far pareggiare il bilancio.

Il Fair Play Finanziario sembrarebbe non essere solo una mossa di facciata, già alcune squadre hanno ricevuto penalizzazioni:

Besiktas: a causa di debiti scaduti è stato escluso per due stagioni dalle coppe europee.

Bursaspor e PAOK hanno ricevuto sanzioni simili per aver violato le licenze UEFA Pro.

Le strategie per aggirare il sistema sono già pronte, perciò l’UEFA dovrà vigilare sull’operato di molti club, in particolare quelli legati agli sceicchi.

Ricorrendo a 10/15 sponsorizzazioni milionarie da 10 milioni l’una queste squadre potrebbero portare le spese di mercato in equilibrio; oppure pagando all’estero i contratti d’immagine dei calciatori, abbassando così il costo del lavoro. In Italia ci sono stati dei precedenti, ma adesso soltanto la Guardia di Finanza potrebbe eventualmente scoprirlo. 

Come stanno reagendo i nostri club …

Agli inizi del 2012, le squadre più rappresentative del calcio italiano (InterMilan e Juventus) hanno deficit superiori ai 60 milioni di euro all'anno. Nonostante Inter e Milan abbiano deciso di risparmiare durante le varie campagne acquisti e cedere giocatori con ingaggi elevati per ridurre i costi, non sono ancora riusciti ad azzerarli. Per la Juventus è previsto un aumento dei ricavi grazie alla costruzione dello Juventus Stadium.

I casi in regola sono ben pochi; tra questi, il Bayern Monaco e l'Arsenal, che concludono l'annata in positivo.

Società italiane come NapoliLazio e Udinese riescono ad avere dei buoni introiti e a chiudere sempre l'anno in positivo.



[1] Luca Marotta, Bilancio Udinese 2010/11: 42 milioni di plusvalenze!, juventinovero.com

sul seguente link, gli intenditori possono venire a conoscenza delle singole voci del bilancio e in seguito a quali operazioni si sono verificate: http://www.ju29ro.com/contro-informazione/3905-bilancio-udinese-201011-42-milioni-di-plusvalenze.html

Piaciuto questo Articolo? Condividilo...

    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Loredana il 22/10/2012 15:48:14

    Siamo sicuri che l'Udinese appartenga davvero al territorio italiano? La famiglia proprietaria ha meno DNA italico di tutti gli altri titolari di squadre, a giudicare da come si comportano e dalla strategia che hanno messo in atto in campo economico...

Inserisci un Commento

Nickname (richiesto)
Email (non pubblicata, richiesta) *
Website (non pubblicato, facoltativo)
Capc

inserisci il codice

Inserendo il commento dichiaro di aver letto l'informativa privacy di questo sito ed averne accettate le condizioni.

TotaliDizionario

cerca la parola...